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Sempre più matricole, sempre meno posti in specialità... Medici DISOCCUPATI!

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12 Anni 1 Settimana fa #183042 da Gabbo

domanda: ma se c'è un posto in un ospedale di provincia come internista, uno pneumologo-cardiologo emodinamista,gastroenterologo,ecc... fa il concorso?
..

Scusa forse non ho capito bene la domanda, intendi se uno specialista in penumologia, cardiologia o gastro, possa partecipare ad un concorso per internista?? Giusto? Se è così si, sia lo pneumologo, sia il cardiologo che il gastroenterologo vi possono partecipare

Nono, quello lo so, sono specialità equiparabili alla medicina interna.
La mia domanda è se uno specialista prova i concorsi in cui è "equiparabile", o piuttosto aspetta che esca un concorso della propria specialità.

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12 Anni 1 Settimana fa #183044 da
Mah dipende, io ho fatto anche quelli non direttamente di mia competenza. In base alla mia esperienza, o meglio a quella di miei amici (colleghi) provano anche le altre, soprattutto se durante il loro corso di studi hanno avuto modo di formarsi in quell'ambito. Ad esempio nella mia uni la formazione internistica è prevalentemente cardiologica (un gruppo) e nutrizionistico (un altro) ed è normale per i colleghi internisti provare cardio, mentre per i cardiologi, sempre della mia uni, difficilmente provano medicina interna. Oppure gli Allergologi/immunologi, sempre faccio riferimento alla mia uni, hanno di fatto una preparazione quasi esclusivamente pneumologica e provano tranquillamente, quando li trovano, i concorsi per pneumo.. spero era quello che volevi sapere.
Se può servirti io sono dell'idea di provare il concorso se il posto messo in gioco riguarda comunque qualcosa che tu conosca e sappia fare (premessi i limiti burocratici di affinità equipollenze)

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12 Anni 1 Settimana fa #183063 da AngelH

Nella mia zona, i neospecializzati dello scorso anno sono in maggioranza a casa.
c'è il blocco delle assunzioni fino al 2014.
A chi ha lavorato per un anno (sostituzioni maternità ecc...) non verrò rinnovato l'incarico
Posso dirvi che li conosco di persona.


anchio conosco di persona  diversi specializzati  a Milano che non hanno trovato nessuna possibilità di assunzione a tempo indeterminato e si arrangiano con guardie mediche o contratti precari di pochi mesi per campare...


Ma non sono disoccupati...


ancora no, però il trend va verso questa direzione.
tieni conto che tra i vari rinnovi di queste borsette di pochi mesi magari il primario tergiversa... e nel frattempo ti fai uno-due mesi continuando a lavorare gratis... risultato arrivi a uno stipendio effettivo di 1000 euro al mese.

fino a pochi anni fa era impensabile... ora aumentano el matricole, e abbassano i posti in specialità, mentre a tempo indeterminato con il contratto regolare da strutturato assumono sempre meno.

risultato una massa di precari oggi e discoccupati domani.


Bisogna cercare di capire se il problema è una carenza di posti di lavoro o se carente è la volontà di un medico di uscire dagli schemi impostigli durante il corso di studi. In altre parole, se per 11 anni si fa credere ad un medico(studente prima e specializzando poi) che la realtà ospedaliera in cui vive è l'unica possibile e che fuori c'è il nulla è ovvio che quel medico non prova neanche a guardarsi intorno rimanendo legato alla speranza che un giorno potrà lavorare laddove ha fatto lo schiavo per anni o in una struttura vicina e simile.

Io penso che da qui ai prossimi anni in Italia ci sarà una carenza di medici già prevista l'anno scorso ma attualmente limitata dal prolungamento dell'età pensionabile. Il punto è che non manca la possibilità di occupazione, forse manca la possibilità di essere occupati come si vorrebbe (in ospedale a tempo indeterminato). Questo però non significa che dobbiamo tingere di nero la realtà e deprimerci temendo il peggio.

Prima di laurearmi pensavo che dopo la laurea avrei fatto la fame se non fossi entrato in specialità, ora che sono entrato in specialità dopo aver lavorato per un anno fuori dallo schema universitario non vedo l'ora di finire il percorso per tornare in quel paradiso che è la libera professione.

Ovviamente è un mio parere personale e ciascuno deve valutare in base alle sue esigenze. Ma ti assicuro che la disoccupazione c'è solo per i medici che non vogliono staccarsi dalle acide mammelle universitarie

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12 Anni 1 Settimana fa #183068 da Gabbo
Concordo abbastanza con Angel H.
Ma d'altronde quando Fazio aveva proposto di distribuire il percorso formativo specialistico anche nel territorio e non solo in pochi grossi centri, non mi pare che su questo forum avesse riscontrato tutto questo successo.
PEccato che tutti gli specializzandi che ho conosciuto fare parte del percorso di specializzazione fuori dal contesto universitario erano esaltati per come lavoravano e la responsabilità di cui erano investiti (ma anche riconosciuta!)

@fradoctor: vedi, il mio discorso è proprio questo. Un cardiologo (a meno che proprio non voglia fare solo emodinamica tutta la vita) che non prova un concorso di medicina interna secondo me ha poi poco da lamentarsi che fa la fame e non trova lavoro ;)

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12 Anni 1 Settimana fa #183070 da

Concordo abbastanza con Angel H.
Ma d'altronde quando Fazio aveva proposto di distribuire il percorso formativo specialistico anche nel territorio e non solo in pochi grossi centri, non mi pare che su questo forum avesse riscontrato tutto questo successo.
Peccato che tutti gli specializzandi che ho conosciuto fare parte del percorso di specializzazione fuori dal contesto universitario erano esaltati per come lavoravano e la responsabilità di cui erano investiti (ma anche riconosciuta!)

@fradoctor: vedi, il mio discorso è proprio questo. Un cardiologo (a meno che proprio non voglia fare solo emodinamica tutta la vita) che non prova un concorso di medicina interna secondo me ha poi poco da lamentarsi che fa la fame e non trova lavoro ;)

quoto!

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12 Anni 1 Settimana fa #183072 da
Medici, flop delle specializzazioni

Secondo i conti fatti dalla FnomCeo, ci sono cinquemila medici specialisti in meno: il confronto 2010-2012 registra cali soprattutto per le specialità-chiave come pediatria, ginecologia e ostetricia, chirurgia generale e cardiologia. Geriatria ha perso 61 professionisti, ma ha guadagnato 134 posti nelle scuole di specializzazione, pediatria ne ha persi 507, si prevedono 315 nuovi contratti, ma non basteranno a garantire la copertura dei posti.

Compito del Sistema sanitario nazionale è quello di costruire, ai fini della programmazione universitaria, «un progetto strategico che rimoduli e adegui fabbisogni, conoscenze e competenze professionali ai cambiamenti di contesto che caratterizzano il nostro servizio sanitario». Parole che arrivano dal vicepresidente FnomCeo Maurizio Benato, medico di medicina generale a Padova che ogni anno, proprio per la mancanza di programmazione organizzata, contribuisce in prima persona alla definizione dei posti a bando per l'Università della sua città.

La Federazione sottolinea le difficoltà di una programmazione «rigida perché disegnata soltanto sui posti messi a bando, legata essenzialmente ai contratti offerti e alla disponibilità delle strutture universitarie». Le Regioni non hanno un piano per la formazione nelle singole branche che analizzi il contesto del bisogno reale in modo strategico. Eppure la legge 502/1992 prescrive di tenere conto, per la definizione del numero di specialisti da formare ogni anno e per l'assegnazione dei posti a ogni scuola di specializzazione, delle esigenze di programmazione di Regioni e Province autonome con riferimento alle attività del Ssn. In realtà manca una banca dati puntuale ed esaustiva della popolazione medica con il dettaglio per disciplina. Per le lauree in Medicina servono almeno 2mila posti in più, oltre ai diecimila messi a bando lo scorso anno dal ministero dell'Università. Le Regioni dove scarseggiano i futuri medici sono soprattutto quelle del Centro-Sud, Lazio è in testa con una richiesta di 1.714 posti, seguito a pari merito da Campania e Sicilia entrambi a 1.500 posti.

[size=8pt]Fonti
Sanità del Sole 24 Ore del 1 maggio[/size]

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Moderatori: ishasjDomenica Vadalà
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