Ciao!
Ti posso parlare di come vanno le cose nella mia scuola di specialità, perché per ora non ho ancora esperienze di altri reparti. In questo spero che risponda anche qualcun altro.
La parte diagnostica è simile alla radiologia, con la differenza che le immagini vanno più interpretate e meno analizzate, quindi la refertazione non può prescindere dalla clinica. Per questo gli esami sono sempre preceduti da anamnesi e quando necessario esame obiettivo (nel caso delle scintigrafie miocardiche da una prova da sforzo al cicloergometro oppure uno stress farmacologico). Dal punto di vista pratico nel mio reparto noi specializzandi ci occupiamo della visita, dell'iniezione del radiofarmaco con l'aiuto di un infermiere e della refertazione con il medico strutturato. Il radiofarmaco è preparato da un tecnico di radiologia o da un radiofarmacista, mentre le immagini sono acquisite da un tecnico. In realtà si finisce per imparare anche la parte tecnica, sia di preparazione dei farmaci che di uso delle macchine.
La terapia radiometabolica è più clinica, principalmente tireologica, ma in discreta espansione in campo oncologico.
La cosa che mi piace della medicina nucleare è la sua varietà. è una materia ampia, che permette di interfacciarti con quasi tutte le altre specialità. Io la trovo una materia molto stimolante.
Sulle possibilità lavorative il problema è che gli ospedali che hanno una medicina nucleare non sono molti. Anche se non sono pochi i centri PET privati, soprattutto in alcune regioni italiane.
