- Messaggi: 469
- Ringraziamenti ricevuti 49
abortisti o antiabortisti?
Nel senso più letterale del termine, direi.[Mia figlia non è nata a caso.E\' stata una venuta inattesa
How many loved your moments of glad grace
And loved your beauty with love false or true;
But one man loved the pilgrim soul in you,
And loved the sorrows of your changing face.
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- Serendipity
- Offline
- Elit Utente
- Messaggi: 313
- Ringraziamenti ricevuti 0
Secondo me un buon cattolico può essere un medico migliore di molti atei proprio in virtù della propria Humanitas. quote]Perchè?? E\' andare in chiesa che ti rende più umano di un ateo?? E\' credere in qualcosa di diverso? Perchè la religione è solo uno dei tanti valori in cui un essere umano può credere, e di sicuro non è il più importante..e ti assicuro che di cattolici disumani ne ho conosciuti molti..
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
ma il concetto di pietas trascende la religione.io per avere pietas non devo essere cattolico, è questo il punto.se tu non sei pietoso (nel senso latino del termine), spiacente, forse faresti meglio a fare ricerca pura.di fatto imho la religione pone dei limiti alla capacità di giudizio e di imparzialità. la pietas, e la compassione (sempre latina eh!) no, perchè si rivolgono a tutti in modo indiscriminato, a prescindere dalle scelte di ognuno.Secondo me invece è tutto il contrario. Molti di voi invocano alla PROFESSIONALITA\' del medico, che chiedete sia una figura che ignori i propri sentimenti ed emozioni per essere un mero esecutore materiale delle volontà del paziente. Sono assolutamente in disaccordo, in quanto è proprio l\'UMANITA\' a fare del medico quel più che non dovrebbe essere trascurato da nessuno di noi, e dovrebbe essere lì insieme alle nostre conoscenze di fisiologia, cardiologia o neurologia. E l\'umanità della persona non può prescindere dalla propria morale, dalle proprie
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- Autore della discussione
- Visitatori
Mica ho detto che serve un SN completamente sviluppato, quello che serve è uno sviluppo appropriato delle strutture anatomiche, le connessioni fisiche e la possibilità fisiologica di trasmissione... Sicuramente non esistono in uno zigote, nè in un embrione di un mese, nè in uno di due... per esempio, secondo me, sono fondamentali le prime connessioni talamo-corteccia ( 16 settimane )... Io infatti sono favorevole all\'aborto fino al terzo mese, e poi solo in casi di pericolo di vita per la madre o di diagnosi di patologie gravi del feto.Un bambino affetto da anencefalia per esempio è un individuo?Un gemello parassita è un individuo?La morte cerebrale corrisponde alla morte dell\'individuo, secondo me.Mana ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
Interessante il tuo punto di vista:il SNC del neonato non è sviluppato fino a 6 mesi di vita: propongo, in relazione alle Teorie di Mana, di correggere la legge dell\'infanticidio, rendendo non punibile l\'omicidio di vite umane con età inferiore a sei mesi.Stessa cosa naturalmente per i casi di microgiria, idrocefalo ostruttivo, tetraparesi spastica, e compagnia bella.Quello che definisce l\'individuo non è certo il genoma ( almeno non solo )... ci vuole un sistema nervoso.
Vita e morte, come individuo/non individuo, sono definizione arbitrarie dell\'uomo, quindi è ovvio che non esista un confine reale, ma solo una definizione approssimativa.Un nucleotide non è vivo, una celllula sì, un virus forse, un prione o un viroide?Uno zigote non è un individuo, un astronauta sì, un embrione di un mese non lo è, uno di tre forse, uno di sei probabilmente sì... dov\'è il confine? Non si passa dal bianco al nero, ma da tanti grigiolini... ogni definizione sarà quindi arbitraria, ma serve per forza.Porre un limite alla vita è molto più difficile di come tu voglia affermare, ed infatti non ci è mai riuscito nessuno.Se pensi di esserci riuscito tu...
E\' curioso come i credenti si credano più \"umani\", \"pii\", \"caritatevoli\" e \"giusti\", poichè questi sono gli attributi \"classici\" della fede.Peccato che in realtà essere atei o non credenti non è un fattore che influenza l\'\"humanitas\", la \"caritas\" o la \"pietas\" poichè queste virtù dipendono dalla morale civile, che è assolutamente indipendente dalle credenze spirituali e religiose.Come se la fede garantisse di avere queste virtù!!Queste sono virtù di un uomo giusto e di un buon cittadino, non c\'entrano nulla con l\'essere credenti o non credenti.Secondo me invece è tutto il contrario. Molti di voi invocano alla PROFESSIONALITA\' del medico, che chiedete sia una figura che ignori i propri sentimenti ed emozioni per essere un mero esecutore materiale delle volontà del paziente. Sono assolutamente in disaccordo, in quanto è proprio l\'UMANITA\' a fare del medico quel più che non dovrebbe essere trascurato da nessuno di noi, e dovrebbe essere lì insieme alle nostre conoscenze di fisiologia, cardiologia o neurologia. E l\'umanità della persona non può prescindere dalla propria morale, dalle proprie credenze e dalle proprie emozioni.Secondo me un buon cattolico può essere un medico migliore di molti atei proprio in virtù della propria Humanitas. E lo dico nonostante il fatto di non essere cattolico e di essere stato più volte descritto da colleghi e superiori come \"troppo distaccato, fin troppo professionale\".Un cattolico può essere un buon medico, basta che non mescoli la sua fede col suo lavoro.
Potrei ricordare un certo referendum in cui la chiesa propagandò l\'astenzionismo...Potrei ricordare le minacce di scomunica fatte a politici pro-choice in sudamerica...Potrei ricordare la manipolazione dei politici italiani, che votano le leggi in base alle proprie convizioni religiose e non in base alla costituzione....Potrei ricordare la scandalosa crudeltà nei confronti delle persone che soffrono negando la volontà del malato ( eutanasia )La chiesa abusa del suo potere: il fatto che lo abbia, non ne giustifica l\'uso, poichè NON siamo in una teocrazia, ma in una democrazia LAICA.Forse sei tu che hai ignorato la storia degli ultimi anni. I cattolici hanno sempre espresso la propria idea come chiunque altro, ma quando parla un cardinale (e anche loro possono dire stronzate, come chiunque altro, certo) la libertà di espressione viene subito bollata come sovversione delle masse; probabilmente perchè nessun altra forza (politica, religiosa, o settaria) ha lo stesso impatto sulla popolazione del nostro Paese.Il problema specifico dei cattolici è l\'avere l\'\"arroganza\" di avere la Verità ( con la V maiuscola ) e di pretendere \"per amore e carità\" di imporla agli altri.
Ripeto per la terza volta nel topic: se la tua coscenza ti impedisce di eseguire un aborto, non vai a fare il ginecologo.Così come il Brahmino non va a fare il medico legale e il vegetariano a fare il macellaio!Gli abortisti non fanno nessuna scelta, garantiscono solo la possibilità di farla. Invece molti obiettori, fosse per loro, negherebbero in toto la possibilità di scelta.La GIUSTA visione del mondo è quella in cui ognuno è libero, nei limiti della libertà altrui: questo è il punto di vista degli abortisti e della democrazia.Un fatto singolare mi ha tuttavia colpito, e mi piacerebbe che anche altri ci riflettessero:1. tutti gli obiettori hanno applaudito la possibilità della scelta sia da parte della madre che del medico, garantendo la libertà sia morale che spirituale di entrambi.2. tutti gli abortisti indicano la loro scelta come l\'unica possibile nella GIUSTA visione del mondo, che naturalmente è la loro.
Preposto che molti obiettori negherebbero anche la possibilità di scelta.Perchè i Testimoni di Geova medici non possono fare obiezione di coscenza per le trasfusioni?Se un medico non è in grado, per coscenza, di eseguire un aborto, non va a fare il ginecologo.Non ha senso che la leggi privilegi una posizione etica-religiosa discutibile.Quindi, nessuno mi venga a parlare di ARROGANZA.Nessuno qui nega che concedere la POSSIBILITA\' di abortire sia un diritto civile. Qualcuno nega invece che la scelta personale di non farlo sia qualcosa che coinvolge anche la psiche di chi pratica l\'aborto. E perdonatemi se penso che la libertà di disporre liberamente della propria anima (o della propria etica, se preferite) sia un valore fondamentale che va garantito ad ogni essere umano, medico o non medico.Tutto questo IMHO.
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- Autore della discussione
- Visitatori
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- Autore della discussione
- Visitatori
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.