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domanda importante agli oncologi!!!

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11 Anni 11 Mesi fa #183301 da Lrds_surgeon
salve ragazzi!
sono uno studente di medicina al quinto anno a milano. da qualche tempo sono interno in un reparto di medicina interna, da sempre mia passione per l'approccio in toto al paziente e alle sua malattie.
Ultimamente ho visto e seguito tanti casi di tumore, ai quali mi sono appassionato con tutto l'animo. da qui è nato il mio dubbio circa la possibilità di cambiare indirizzo e chiedere l'internato in oncologia.
quello che non ho ancora capito circa l'attività dell'oncologo è quanta diagnosi si faccia in questo campo e se anche qui il paziente viene considerato nel suo insieme. se oncologia fosse una clinica come medicina interna basata però unicamente sui tumori, per me sarebbe il massimo. il dubbio che ho è che invece si riduca solo a day hospital, follow up e cicli di chemio. si fa il giro tutte le mattine?si fa diagnosi?quanto è simile a medicina interna?perdonate la mia ignoranza, ma purtroppo nella nostra università non ci fanno girare liberamente il reparto di oncologia, per andare siamo obbligati a chiedere l'internato prima!quindi non so niente! e non vorrei cambiare indirizzo senza aver risolto questi dubbi!

grazie a chiungue abbia la pazienza di aiutarmi!confido in voi!
un sentito grazie

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11 Anni 11 Mesi fa #183414 da psilocina
premesso che dipende sempre dalla struttura in cui ti trovi ad operare ...e x qst ti consiglio di leggere i posti delle discussioni "giornata tipo oncologo" e "il lavoro dell'oncologo"!
... x quella che è la mia esperienza personale, soprattutto nel reparto di degenza, posso dire che l'oncologo è l'internista del paziente oncologico, dalla diagnosi alla cura e al follow-up anche di possibili comoborbidità onco-correlate: infezioni, TVP, EP, toracentesi, paracentesi, cateterismi, neutropenie, anemie, discoagulopatie... e quant'altro!

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11 Anni 11 Mesi fa #183666 da p53
Ciao a tutti,
leggendo queste domande rimango davvero perplesso.... :-[
Mi stupisce davvero che non ci sia un idea ancora unitaria e riconosciuta del lavoro dell'Oncologo Medico nel 2012!
A parte giudizi sommari e di poco conto che vengono spesso espressi da altri specialisti (non scendo nei dettagli per non essere offensivo), credo che un problema potrebbe essere nella classe di medici che insegnano oggi la materia (nella maggior parte dei casi sono internisti che si dedicano all'oncologia). Un altro potrebbe essere che il corso universitario di Oncologia Medica spesso viene fatto in parti frammentate nei vari corsi (Gastro, Endocrino, Urologia,Gineco...) oppure in certe Università viene svolto in clinica medica in modo sommario. I tirocini spesso non vengono fatti nei reparti e generalmente data la tipologia di pazienti "molti studenti" in reparto non sono ben visti. A parte le considerazioni personali più o meno condivisibili il lavoro dell oncologo ha diversi aspetti che meritano di essere sottolineati:
- lavoro di equipe (chirurgo, radioterapista, etc...);
- ricerca clinica e sperimentale;
- formazione internistica a 360°;
Se il moderatore della sezione è d'accordo se ne potrebbe parlare in modo più ampio.  Ciao a tutti :)


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11 Anni 11 Mesi fa - 11 Anni 11 Mesi fa #183667 da
Per p53: Scusa perchè dici che a tuo parere oggi non ci sia un idea ancora unitaria e riconosciuta del lavoro dell'Oncologo? Io non credo..
Così come non capisco questa tua perplessità nel leggere queste domande; cosa c'è che non va? Semplicemente si tratta di uno studente che chiede qualche informazione in più sull'attività dell'oncologo, come è la sua giornata tipo e come si approccia al paziente, insomma non mi pare nulla di così esagerato. Certamente il modo migliore per farsi un'idea è quello di frequentare e toccare personalmente con mano.
Non sono d'accordo neanche quando dici che il problema potrebbe essere nella classe dei medici che insegnano oggi la materia.. se nella tua esperienza avrai sentito giudizi sommari e di poco conto espresse da altri specialisti, cosa di cui sono sicuro, a mio parere non si tratta di un problema di quale specialista dia giudizi cioè in cosa sia specializzato, ma di che tipo di medico è, se è preparato e competente, punto.
Sul fatto della didattica frammentata invece condivido abbastanza il tuo pensiero, ma spesso questa situazione si ritrova anche in altre specializzazioni.
Infine mi ritrovo totalmente quando dici che il lavoro dell oncologo ha diversi aspetti che meritano di essere sottolineati: lavoro di equipe, ricerca clinica e sperimentale, formazione internistica a 360°.
Ultima Modifica 11 Anni 11 Mesi fa da .

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11 Anni 11 Mesi fa #183673 da Lrds_surgeon
ripeto, mi scuso per l'ignoranza, ma purtroppo l'approccio all'oncologia che viene fatto nella nostra università è alquanto limitato. Nè tantomeno frequentiamo il reparto oncologico come tirocinio professionalizzante.
Quello che a me interessa e ho chiaro in mente è di fare il clinico, dedicandomi totalmente alla diagnosi e alla cura del malato. I miei dubbi sono sulla necessità di intraprendere la strada della ricerca se scegliessi l'oncologia, abbandonando la clinica. Per questo vorrei capire quanto la diagnosi venga fatta dall'oncologo, piuttosto che da strutture di support come radiologo, anatomopatologo ecc.
D'altra parte il mondo dei tumori mi affascina davvero. Bel dilemma  :'(

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11 Anni 11 Mesi fa #183685 da p53
..."ripeto, mi scuso per l'ignoranza, ma purtroppo l'approccio all'oncologia che viene fatto nella nostra università è alquanto limitato. Nè tantomeno frequentiamo il reparto oncologico come tirocinio professionalizzante."... :)

Questo conferma quello che dicevo e quello che ribadiva fradoctor.
Credo di non essermi spiegato bene. La mia polemica non era assolutamente rivolta a uno studente che chiede e si informa su quale realmente sia il lavoro dell'oncologo. Chiedere, informarsi è fondamentale. Il senso di questo forum poi è  quello...( Non devi scusarti Lrds_surgeon, al massimo noi ringraziarti per la domanda che è spunto di riflessione. )
In realtà volevo solo sottolineare come sia carente l'aspetto formativo, didattico, universitario che porta a non trasmettere come possa essere articolata e ricca una professione cm questa. Possibile che non siano in grado di stimolarti a fare delle domande?Hanno dato dignità al corso di Oncologia nel corso di medicina e chirurgia ma bisognerebbe vedere cosa insegnano realmente nel corso. Inutile dilungarsi su inibitori di tirosin chinasi quando poi uno nella pratica non sa che deve fare...No? che dite? Va beh tornando a noi...
La DIAGNOSI spesso viene fatta dallo specialista dell'apparato (neuro, pneumo, internista, gastro, uro, gineco, endocrino, quello che vuoi...) tante volte, altre volte devi farla tu partendo da un sintomo e da pochi altri elementi, altre volte è un riscontro accidentale, altre è una sindrome paraneoplastica (ipercalcemia, SiADH, etc..) dipende da caso a caso. In reparto moltevolte si chiede anche la consulenza dello specialista per avere ulteriori elementi.
La TERAPIA: generalmente l'impostazione avviene in sede collegiale, ovvero in un contesto dove più figure professionali possano esprimere la loro opinione. Es. Carcinoma della mammella che richiede chemioterapia neoadiuvante poi chirurgia, poi chemio e radio...Anatomo patologo+oncologo+chirurgo+radioterapista discutono e danno forma all'iter (non è importante solo cosa fare ma quando, il tempo in queste cose è molto importante!!)
Follow up: spesso rivedi in ambulatorio i pazienti, nel caso di recidiva,si passa alla seconda linea,  nel caso non ci sia, si può pensare a un protocollo sperimentale, etc...  :)

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