CORSO DI OMEOPATIA: SEGNATEVI

attilio caro,  , ti ringrazio che leggi i miei post, anche di discussioni diverse da questa, con attenzione, così come faccio io, ma in quanto a frittate rivoltate anche tu non scherzi ...io non ho detto che se milioni di persone fanno una qualunque cosa, vorrà dire che è buona...mai stata una qualunquista..tutt'altro..mi riferivo ai medici, ai sistemi sanitari di molti paesi europei e ai tanti corsi e master organizzati in università italiane e straniere a sostegno dell'omeopatia e tu sai che non si accreditano pratiche che non hanno nulla di scientifico... che poi siano efficaci o meno è un altro discorso, che vale anche per qualsiasi altro farmaco allopatico, come ben sai....ti ripeto che non conosco l'omeopatia e non la sto sostenendo nè denigrando, ma sto discutendo di un certo modo d'intendere la medicina...per quanto riguarda l'altra discussione che hai citato, non capisco cosa non capisci ..mai detto che scredito i lavori scientifici e l'ho scritto anche in un post precedente di questo topic...quindi non rigirare tu la frittata ...ovvio che non uso due pesi e due misure..in medicina tu ben sai che esistono due metodologie di studi: randomizzati, gli RCT o RCTc, e gli studi naturalistici...i primi si avvalgono principalmente del doppio cieco e hanno criteri molto precisi e restrittivi, i secondi si basano molto sull'esperienza clinica e sono altrettanto validi e riconosciuti internazionalmente..come vedi per testare l'efficacia di una terapia l'esperienza sul campo vale, eccome!...

Un quotone fortissimo ad attilio, che ringrazio per aver focosamente rivendicato la necessità di spirito critico per fare i medici ed essere dei medici.
Spirito critico e metodo galileiano.

Many philosophers have tried to solve the problem of demarcation in the following terms: a statement constitutes knowledge if sufficiently many people believe it sufficiently strongly. But the history of thought shows us that many people were totally committed to absurd beliefs. If the strengths of beliefs were a hallmark of knowledge, we should have to rank some tales about demons, angels, devils, and of heaven and hell as knowledge. Scientists, on the other hand, are very sceptical even of their best theories. Newton's is the most powerful theory science has yet produced, but Newton himself never believed that bodies attract each other at a distance. So no degree of commitment to beliefs makes them knowledge. Indeed, the hallmark of scientific behaviour is a certain scepticism even towards one's most cherished theories. Blind commitment to a theory is not an intellectual virtue: it is an intellectual crime.
Imre Lakatos
Grassetto mio.

Concordo pienamente sul fatto che vada approfondita qualunque esperienza empirica si dimostri efficace dal punto di vista terapeutico senza alcun pregiudizio (e se il basilico funziona, chi se ne frega delle linee guida!), ma non mi pare proprio che al momento l'omeopatia ci rientri, in attesa di vedere qualche studio serio e/o statisticamente rilevante che mi smentisca.

Ottimo sunto.

Anche io sto con attilio/elisa.
Pur ritenendo affascinante l'omeopatia, ad oggi fallisce nel dimostrarsi scienza (o branca scientifica), secondo i canoni di valutazione abituali.
Quindi o cambia i suoi canoni di valutazione e confronto (forse rinunciando a "guarire"?) o deve impegnarsi a dimostrare di avere dignità alla pari di quella allopatica.
E la "scusa" dei soldi mi spiace ma regge poco, la ricerca non sono solo soldoni, gli studi non sono solo RCT (e si possono fare comunque bene da un punto di vista metodologico) e le industrie dietro all'omeopatia non sono mica piccole!

Poi se uno la vuole praticare lo faccia, però dovrebbe tenere ben presenti questi preamboli (e magari farli conoscere ai pazienti che si approcciano all'omeopatia).
E magari raccogliere dati, visto che mi è stato detto che esistono dei software (tipo quelli per il mmg) anche per gli omeopatici

intendevi Lumy