Vedi Medecod8, quello che pensa Lupin in realtà poco importa: figure ben più autorevoli di lui hanno espresso orientamenti molto diversi dal suo e da tempo, ormai. Questo suo “negazionismo” ad oltranza ed anacronistico è probabilmente il frutto di insicurezze e dubbi sulle proprie scelte professionali, sui quali non è mio interesse addentrarmi. È importante, invece, controbattere quel genere di affermazioni su questo forum in quanto, potendo essere lette anche da pazienti, studenti ancora inesperti o persone esterne al mondo medico e odontoiatrico, potrebbero generare in loro opinioni profondamente sbagliate. E non mi riferisco alla sterile diatriba sull’utilizzo della dizione “medico- odontoiatra” (il termine “odontoiatra” esprime infatti già di per se tutta l’essenza della professione), ma all’ignobile tentativo di voler assimilare l’odontoiatria ad altre onorevoli professioni sanitarie, che, però, da essa si differenziano per alcuni aspetti fondamentali, quali l’abilitazione a porre diagnosi, prescrivere farmaci, praticare la chirurgia: elementi base per definire “medica” una professione (Cassazione pen., sez. sesta, 04.05.2005, n. 16626; Cass. civ, sez. sesta, 24.01.1970). L’odontoiatra non è il medico chirurgo cosi come il medico- chirurgo non è l’odontoiatra: sono due professioni ben distinte, caratterizzate da una comune matrice medica, ma profondamente diverse per il resto. Ma proprio perché distinte dal legislatore e rese autonome l’una dall’altra, si pongono sullo stesso livello ed è assolutamente inaccettabile che chicchessia insinui (più o meno velatamente) una gerarchia tra esse. Al di là di un comunque lodevole desiderio di approfondimento, affermare che per esercitare a livello medico l’odontoiatria sia necessario conseguire una doppia laurea è un’assurdità. Ma si ha consapevolezza di quanto costi allo stato italiano formare un doppio laureato? E con quale finalità poi? Scrivere qualche ricetta “extra-odontoiatrica” all’amico che non ha voglia di fare la coda dal medico di base? Formare un doppio laureato che dopo dodici anni di “studio sui libri” non ha ancora la minima esperienza clinica in medicina e tantomeno in odontoiatria? Metà del corso di laurea in odontoiatria verte su materie propedeutiche e mediche in senso generale, in grado di fornire allo studente volenteroso una base ben più che sufficiente per prendere in cura in tutta sicurezza i propri pazienti, inquadrarli correttamente dal punto di vista anamnestico e correlare il quadro clinico odontostomatologico con lo stato di salute generale. E mantenere fresca (ma, soprattutto, aggiornata) negli anni questa competenza medica di base richiederà molta fatica a chi esercita una professione specialistica come la nostra , indipendentemente dal tipo di laurea di cui si è in possesso. E tutto senza il timore di ammettere quando qualcosa non è di propria competenza, chiedendo consulto a chi questa competenza la possiede, come ho visto fare, con grande umiltà, a colleghi provvisti non solo di doppia laurea ma anche di doppia specializzazione chirurgica. Ma non proseguo oltre perché tu, caro collega, hai già dimostrato nei post precedenti di aver piena consapevolezza di tutte queste cose.
