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Chiarimenti su specializzazione Chirurgia Maxillo-Facciale...

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7 Anni 5 Mesi fa - 7 Anni 5 Mesi fa #207750 da Lupen1978
Con un po' di calma risponderò anche approfonditamente. Per ora mi limito a due commenti rapidi. Primo l'odontoiatra pur occupandosi di una branca medica non è un medico chirurgo. Ora premesso ciò non può figiarsi del titolo di medico è il presidente della Cao esprime un suo personale parere è ciò non è legge ma solo un suo personale parere che non tiene conto del parere dell altro presidente dell' ordine di Roma e ciò quello appunto dei medici chirurghi. Secondo io vorrei tanto vedere un odontoiatra che ha il coraggio di andare ad un pronto soccorso e presentarsi come medico odontoiatra... Sarebbe ridicolo non credete. La legge vieta che sulla targa delo studio scriviate medico odontoiatra! È abuso di professione infatti se scrivete medico qualcuno potrebbe chiedere a voi una prestazione che non vi compete perché di fatto non siete laureati in medicina e ciò è gravissimo. Per esempio se la vecchietta vi chiede di somministrare una terapia per il diabete esempio insulina e ve lo chiede perché il suo medico non c'è e voi lo fate bhe rischiare grosso.. la vecchietta pensa che voi siete medici invece siete solo odontoiatri .Ora il presidente Cao può esprimere un parere così come un altro presidente magari di latina può esprimere parere diverso quello che conta è la legge. È la vostra laurea è dott. In odontoiatria tanto di cappello ma non siete dottori in medicina. L'odontoiatra che va in Africa va a curare i denti non gli ammalati con quale coraggio può dire di essere un medico senza laurea in medicina!!!!! Allora tanto rispetto per la professione odontoiatrica na non rubate un titolo che è solo fumo perché il medico non sapete è non potete farlo... Potete fare il dentista si questo si.
Ultima Modifica 7 Anni 5 Mesi fa da Lupen1978.

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7 Anni 5 Mesi fa #207759 da medecod8
Caro collega Lupen 1978,
ancora Lei, ovviamente, si ostina a difendere le sue posizioni fermamente, manco le leggi servono a farle capire come funzionano le cose. D'altronde siamo tutti abituati ai suoi post simili sull’argomento.
Ci riprovo.
PRIMO: Lei ha risposto scrivendo che l’odontoiatra non è un medico-chirurgo. Ma vorrei capire da Lei dove avrei scritto una cosa del genere. Nel mio post vi è letteralmente scritto: “....Ciò che non è un odontoiatra è un medico-chirurgo. È un medico, un chirurgo, ma non è un medico-chirurgo, perché è un odontoiatra.....”. Almeno leggere il commento e capire quel che ho scritto sarebbe il minimo prima di commentare.
Un odontoiatra NON ci tiene a definirsi “medico-chirurgo”! Cosa gli interessa di essere un medico-chirurgo o un “dottore in medicina” come dice Lei, se gli interessa esercitare l’odontoiatria? C’è la laurea specialistica in odontoiatria che glielo fa fare.
SECONDO: Ma chi ha parlato di targa? Ma è ovvio che non può metterla, come per i medici-chirurghi è vietato firmarsi “medico” o apporre una targa fuori dallo studio con la scritta “medico”, bensì si devono firmare/apporre la targa come “medici-chirurghi” perché quello è il riconoscimento giuridico che viene dato a coloro i quali hanno completato medicina e chirurgia e superato l’esame di Stato, così come “odontoiatra” è il riconoscimento che proviene dalla laurea in odontoiatria e il superamento dell’esame di Stato. Nella parola odontoiatra vi è già il suffisso iatra (medico) e non capisco il perché un medico dei denti debba avere bisogno di scrivere il suo titolo/targa come “medico medico dei denti”. I pediatri e i geriatri non si firmano “medico pediatra” o “medico geriatra” (da notare -iatra-iatra). Addirittura nel gergo vengono chiamati omettendo il tutto, ossia pediatri e geriatri (come l’Odontoiatra). I medici-chirurghi si firmano come “medico-chirurgo specialista in….” esattamente come un odontoiatra si firma “Odontoiatra specialista in….”.
Quello su cui si confonde Lei, caro collega, è che non riesce a staccare il discorso del “medico” dal “medico-chirurgo” e anzi identifica i due sostantivi con la stessa persona, non riconoscendo che il titolo di medico è ben altra cosa.
I titoli di “medico-chirurgo” e di “odontoiatra” sono TITOLI GIURIDICI: essi danno diritti e doveri al medico e delimitano il territorio di competenza.
Al medico “medico-chirurgo” viene data la possibilità di operare chirurgicamente in tutti i campi della medicina tranne (anestesiologia, radiodiagnostica, odontoiatra ecc) e ad un medico “odontoiatra” viene data la giurisdizione di tutto quanto concerne l’apparato stomatognatico, ossia l’odontoiatria. Queste sono figure giuridiche, così come lo è il medico “veterinario”: il titolo di “veterinario” dà la possibilità al medico di intervenire chirurgicamente su tutti gli animali, mentre non dà questa possibilità né al collega medico-chirurgo né al collega odontoiatra. A Lei interessa fare chirurgia animale? Non credo. Per lo stesso ragionamento, ad un odontoiatra non interessa fare chirurgia al di fuori di altri ambiti del corpo e nemmeno di curare una vecchietta con l’insulina. Se si vuole fare quello si deve fare endocrinologia o medicina d’urgenza dopo medicina e chirurgia, non odontoiatria. Un odontoiatra si occupa di cavo orale.
RIPETO: Il fatto che la legge abbia dato in teoria più ampia possibilità di manovra al medico-chirurgo, non significa che lui sia l’unico medico, e cito di nuovo un estratto della legge della corte di cassazione che lo dimostra appena qui di seguito (****). Ha semplicemente ambiti di lavoro diversi.
L’insieme MEDICO è più ampio dell’insieme medico-chirurgo. Molte volte ai medici-chirurghi omettono la dicitura “-chirurghi” e li chiamano “medici” per semplicità, ma questo non deve far ingannare o farli sentire “esclusivi”, altrimenti l’ordine si sarebbe chiamato “ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI” e non “DEI MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI” e allora avrebbe avuto un senso quanto Lupen 1978 va sostenendo a denti stretti, ma NON È COSI’.
TERZO: Scopo del link all’articolo nel post precedente non era di riportare cosa il presidente CAO avesse in mente (che poi bisogna far notare che il presidente CAO non deve relazionarsi con i medici-chirurghi per questioni concernenti la professione odontoiatrica. L’albo degli odontoiatri è a sé stante e deve relazionarsi con i colleghi medici-chirurghi solo per questioni riguardanti la professione medica in generale, ossia ciò che accomuna “medici-chirurghi” e “odontoiatri” nell’unico “ordine dei medici” come potrebbero essere questioni riguardanti il codice deontologico medico e cose simili ma non in un ambito strettamente relegato agli odontoiatri come il fatto di potere chiamarsi medico odontoiatra ovviamente), bensì LA SENTENZA n. 15078 DELLA CORTE DI CASSAZIONE DEL 22/11/2000 CONTENUTASI, la quale lascia ben poco spazio ai dubbi e recita:

(****) "non è sotto alcun profilo, revocabile in dubbio che la professione odontoiatrica sia una professione medica e che essa si concreti, nei limiti del suo specifico oggetto, nell'esercizio delle stesse attività di prevenzione, diagnosi e cura che connotano l'esercizio di ogni professione medica, quale che sia il campo del quale il medico si interessi e quale l'oggetto immediato del suo intervento L'ODONTOIATRA È SENZ'ALTRO MEDICO (dei denti, secondo il significato etimologico del termine) e, entro tali limiti, esercita la professione medica"

Essendo questa LA LEGGE e non un commento (che comunque vorrei ricordare che è del presidente in persona), BASTA PER FAVORE CON LE PAROLE AL VENTO e chiudiamo con questa faccenda dando all’odontoiatra il riconoscimento che gli spetta di diritto! È un medico come tutti gli altri e non “solo un odontoiatra” come lo definisce Lupen 1978 con le sue smanie di superiorità il quale non lo considera neanche di serie B, bensì peggio, quasi come un pulisci carie alle dipendenze di un MEDICO con la A maiuscola come lui. Ricordiamoci che l’Odontoiatra, in quanto medico, non ha nessuno SOPRA DI LUI che decide al posto suo il piano terapeutico, tantomeno un medico-chirurgo come Lupen 1978. La figura dell’odontoiatra è una figura di prestigio: è il medico di riferimento per il cavo orale e merita rispetto tanto come un oculista o un otorinolaringoiatra e come tale, se vi è da fare una diagnosi, va consultato per primo per tutto quanto concerne l’odontoiatria. Un odontoiatra non è di serie B rispetto a qualsiasi collega per il semplice fatto che NON PRENDE ORDINI DA NESSUNO, bensì gli ordini li dà ai suoi collaboratori, quali igienisti, aiutanti, odontotecnici, assistenti e se lavora in ospedale anche agli infermieri (ma ricordiamoci che anche queste sono figure che hanno pari dignità con ambiti di lavoro diversi e prendono “ordini” non perché sono scemi o INFERIORI, ma perché hanno scelto di studiare altre cose e non chirurgia, che quindi non sono preparati a fare) i quali gli forniscono assistenza durante l’intervento chirurgico senza mai sostituirlo.

DEFINIRLO “MEDICO” O “DOTTORE (nel senso di medico)” È UN DIRITTO E ANCHE UN DOVERE DI TUTTI. SE NON LO FATE ANCHE DOPO AVER LETTO QUESTE RIGHE, SIETE VOI CHE SIETE IN TORTO. IL GUAIO È CHE LO SAPETE E CONFERMERESTE IL FATTO CHE AVETE LETTO E FATTO GIURAMENTO VERSO IL CODICE DEONTOLOGICO PER NIENTE.

Detto questo, siamo tutti d’accordo, e anche gli odontoiatri onesti lo ammettono, che un medico-chirurgo in patologia sistemica sia, in teoria, più preparato proprio in virtù del fatto che la durata della sua formazione per diventare specialista è più lunga (6 anni+specializzazione invece di 6). La legge lo riconosce e premia questo fatto, permettendo ai medici-chirurghi in LINEA TEORICA di poter eseguire interventi chirurgici dappertutto a parte alcuni casi. Avere una durata formativa più lunga permette al medico-chirurgo di lasciare più spazio allo studio di argomenti non legati alla sua specializzazione durante il corso di laurea effettuando UN ESAME PER BRANCA DURANTE IL TRIENNIO CLINICO DI PATOLOGIA SPECIALE e questo lo rende più adatto al riconoscimento di patologie sistemiche rispetto al collega odontoiatra (ovviamente in questo ragionamento la specializzazione in Odontoiatria di 3 anni non la conto perché è una iperspecializzazione ed è come se un ortopedico si specializzasse in solo chirurgia vertebrale con ulteriori 3 anni, ma altrimenti anche all’odontoiatra occorre fare 9 anni di studi).
Ma un conto è riconoscere maggiori competenze sistemiche, e un conto è definire un dentista diverso dal medico perché si è specializzato subito nella sua area di competenza, cosa che abbiamo visto essere fuorilegge dall’estratto della sentenza della cassazione (e oserei dire addirittura anche dall’articolo 1 del nostro codice deontologico che definisce sia medici-chirurghi che odontoiatri con il termine di medico).
Gli odontoiatri rispettano i colleghi medici-chirurghi. Ci hanno fatto giuramento comune, hanno studiato quasi le stesse materie all’Università (nella mia università la differenza con medicina era di 5 esami, il resto, soprattutto nei primi due anni dove si stava sempre a far lezione in aule comuni, era più o meno congruente) e si sentono parte dello stesso ordine e di pari dignità. Di contro, vi sono alcuni (pochi per fortuna) medici-chirurghi (o ex odontoiatri, ora medici-chirurghi in possesso della doppia laurea come Lupen 1978 che in passato difendeva gli odontoiatri e ora li attacca spudoratamente perché non hanno la doppia laurea come lui che ha ottenuto esattamente per non essere considerato di serie B e “potere operare in ogni branca della medicina” e soprattutto per sentirti superiore con i suoi ex colleghi www.giovanimedici.com/index.php?option=c...151578&limitstart=10 ) i quali non rispettano gli odontoiatri, pur andando contro il codice deontologico che ti impone di rispettare e consultare sempre ogni collega specialmente se più preparato di te nel suo campo e pure contro la Suprema Corte di Cassazione e quindi contro la legge. Per favore. Che questa questione sia chiusa per sempre!
QUARTO: per quanto riguarda l’esempio: è sempre la solita storiella che fanno i medici-chirurghi pieni di sé come Lei che pensano di poter guardare dall’alto in basso i colleghi dicendo “noi siamo meglio”: ma cosa vuole sentirsi dire? Che Lei in quell’occasione sarebbe più preparato di un odontoiatra in pronto soccorso? Oh mamma mia. Le rispondo che nessun Odontoiatra semmai si trovasse in pronto soccorso (cosa ci potrebbe fare un dentista lì non ne avrei idea sinceramente, me lo dica Lei se è possibile che ciò avvenga, ancora più assurdo se in orario di servizio o altro) si sogna di fare terapie o assistere in cose che sono al di fuori della sua area di competenza, proprio per il fatto che non è specialista di altre branche della medicina e NON si fida di dare l’insulina a nessuno, tantomeno ad una vecchietta che gli chiede di dargliela (se sbagliasse qualcosa, oppure alla paziente viene qualcosa?). Piuttosto chiama il collega specialista in medicina d’urgenza/endocrinologia o chichessia lì vicino che ovviamente ne saprà di più in modo che si arrangi lui, ma così farebbe qualsiasi medico mica solo l’odontoiatra! Sicuramente non chiamerebbe un generico! Che poi se è insulina può anche darsi che si fidi a dargliela, ma mettete caso che via sia da somministrare qualcosa in cui si mette a rischio la vita. Chi si prende la responsabilità? NESSUN MEDICO NON SPECIALISTA SANO DI MENTE, A MENO DI CONDIZIONI ESTREME (che comunque anche l’Odontoiatra è tenuto a fronteggiare), SI METTEREBBE A SPACCIARSI PER UN SOCCORRITORE UNIVERSALE. Suvvia. A che servirebbero le specializzazioni sennò? In pronto soccorso vi è sicuramente già un altro medico più specialista di te che fa queste cose il quale è quasi sicuramente lì nei paraggi. Queste sono solo cavolate, in quanto modo elegante per dire: “io se sono medico-chirurgo posso diagnosticare una morte, se vedo qualcuno che sta male per strada a caso lo curo in ogni parte e posso fare chirurgia dappertutto nel corpo perché so tutto e tu no, quindi salvo le persone e tu no, ergo io sono migliore!”. Sono utopie di chi vive in un mondo immaginario fatto del medico-chirurgo e dell’Africa che pensa possano essere applicate in un contesto REALE. Nella realtà un Odontoiatra va in pronto soccorso stile E.R.? NO! Va nel pronto soccorso di Odontoiatria, dove cura i pazienti che si presentano con problemi urgenti al cavo orale, i quali possono avere dolori lancinanti ai denti o anche alle mucose, oppure se ne sta in chirurgia ad operare gravi patologie del cavo orale come cisti, tumori ecc ecc. Non è la medicina d’urgenza il suo campo, ovviamente. Per quello esistono i colleghi che volevano fare quello nella loro vita. Ricordiamoci che in molte sedi di odontoiatria molti esami hanno pari peso con medicina e medicina d’urgenza e anestesiologia è uno di questi, almeno nella mia università. Ma da qui a dire che basta un esame per fare il soccorritore universale… Ma che siamo matti? Per carità! Se in medicina d’urgenza vedono poi che il problema è odontoiatrico, saranno i colleghi medici del pronto soccorso a rifilare un paziente nel reparto di Odontoiatria! Ma questo è valido per tutti i medici madonna. Ognuno fa il suo mestiere.
QUINTO: Ma lei pensa sul serio che avere un mal di denti non sia essere malati? In Africa? Ma scusi, ma Lei va dal medico di base a farsi mettere a posto i denti o fa a meno di curarsi per non cedere alla tentazione di rispettare un collega? Odontoiatra che ruba quale titolo?? L’odontoiatra non ruba nulla, semmai è Lei quello che ha un complesso verso gli odontoiatri, vuole appropriarsi di un titolo che non è di esclusività sua e denigra ripetutamente una categoria di colleghi.
“La vecchietta pensa che noi siamo medici e invece siamo SOLO odontoiatri”. Io mi domando come a quasi 37 anni dall’istituzione del CdLM in Odontoiatra vi siano ancora persone come Lupen 1978, le quali pensano che l’odontoiatra sia il “SOLO e semplice” dentista (che poi "semplice" non so da dove venga fuori) che cura solo i denti, che non è un medico ma è praticamente quasi alla pari di un odontotecnico e non salva la vita alle persone come TUTTI i medici-chirurghi fanno regolarmente, per la verità unici veri medici.
Io mi domando come si possa denigrare in questo modo una professione e un soggetto che studia 6+3=9 anni per diventare chirurgo orale e salvare la vita alle povere persone con un cancro alla bocca in sala operatoria, per poi sentirsi dire dai colleghi che non è un medico e neanche un chirurgo, ma piuttosto un medico di serie b o un semplice tecnico dentista o che so io. Voglio vedere se un medico di base (non me ne vogliano i colleghi, è solo un esempio) si reca in pronto soccorso regolarmente ad esercitare la sua “medicina e chirurgia” e si prende i rischi da Lei citati molto di più di quello che farebbe un odontoiatra. Gli odontoiatri non fanno la chirurgia peggiore, ma nemmeno solamente l’attività clinica come molti medici-chirurghi. Spero converrete con me che la maggior parte dei medici-chirurghi (per non dire tutti) facenti attività esclusivamente clinica non sono ASSOLUTAMENTE in grado di fare il benché minimo tipo di attività chirurgica e pur potendo MAI si sognerebbero di farla, mentre un odontoiatra la fa regolarmente. Questo perché? Perché la preparazione del CORSO DI LAUREA in medicina è assolutamente INSUFFICIENTE per praticare qualsiasi branca chirurgica al di fuori della propria specializzazione! Questo i medici-chirurghi intelligenti lo sanno e lo ammettono senza remore. Sanno che la stragrande maggioranza di loro escono dal cdl in medicina che non hanno fatto un briciolo di attività chirurgica sul paziente. Ok, finché è insulina lo possono fare tutti (anche l’Odontoiatra), ma nessuno si metterebbe mai a fare il chirurgo generale con la sola laurea e abilitazione senza aver prima eseguito una quantità enorme di interventi (addirittura alcuni chirurghi generali si lamentano perché fanno troppo poco tirocinio in specializzazione, figurarsi un generico!) a meno che non sia un pazzo che prima o poi verrà (per fortuna!) denunciato. Eppure seguendo il ragionamento di Lupen 1978 è sempre chirurgia, che un medico-chirurgo dovrebbe saper fare in teoria in toto; MA PER FAVORE NON CONFONDIAMO LA TEORIA CON LA PRATICA, ALTRIMENTI È IL PAZIENTE CHE CI RIMETTE (IN QUESTO CASO ANCHE LA VITA!).
Vorrei ricordare che come un odontoiatra non è così ferrato in medicina d’urgenza (o oftalmologia, o qualsiasi altra cosa), solo i medici chirurghi specialisti la sanno fare e nessun medico-chirurgo è ferrato in odontoiatria come un dentista, ma questo non sempre si ricorda. E l’Odontoiatria cosa è? MEDICINA! Siamo sempre lì!
SESTO: Seguendo l’esempio di Lupen 1978, nel qual caso tutti (medici-chirurghi e odontoiatri) ci si trovasse in reparto insieme a dover riconoscere una grave patologia/formazione orale ad un paziente urgente e un odontoiatra non fosse un medico sarebbe il caos: tra medici non si dovrebbe neppure collaborare! Un odontoiatra non dovrebbe neppure essere interpellato per fare attività di prevenzione, DIAGNOSI e cura in quanto esisterebbero solo i medici-chirurghi tuttologi (anche in odontoiatria, dove hanno una preparazione pari a 0) ad occuparsene. L’odontoiatra (anzi il SOLO dentista) si ridurrebbe a fare interventi solo sui denti su prescrizione del medico-chirurgo che sa tutto, anche dell’apparato stomatognatico. Che oscenità.
Ragazzi, ma lo sapete che queste cose vogliono dire non riconoscere il ruolo a chi nel suo campo ne sa più di voi? Se succedesse nella vita reale che non lo chiamate medico, un odontoiatra può reagire in due modi:
-o non gliene frega nulla e non si è mai posto il problema (come anche la maggior parte dei medici-chirurghi fa, i quali non si permetterebbero mai di dire che un odontoiatra non è un collega) e morta li,
-o gliene frega eccome: a quel punto nel caso lo offendiate, all’inizio tacerebbe perché conoscerebbe il perché lo fate e quanto ignoranti (nel senso di non conoscenza) sareste in materia di legge e vi sopporterebbe, ma poi dopo un poco la vostra arroganza gli starebbe sulle scatole e si stuferebbe anche lui di interpellarvi in cose che lui conosce molto meglio di chiunque altro.
Morale della favola, nel caso del paziente di prima, se alla fine nessuno si parla più, a rimetterci non sarebbe né voi né lui, bensì IL PAZIENTE che magari avrebbe avuto una diagnosi più accurata se fosse derivata dall’unione di più discipline/specialità e questo non è bene. Lo ricordate qual è il fine ultimo della medicina che sia odontoiatria, geriatria o chichessia? LA CURA DEL PAZIENTE IN QUANTO ESSERE UMANO, IL QUALE HA IL DIRITTO A VIVERE UNA VITA DIGNITOSA SIA IN SALUTE ORALE CHE IN TUTTO IL RESTO.
SETTIMO: ai colleghi maxillo, dico che capisco perfettamente le vostre posizioni. Perché un impianto dovrebbe essere esclusivo dell’odontoiatra sebbene anche il maxillo studi molti anni simili cose? La risposta è molto semplice: la legge aveva deciso di istituire all’interno della medicina due FIGURE GIURIDICHE distinte con diverse aree di competenza. L’odontoiatra, una volta, faceva medicina e poi si specializzava in odontostomatologia. Nel 1980 si è deciso che per diventare il medico dei denti invece che medicina e chirurgia si debba fare odontoiatria. Ovviamente creando due figure giuridiche distinte non si poteva non delineare cosa fosse di uno e cosa dell’altro, altrimenti si decretava che alcuni medici erano veramente di SERIE A (che potevano intervenire sia in odontoiatria che altrove) e alcuni di SERIE B (solo in Odontoiatria), facendo la felicità di Lupen 1978. Invece non è andata così e purtroppo o per fortuna si è optato per dare all’odontoiatra tutto quello che è suo e togliere a tutti gli altri medici la giurisdizione in questa parte del corpo. In cambio, l’odontoiatra non poteva toccare chirurgicamente aree diverse dalla sua. Ovviamente veniva spontanea una domanda: “Cosa se ne fa un Odontoiatra di studiare TUTTA la medicina in generale a medicina e chirurgia se poi deve operare solo nella zona comprendente labbra, bocca, mascella, mandibola, ATM, mucose, gengive, denti, relativi tessuti e strutture collegate? La risposta è niente! E infatti gli si è dato un percorso più breve con l’istituzione del CdL in Odontoiatria e una giurisdizione assoluta. Chi ha avuto questa idea? L’Europa ha imposto all’Italia di istituire il CdL in Odontoiatria per uniformare tutti i Paesi e alcune categorie di Odontoiatri hanno fatto pressione in questo senso.
Il mio parere?
Primo. Di questo fatto dal mio punto di vista si è fatta una cavolata, nel senso che non solo si sono creati tutti questi disguidi (in realtà inutili) sul fatto che un odontoiatra sia un medico o no (questione che ormai ho chiarito a sufficienza) ma si è anche privato all’Odontoiatra, che non abbia voglia di approfondire per conto suo, una visione più sistemica delle patologie non concernenti il cavo orale pur studiando anch’esso le più importanti branche che si fanno a medicina e chirurgia, e alcune anche più approfonditamente quali maxillo-facciale, ORL…)
Secondo, i maxillo, che comunque sono molto preparati in Odontoiatria quasi quanto un Odontoiatra (sono invece molto più preparati nella chirurgia del resto della faccia e del collo) hanno perso uno sbocco lavorativo importante e questo si è tradotto in una specialità che sforna troppi medici che non servono.
Terzo, so che ai colleghi maxillo non è permessa la possibilità di esercitare all’estero, in quanto in molti Paesi è richiesta o la doppia laurea in Medicina e in Odontoiatria oppure solo in Odontoiatria (come negli USA dove serve un DMD degree, ossia diventare un Dental Medical Doctor).
Cosa fare? A mio avviso, o hanno sbagliato a distaccare odonto da medicina, oppure hanno sbagliato a farlo SOLO per odontoiatria. Perché non anche oculistica ad esempio? Come ambiente di lavoro sono molto simili e un oculista come un odontoiatra opera in un ambito forse anche molto più ristretto e iperspecialistico. E perché non si è fatto così anche qualsiasi altra specialità medica a parte alcune molto generali come chirurgia generale o medicina interna? Visto il fatto che l’odontoiatria è una fra le branche mediche dove girano più soldi, non mi sorprenderebbe se ciò derivasse dalla volontà di creare una nicchia con alle spalle interessi contrapposti.
A mio avviso, pensandoci, una possibile soluzione come ho già detto sarebbe quella di attuare un meccanismo secondo cui chi ottiene una specializzazione in maxillo abbia la possibilità di ottenere una laurea in odonto senza fare il test d’ingresso e con un percorso agevolato tramite riconoscimento degli esami in comune (ad esempio fare come succede in alcuni Paesi dove tramite di solito due anni integrativi un soggetto ottenga entrambe) e la stessa cosa per un odontoiatra con medicina. In questo modo si metterebbe d’accordo tutti e i maxillo troverebbero un nuovo sbocco professionale sia in Italia che all’estero. Sarebbe un’idea vincente e rispettosa di entrambe le parti.
AI GIOVANI:
Se vi incuriosisce la medicina fate il test: scegliete odontoiatria se vi piacerebbe lavorare come chirurgo e volete specializzarvi in un po’ meno tempo senza passare per la lotteria del test della specializzazione e se avete le idee chiare. Scegliete medicina se volete ancora pensarci, volete una specializzazione diversa dall’odontoiatria e siete interessati ad avere una visione più generale. Se vi piace poi l’idea di avere il titolo di medico-chirurgo perché vi fa sentire più forti/bravi, poi, la scelta è obbligata, in quanto purtroppo da odontoiatri dovrete continuamente scontrarvi con l’ignoranza di alcuni vostri futuri colleghi che proprio non vogliono capire come stanno le cose.
Voi che state leggendo, però, siate diversi! Convincetevi che quello che conta veramente è rispettarsi nell’interesse del paziente il quale ha bisogno di voi e non ha tempo per queste cavolate. Siate colleghi che si stimano vicendevolmente. Ognuno ha una cosa che sa fare meglio e ha studiato tanto per arrivare a padroneggiarla. Nel mondo del lavoro, dopo alcuni anni, solo pochissime nozioni dell’università che avete fatto a medicina o a odontoiatria che non sono strettamente coinvolte con il vostro lavoro ve le ricorderete, e il gap a livello sistemico si incomincerà a colmare sempre più fra odontoiatri e medici-chirurghi e ognuno diventerà pian piano solo uno specialista. Ma non importa, perché ognuno conoscerà il suo ambito e sarà giusto così!
Un buon metodo è questo: non scegliete di studiare “la medicina”, quella si studia in entrambi, bensì ragionate per specialità: se volete diventare pediatra allora fate medicina e chirurgia, in quanto quello è l’iter di studi. Se volete diventare urologo lo stesso. Mentre se volete diventare odontoiatra scegliete subito di conseguenza.
Scegliete la specializzazione che più vi piace e se amate la medicina una volta laureati continuate a studiatevela per conto vostro, a casa, aggiornandovi di continuo. Un giorno se sarete cardiologi non opererete nessuno al cervello, se sarete oculisti non opererete nessuno al calcagno e non darete l’insulina ad una vecchietta in ospedale come dice Lupen 1978 a meno che non sia strettamente necessario. Sarete prima di tutto cardiologi/pediatri/geriatri/fisiatri/odontoiatri e dovrete collaborare con i vostri colleghi in tutti gli ambiti che non siano il vostro nell’interesse del paziente, perché sia che facciate medicina e chirurgia o odontoiatria e protesi dentaria non saprete mai a sufficienza del resto da permettervi di prendervi la responsabilità di fare qualcosa che va al di là di un consiglio “fatti vedere da uno bravo”. Quindi fate bene il vostro lavoro e rispettate i colleghi, qualunque studio abbiano fatto. Si volevano realizzare come Voi e desiderano essere rispettati come Voi. La medicina è bellissima, non roviniamola con ste inutili perdite di tempo….
Più chiaro di così.
Di nuovo saluti.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Carlo81

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7 Anni 5 Mesi fa #207763 da ardente.vittorio
Tanto per curiosità, lavorando in ambito medico ma non essendo ne Medico Chirurgo ne Odontoiatra (nonostante qualcuno mi avesse associato alla professione dell' Odontoiatra qualche settimana fa) , ho interessato alcuni amici sia Odontoiatri che Medici Chirurghi all'argomento, gli ho fatto leggere le varie discussioni e sono usciti fuori diversi spunti:
Il primo che mi è rimasto impresso è stato il pensiero di alcuni medici, testuale : "Chiunque abbia fatto Medicina e Chirurgia, la prima cosa che ha imparato nella prima lezione di Anatomia, è stato che il cavo orale è il maggiore condotto di comunicazione sia in entrata che in uscita tra l'esterno ed il nostro corpo, di consigliare sempre ai pazienti la prevenzione mediante la figura dell'Odontoiatra, in quanto è scientificamente provato che una miriade di patologie partono da lì".
In seconda battuta, mi è stato chiaramente detto che la maggior parte dei Medici Chirurghi, nonostante la legge consenta loro determinate cose, non escono mai dal loro campo d'azione, perchè non sono materialmente in grado di diagnosticare o prescrivere, tant'è che hanno aggiunto che alcuni commenti letti qui sopra a loro modo di vedere non sono stati pronunciati da Medici Chirurghi reali, anzi hanno fatto una distinzione, che mi ha aperto un mondo, ovvero l'età anagrafica.
Sembrerebbe infatti che i Medichi Chirurghi vecchia scuola (intorno ai 50 anni a salire) e gli Odontoiatri vecchia scuola, qualche attrito ce lo possano pure avere, divergenze di vedute dovute sopratutto alla difesa del proprio orticello, più "screzi politici" da posizioni di vertice, piuttosto che altro. Inoltre sembrava abbastanza comune, la prassi da parte dei medici più grandi di età, di diagnosticare oppure abusare del proprio tesserino professionale per arrivare a medicinali, per conto di parenti e amici, per mantenere quello status symbol di Medico Chirurgo in famiglia o tra la cerchia di amici. Con il tempo però si sta affievolendo quanto sopra, i Medici Chirurghi della "nuova generazione", sono più consapevoli del loro ruolo, stessa cosa gli Odontoiatri, difficilmente sconfinano in campi non loro bypassando il il M.C., per questo ora le due figure professionali vanno d'accordo.
Chiudo dicendovi che mi hanno raccontato un aneddoto di qualche settimana fa per avvalorare quanto mi stavano esponendo : Pronto Soccorso dell'ospedale, arriva una donna a seguito di trauma, non scendo nei dettagli perchè sarei troppo crudo, fanno tutti gli accertamenti del caso e chiamano l' Odontoiatra di turno per un consulto (l'ospedale ha il reparto di Odontostomatologia ed anche il pronto soccorso odontoiatrico), appena arriva la prima cosa che fa avendo visto le immagini è stato affermare : "chiamate il Maxillo di turno, io qui posso fare poco o nulla da solo", poco dopo arriva il Chirurgo Maxillo Facciale di turno, studiano il tutto e finiscono in sala insieme, Maxillo come primo operatore e Odontoiatra come secondo, questo per farvi capire che ad oggi, da quello che ho potuto sondare c'è parecchio rispetto tra le due professioni, nel caso specifico non mi sembra che l' Odonto abbia sconfinato in campi non suoi sentendosi Dio sceso in Terra, ne tanto meno il Maxillo abbia snobbato la competenza dell' Odonto, infatti lo ha voluto in sala ritenendolo più preparato per determinate evenienze che si sarebbero snocciolate durante l'intervento. Questo significa, lavorare per il paziente.

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7 Anni 5 Mesi fa #207764 da Lupen1978
Permettimi di dissentire su alcuni aspetti del tuo post: Il medico si occupa di qualsiasi branca e non è vero che non sconfina dalla sua branca quello accade e tu non percepisci è il livello di terapia praticata...mi piego: Seun medico dìemergenza esempio 118 si trova d'avanti ad un rresto cardiaco e chiaro che non effettuerà nenache in ospedale o in abiente attrezzato uno stent ma invece effettuerà la rianimazione e metterà in campo tutta una serie di presidi terapeutici che migliorano la cosìdetta catena della sopravvivenza. Quindi idem se si trova d'avanti ad un frattura con emmorragia farà l'ortopedico di base come il cardiologo di base cioè salva e poi porta a chi ha avuto uno training cioè una curva di apprendimento per fare terapie ulteriori appunto specialistiche. Sia Ben chiaro quindi un Medico è altalemente competente per cui può passare tranquillamente con la dovuta curva di apprendimento da una specialità parlereimeglio di branca medica all'altra...Questo non è certo possibile con la laurea solo in Odonto. Per cui figuriamoci se un Maxillo non sa fare un impianto o se un medico del 118 non sa trattare un BAV o altro...e potrei continuare ...La Medicina è una Il medico chirurgo è chiamato con un dovere deontologico a curare ed intervenire ... per cui se sull'aereo chiedono un medico inutile che si alza l'odonto si alzerà un medico chirurgo appunto e aggiungo se non saprà fare il medico che non vuoldire intervento a cuore aperto ma fare ciò che può salvare o procastinare la morte ecc bene se non saprà farlo paga penalmente... ecco la differenza scusa ma è enorme...Ribadisco la medicina è una chi non è medico capisco che non lo capisce e si tricera dietro la cavolata di dire si ma alla fine tutti fanno gli specialisti si così sembra ma per poter fare lo specialista devi essere medico!

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7 Anni 5 Mesi fa #207765 da ardente.vittorio
Lupen sono d'accordo con te sul discorso generale, invece non sono d'accordo sul sentiero dove tenti di portare la discussione, qui parlavamo di "sconfinamento di competenze tra Maxillo e Odonto" ed io ho portato un esempio di vita reale, di vita ospedaliera e di testimonianze originali, non mi sembra che nella vita reale ci sia poco rispetto della professione dell'altro, o invidia, a me sembra che lavorano bene insieme le due figure.
Per quanto riguarda invece il discorso in generale, sono d'accordo con te sulla responsabilità penale, dici bene "sei al cinema si sente male qualcuno, c'è un medico in sala?" Tu sei obbligato ad intervenire, l'Odontoiatra no, potrebbe intervenire mosso dal senso civico di essere umano, a suo rischio e pericolo qualora avesse le capacità acquisite con determinati master/corsi, come potrebbe intervenire un infermiere, un vigile del fuoco, o un laico che abbia partecipato a tali corsi, ma appunto dici bene te, la legge lo impone solo al Medico Chirurgo. Sono d'accordo anche sul fatto che il medico al p.s. stabilizza (e quindi sconfina in altri campi) il paziente e lo assicura alle cure successive dello specialista siamo d'accordo, ma permettimi di dirti che sei stato molto bravo a giocare sul filo del rasoio, sui casi limite. Gli utenti sopra parlavano di ben altro, del medico che ha capacità e facoltà di somministrare, farmaci su farmaci, diagnosi su diagnosi, come se il dermatologo somministrasse la pillola per il diabete con questa facilità alla nonnina che lo chiede. Certo che se la nonnina va al pronto soccorso trova un medico non specialista in quella branca che è comunque in grado di visitarla e prescriverla, è il suo lavoro sei in un pronto soccorso, ma la maggior parte dei medici il pronto soccorso lo vede solo negli anni di specializzazione a fasi alterne, e non prescriverà mai in carriera farmaci che esulano dalla propria branca (dico per dire, l'antibiotico a povera mamma, l'avranno prescritto tutti), così come il 90 % dei Medici Chirurghi al cinema non ha mai dovuto qualificarsi perchè nessuno mai si è sentito male e non avrà mai dovuto praticare un massaggio cardiaco. Quindi si nei casi limite ci sono delle differenze, nella vita reale no, lo ridico e lo sottoscrivo; farmaci compresi, visto che nel 2012 il Ministero della Salute si è espresso sull'annosa questione, ed ha deciso che la dicitura contenuta nella legge che disciplina l'esercizio della professione : " l' Odontoiatra può prescrivere tutti i medicamenti necessari all'esercizio della professione", sono compresi antibiotici, analgesici, anestetici locali, atropina solfato, benzodiazepine, antidepressivi. Questo significa che all'atto pratico nulla cambia se vai da un Odontoiatra a chiedere la pillola per il diabete o da un Dermatologo, ti sentirai rispondere "No signora vada dallo specialista", ma la legge in teoria consentirebbe al Dermatologo di rispondere "Si signora", ma questo all'atto pratico cosa cambia? Nulla.
Ultima questione e poi chiudo, si come dici te, un Maxillo nella maggior parte dei casi sa fare un impianto, ma visto che si parla tanto di Legge (e ripeto visto il motivo per il quale era stato aperto questo argomento in questa sezione del forum forse è bene sottolinearlo nuovamente) , la Legge stabilisce che solo l' Odontoiatra può esercitare l' Odontoiatria, per questo motivo chiunque si stia iscrivendo a Medicina e Chirurgia con l'obiettivo di diventare Chirurgo Maxillo Facciale per fare impianti, si fermi per tempo e si iscriva ad Odontoiatria e Protesi Dentaria, il Chirurgo Maxillo Facciale può farli solo ed esclusivamente sotto indicazione dell' Odontoiatra. Ad oggi chi li fa è perchè ormai si è fatto il proprio giro ed ha degli Odontoiatri di fiducia che gli affidano i pazienti, oppure lo fa nel pubblico a seguito di traumi (vedi sopra), ma non mi meraviglierei se tra 20 anni, con la sovrabbondanza di Odontoiatri e sopratutto il ruolo che stanno ricoprendo le scuole di specialità Odontoiatriche, il Maxillo scompaia completamente dalla "scena protesica".

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7 Anni 4 Mesi fa #207782 da doct133
Innanzitutto, faccio un saluto generale a tutta la comunità di questo forum, al quale mi unisco da oggi;
Piccola premessa, non sono un' Odontoiatra, lo preciso perchè mi sembra di capire che il commento che sto per scrivere, mi bollerà come tale.
Sono d'accordo sia con Lupen che con Vittorio qui sopra, c'è solo una precisazione che ci terrei a fare, non è il primo commento che leggo, ne è la prima volta che sento questa leggenda, la storia che se in caso di malore è obbligato a palesarsi solo il Medico Chirurgo è una fesseria, la questione è stata dibattuta in tutte le sedi opportune. Quando si parla di ciò bisognerebbe citare, leggi, articoli e codici deontologici.
Punto Primo : In Italia la Legge non si pronuncia, l'unico articolo che tratta l'argomento è :
593 c.p. : Omissione di soccorso.
"Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all'autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro (1).
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'autorità. ecc..."
Questo significa che per la Legge : qualsiasi cittadino si trovi sul territorio nazionale, che sia Medico, Avvocato, Operaio o senza fissa dimora, deve attenersi a quanto sopra, chiunque commette un reato penale non prestando soccorso. Essere medico,per la Legge italiana, non costituisce aggravante, quindi si va al codice deontologico.

Punto Secondo : Il codice deontologico della professione medica, al quale devono attenersi Medici Chirurghi ed Odontoiatri, entra nel merito della questione in due punti, per prima cosa definiamo cosa è questo codice:
- Definizione -
Il Codice di Deontologia Medica contiene principi e regole che il medico-chirurgo e l' odontoiatra,
iscritti agli albi professionali dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, di seguito
indicati con il termine di medico
, devono osservare nell'esercizio della professione.
Il comportamento del medico anche al di fuori dell’esercizio della professione, deve essere consono
al decoro e alla dignità della stessa, in armonia con i principi di solidarietà, umanità e impegno
civile che la ispirano.
Il medico è tenuto a prestare la massima collaborazione e disponibilità nei rapporti con il proprio
Ordine professionale.
Il medico è tenuto alla conoscenza delle norme del presente Codice e degli orientamenti espressi
nelle allegate linee guida, la ignoranza dei quali, non lo esime dalla responsabilità disciplinare.
Il medico deve prestare giuramento professionale.

- Obbligo di intervento -
Il medico, indipendentemente dalla sua abituale attività, non può mai rifiutarsi di prestare soccorso
o cure d'urgenza e deve tempestivamente attivarsi per assicurare assistenza.
- Calamità -
Il medico, in caso di catastrofe, di calamità o di epidemia, deve mettersi a disposizione
dell'Autorità competente.
E ancora :
art. 18
Il medico deve garantire impegno e competenza professionale, non assumendo obblighi che non sia in condizione di soddisfare.

Premesso tutto ciò, chi di dovere si è già espresso incalzato sulla questione, se una persona ha un malore, il Medico Chirurgo e l’ Odontoiatra hanno l’obbligo di palesarsi come dovere deontologico, pena l’espulsione dall’ Ordine, questo non significa praticare massaggi cardiaci, operazioni a cuore aperto o tracheotomie con forbici e penna bic, questa non è Hollywood, significa avvicinarsi, valutare se si è o no in grado di intervenire e chiamare il 118.
Fermarsi per un incidente stradale e dire “fermi, non lo muovete e non toglietegli il casco, chiamate i soccorsi” questo è dovere deontologico, scendere e fare altro se non si è in grado (art. 18) è follia omicida ed è contrario al codice stesso.
Nel caso specifico dei post poco sopra affermare che l’ Odontoiatra al cinema o in aereo può pure rimanere seduto perché non rischia nulla, è pura fantasia, il fatto che sia vero che nel 70 % dei casi non può far altro che chiamare i soccorsi, non significa che non è obbligato ad alzarsi, ed infatti il codice cita : “Il medico, indipendentemente dalla sua abituale attività, non può mai rifiutarsi di prestare soccorso o cure d'urgenza e deve tempestivamente attivarsi per assicurare assistenza.”

Soprattutto non è vero che si rischia penalmente se non si è in grado di “attuare presidi terapeutici che migliorano la cosiddetta catena della sopravvivenza”, non c’è questo obbligo ne nel codice penale, ne in quello deontologico (come riportato sopra), l’unico obbligo per la Legge e per il cod. deontologico è ATTIVARSI allertando le autorità competenti.
In conclusione, il C.D. leggetelo con attenzione, non leggete solo gli stralci decontestualizzati, se vi limitate a leggere “il medico deve” “il medico è tenuto” e bypassate beatamente la definizione che per medico nel codice si intende “Medico Chirurgo ed Odontoiatra”, allora stravolgete il senso di tutto, questo per un qualsiasi cittadino significa ignoranza, per un professionista iscritto all’ Ordine, non conoscere il proprio Codice Deontologico, significa illecito professionale, citando il codice stesso : “Il medico è tenuto alla conoscenza delle norme del presente Codice e degli orientamenti espressi nelle allegate linee guida, la ignoranza dei quali, non lo esime dalla responsabilità disciplinare.”

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