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14 Anni 7 Mesi fa - 14 Anni 7 Mesi fa #160657 da Morfeo

Grazie delle risposte...ne approfitto per chiedervi altre cose,soprattutto a chi ha già praticato.
1)Nella vostra esperienza di sala,quante sono state le volte in cui siete dovuti intervenire DURANTE l'intervento e per cosa?
2)Se mi piace la parte della rianimazione e medicina d'urgenza, viste come stanno le cose, è meglio se scelgo la scuola in medicina d'emergenza/urgenza?
3)Vi pesa il non avere rapporto medico-paziente?
4) in terapia intensiva il ruolo dell'anesteista è solo quello di sedare e di mantenere i parametri o può fare anche terapia specifica? (Es: trombolisi)


1)abbastanza.Arresto,FA,anemizzazione acuta,ipertensione refrattaria e altre piccole cose.
2)Non conosco direttamente questa scuola, a Milano non è stata attivata. La rianimazione è gestita da anestesisti.
3)Luogo comune,non è vero che non hai un rapporto con il paziente.Non è il classico rapporto tra curante e proprio assistito,è vissuto in un lasso di tempo più breve (in sala operatoria) ed il paziente non è il "tuo",ma del chirurgo. Ma sei tu l'ultima figura che vede prima dell'intervento e la prima al suo risveglio e questo porta ad un rapporto forse più intimo e senza barriere. In rianimazione è diverso,il rapporto è vissuto molto con i parenti e comunque se il lavoro riesce, di certo si ricorderanno di quei medici che erano lì sempre.
4)Non ho capito bene la domanda. In terapia intensiva si curano le persone, dal post operatorio che ha bisogno di assistenza all'insufficienza polmonare,al coma di qualsivoglia genere. La trombolisi fa parte di una assistenza di Unità coronarica e come tale viene svolta dai cardiologi che lavorano in questa unità, ma gli anestesisti, a parte la terapia ventilatoria, fanno in modo che la fisiologia dell'organismo si ristabilisca. Quindi l'anestesista ha una forte conoscenza degli antibiotici, dei farmaci inotropi, degli ausili di sostituzione renale. Sei un medico,che a differenza dell'internista, attua una terapia molto più aggressiva e concentrata in un lasso di tempo più ristretto, anche con manovre invasive che solo gli anestesisti hanno nel loro bagaglio di conoscenze (cateteri arteriosi,cateteri venosi, introduttori di grande calibro, cateteri di monitoraggio in arteria polmonare, intubazioni di vario genere, tracheotomia, cricotirodectomie ecc). La sedazione e la stabilizzazione dei parametri vitali primari è solo una piccolissima quota di tutto il lavoro. Grande quota degli ingressi in terapia intensiva è costituita dalle polmoniti di varia origine,dagli scompensi di organo e dai politraumi. Gli anestesisti eseguono anche broncoscopie diagnostiche e come ausilio alla gestione delle vie aeree, anche se questa manovra richiede una lunga curva di apprendimento.
Ultima Modifica 14 Anni 7 Mesi fa da .

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14 Anni 7 Mesi fa #160716 da chiazzanera
Ho lavorato per un paio di anni in un grande ospedale in Lombardia  come medico di guardia interdivisionalee ho vissuto tante belle esperienze di "piccola/media" rianimazione  nel reparto, di notte, quando sei quasi solo a combattere con i vari problemi, che infastidiscono il paziente o adirittura minacciono la sua vita. il mestiere dell'anestesista/rianimatore è affascinante e alcuni pazienti mi hanno chiamato dopo, ringraziandomi per le cure "d'irgenza" di notte/ per attenzione e per la mia preparazione nel campo...Quando  il paziente sta male nel post-operatorio e non c'e il "suo" chirurgo accanto e tu, "perfetto sconosciuto medico di guardia/rianimatore" lo fai stare meglio  --certo che questo paziente ti ricorderà a lungo. E il rapporto creato tra di voi è, come dice Morfeo, molto intenso.

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14 Anni 7 Mesi fa - 14 Anni 7 Mesi fa #160736 da Morfeo

il paziente non è il "tuo",ma del chirurgo

1) Invece i pazienti in terapia intensiva "sono" dell'anestesista/rianimatore? Oppure anche per loro il "medico di riferimento" è sempre il chirurgo/internista/etc.?

2) Inoltre, con la nuova scuola in urgenza-emergenza, la terapia intensiva rimarrà sempre il reparto degli anestesisti/rianimatori oppure lavoreranno anche loro in tale reparto? E per quanto riguarda la rianimazione?

3) Se ad esempio un paziente in pronto soccorso oppure in un reparto di degenza è nello stato di "code blue" (a proposito, corrisponde al codice rosso in Italia?), chiamano sempre un anestesista/rianimatore o se ne può occupare anche il chirurgo nel "suo" reparto? E in pronto soccorso interverrà lo specialista della nuova scuola o continueranno a chiamare l'anestesista/rianimatore?

4) Se durante un intervento in sala operatoria si ha purtroppo il decesso del paziente (magari politraumatizzato, quindi già in condizioni critiche prima dell'intervento), generalmente l'anestesista viene considerato il primo responsabile?

5) L'induzione del "come farmacologico" è pertinenza dell'anestesista/rianimatore o in genere se ne occupano anche altri specialisti?

6) L'anestesista/rianimatore ha anche il compito di aggiornare cartelle cliniche et similia (magari in terapia intensiva), o generalmente se ne occupano altre figure?

Grazie (e scusami/scusatemi per le domande probabilmente un po' banali). :)


fare domande su un argomento che non si conosce non è mai banale,è invece stupido considerarle tali se si hanno i mezzi per rispondere...
comunque vediamo un pò:

1)è un pò complesso, ma diciamo che il paziente in terapia intensiva è a carico dell'equipè anestesiologica fino alla sua dimissione, anche se post-operatorio programmato. Il chirurgo in questa sede fa da consulente. Il discorso è complesso per via della definizione di rimborso sanitario, che non sto qui ad approfondire.

2)Rianimazione e terapia intensiva sono spesso sinonimi. Non so dirti da qua a 10 anni che cosa succederà, negli Stati Uniti ad esempio gli "anesthesiologist" (anesthesist è il tecnico di anestesia, figura che non esiste in Italia) si occupano esclusivamente delle sale operatorie, mentre in rianimazione ci sono spesso pneumologi e cardiologi con un percorso in "critical care". Penso comunque che sia difficile che gli anestesisti lascino il posto così facilmente ad altre figure..

3)Sì, è il codice rosso. Sia che avvenga in reparto sia che avvenga in PS, chiamano sempre l'anestesista di guardia. Per il futuro non lo so,è troppo presto per dirlo.

4)Vediamo di fare un pò di chiarezza. Il primario di anestesia e rianimazione è il responsabile della gestione del blocco operatorio, mentre i singoli anestesisti sono i responsabili della gestione delle sale operatorie (una per anestesista..) che a inizio turno vengono loro assegnate. Dunque, oltre al lavoro di induzione dell'anestesia e del mantenimento della stessa fino a intervento concluso, egli è responsabile dell'operato degli infermieri, della sicurezza dei macchinari di anestesia ( in teoria anche della sicurezza degli impianti di aerazione, antincendio e tutto il resto) e responsabile diretto della mobilizzazione del paziente ( in parole povere,ogni lesione causata dalla movimentazione sbagliata del paziente,ricade sull'anestesista). é responsabile dei tempi, dell'organizzazione degli interventi ed è l'unico ad avere la possibilità di decidere se un intervento debba essere sospeso, per le condizioni cliniche del paziente, o per questioni logistiche-gestionali. Detto ciò,in sala operatoria si verifica una cosa piuttosto anomala, ossia che ci sono due medici (chirurgo e anestesista) per una persona. Tali medici per la legge sono considerati corresponsabili,essendo allo stesso livello, anche se le competenze sono diverse. Se un paziente decede durante un intervento,ci sarà un'indagine interna e del magistrato per verificare se questo decesso è stato causato da imperizia,imprudenza negligenza o peggio,dolo (caso davvero estremo...). L'anestesista viene sempre chiamato in causa,come medico responsabile, ma se l'errore è chirurgico,ovviamente non è imputabile,se ha messo in atto tutte le misure necessarie per tutelare la vita del paziente.Se le colpe sono sue,ovvero c'è stato un ritardo nell'intervento anestesiologico o distrazione,sarà il primo a pagarne le conseguenze.

5) L'uso dei farmaci stupefacenti è consentito a tutti i medici, a scopi antalgici. L'induzione dell'anestesia e l'uso dei farmaci propri dell'anestesia è consentito solo agli anestesisti, tant'è che è una delle specializzazioni (insieme a radiologia, anatomia patologica e mi pare medicina del lavoro) che è obbligatoria per esercitare tale professione. Un laureato in medicina e chirurgia con abilitazione ma senza specializzazione in teoria può fare qualsiasi cosa,dal cardiologo al chirurgo, ma non l'anestesista.

6) é il medico del reparto, è ovvio che scriva accettazione del paziente, diaria, foglio di terapia, lettera di dimissione. In sala operatoria ha una cartella clinica a parte costituita dal cosiddetto "cartellino anestesiologico", che comprende la visita anestesiologica pre intervento, i consensi, i fogli delle sacche di sangue in deposito e il cartellino intraoperatorio,dove si annotano i parametri vitali,gli orari, l'induzione,gli ausili anestesiologici, i vari farmaci usati, le fasi dell'intervento chirurgico (incisione,chiusura della cute e tutto ciò che è particolarmente degno di nota durante l'intervento).
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14 Anni 7 Mesi fa - 14 Anni 7 Mesi fa #160739 da ania
scusate. :( :(..non mi ero accorta che il post era rimasto a metà...volevo dire che hanno difficoltà a rifiutare proposte...ad una ragazza che conosco ne sono arrivate tre insieme...e avevo pure scritto che secondo me l'anestesia è bellissima ma che ho scelto medicina d'urgenza perché adoro la medicina interna ma che il mio sogno finita questa scuola e di fare anche  anestesia!!
Ultima Modifica 14 Anni 7 Mesi fa da .

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14 Anni 7 Mesi fa #160748 da Morfeo

Cmq secondo questo documento ufficiale , i nuovi specialisti in medicina d'emergenza-urgenza possono anche interessarsi alla terapia intensiva e sub-intensiva e alla terapia iperbarica e praticare ventilazione non-invasiva ed invasiva, manuale e meccanica, mettere centrali, sondini, anestesie locali e regionali, etc. Inoltre, "deve sapere inquadrare, rianimare, stabilizzare e trattare qualsiasi paziente con criticità".
Francamente, pensavo che queste fossero prerogative esclusive dello specialista in anestesia, rianimazione e terapia intensiva.
Oddio che casino che verrà fuori tra 5 anni...


Adesso capisci il perchè la società di anestesia non voleva l'attivazione di questa scuola. è stata una mossa politica, non di ordine sanitario. Naturalmente verranno fuori le disccusioni più disparate tra cui quella domanda fondamentale che l'anestesista porrà al collega "urgentista" quando verrà chiamato in PS: "e perchè questo l'hai intubato?".
La figura di riferimento per queste manovre c'era già e continuerà ad esserci,naturalmente verranno stipendiati di meno degli anestesisti (che si sa,costano alle strutture in modo notevole) e finiranno per fare gli specialisti di serie b nelle strutture con meno pretese.Gli anestesisti continueranno a lavorare come hanno sempre fatto,venendo scelti magari in posti più prestigiosi, essendo molto più formati in questo campo,soprattutto a livello monospecialistico (cardiochirurgie, ortopedie, neurochirurgie, trapianti). Non è polemica la mia, ma solo un ragionamento obbiettivo.

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14 Anni 7 Mesi fa #160749 da DottorD
Poi mi pare che i numeri siano diversi. Voglio dire, quel documento dice:

"- avere posizionato almeno 20 cateteri venosi centrali (giugulare interna, succlavia e femorale);
- avere posizionato almeno 10 agocannule arteriose (radiale e femorale);"

Mi sembra che tra gli obiettivi della scuola di anestesia i numeri siano molto più sostanziosi! E da questo discende anche una diversa capacità (voglio dire: se un "urgentista" mette 20 CVC e un anestesista 200 chi li saprà mettere meglio?).

P.S.: ho scelto quei due punti a caso
P.P.S.: non riesco a ritrovare gli obiettivi formativi di anestesia, se li recupero posto il riferimento preciso!

Sir 26, 14

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