medicina e Dio

nicmaf ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

E quindi? Siamo sempre al solito discorso \"soffri ora così vai in paradiso\". Quindi chi smette di soffrire non merita più il regno dei cieli, o almeno se lo merita un po\' meno?

No, in realtà ho fatto un esempio sui generis, in quanto quel gesto aveva una rilevanza particolare, non solo da un punto di vista storico, ma finalistico, un significato di redenzione, di immolazione, di sacrificio, insomma era una sofferenza un po\' particolare.In ogni caso:1) la sofferenza non rappresenta il presupposto essenziale per il Regno dei Cieli, e non vedo perchè lo debba essere. Così come le buone azioni non lo rappresentano! In punto di morte, il buon ladrone manifesta la sua fede e Cristo gli dice \"in realtà ti dico che oggi stesso sarai con me in Paradiso\". Eppure era un delinquente, che sicuramente in vita si era comportato abbastanza male tanto da meritare di essere giustiziato.2) d\'altra parte la felicità sulla Terra non preclude il Regno dei Cieli: se leggi le Beatitudini, si dice sì beati i poveri, beati gli assetati di giustizia, beati gli ammalati etc, ma non si dice disgraziati i ricchi, disgraziati quelli in buona salute etc.Insomma, alla fine di tutta la fiera, il discrimine fondamentale tra i beati e i dannati, nei Vangeli, mi sembra che sia la Fede. Cristo dice spesso \"và, la tua fede ti ha salvato\" anche a ladri, prostitute, gente di malaffare. E trovo conferma di questo in Giovanni 6, 28-29: Gli chiesero allora: \"Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?\". Gesù rispose e disse loro: \"Questa è l\'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato\".

framaulo ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

nicmaf ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

framaulo, non mi hai ancora convinto: la sofferenza è o no un modo del Signore per mettere alla prova la fede di un individuo? E allora che diritto ha il medico di alleviare la sofferenza vanificando così la volontà di Dio (che si esplica e si manifesta inequivocabilmente proprio nella malattia)?

No, no, siamo fuori strada. Sono finiti i tempi in cui Giobbe si lasciava stritolare le budella dalle piattole pur di compiacere il Signore che gli parlava da sopra una nuvola. Se è per questo anche fare l\'anestesia alla partoriente sarebbe vietato dall\'Antico Testamento, che imponeva alla donna di partorire con grande dolore.Nei Vangeli non esiste il concetto di mettere alla prova la fede con il dolore e la malattia. I malati vengono guariti, gli storpi raddrizzati. Un padre non può volere il dolore per i propri figli, se non per procurare loro una gioia più certa e più grande (Manzoni). Gesù, nell\'Orto degli Ulivi, sudando freddo, chiede molto umanamente al Signore di scampare al calice amaro della crocifissione e della morte. Ma comprendeva bene l\'importanza di quel gesto, aggiungendo quindi \"comunque sia fatta la volontà Tua, non la mia\".

Non mi sembra che quei tempi siano proprio finiti, quando la chiesa risponde che non bisogna scegliere l\'eutanasia per donare la propria sofferenza a Dio e saper soffrire con dignità in silenzio...sembra di essere tornati a Giobbe...o no?

LudeMa ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

Non mi sembra che quei tempi siano proprio finiti, quando la chiesa risponde che non bisogna scegliere l\'eutanasia per donare la propria sofferenza a Dio e saper soffrire con dignità in silenzio...sembra di essere tornati a Giobbe...o no?

Beh sembra proprio di sì. Nell\'Antico Testamento è condannata l\'eutanasia come \"suicidio assistito\" (un soldato uccise Saul su sua richiesta, e David condannò a morte il soldato per omicidio).I Vangeli, invece, di eutanasia non parlano minimamente, nè direttamente nè indirettamente. Alcuni interpretano però il gesto di dare al Cristo morente in croce la zuppa impregnata di aceto come un atto di eutanasia (accelerazione dell\'acidosi metabolica e del coma).Sostanzialmente la Chiesa Cattolica, stando alla tradizione scritta, dovrebbe basare su questi due episodi (praticamente un episodio e mezzo) tutta la sua dottrina sull\'eutanasia. Invece solleva di fatto dei polveroni enormi senza rifarsi a questi due precedenti, imbastendo una teoria che di evangelico ha veramente molto poco.Il problema serio (l\'unico vero problema sollevato da Odifreddi) è che ci sono dei preti, anche nelle alte sfere, che di fatto non conoscono il Vangelo, oppure lo storpiano come fa comodo a loro. E sono questi poi che rendono la religione cristiana, che è una bella religione limpida, luminosa, di libertà, la rendono oscura e torbida, piena di divieti e condanne e moralismi veri o falsi che siano.

framaulo ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

LudeMa ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

Non mi sembra che quei tempi siano proprio finiti, quando la chiesa risponde che non bisogna scegliere l\'eutanasia per donare la propria sofferenza a Dio e saper soffrire con dignità in silenzio...sembra di essere tornati a Giobbe...o no?

Beh sembra proprio di sì. Nell\'Antico Testamento è condannata l\'eutanasia come \"suicidio assistito\" (un soldato uccise Saul su sua richiesta, e David condannò a morte il soldato per omicidio).I Vangeli, invece, di eutanasia non parlano minimamente, nè direttamente nè indirettamente. Alcuni interpretano però il gesto di dare al Cristo morente in croce la zuppa impregnata di aceto come un atto di eutanasia (accelerazione dell\'acidosi metabolica e del coma).Sostanzialmente la Chiesa Cattolica, stando alla tradizione scritta, dovrebbe basare su questi due episodi (praticamente un episodio e mezzo) tutta la sua dottrina sull\'eutanasia. Invece solleva di fatto dei polveroni enormi senza rifarsi a questi due precedenti, imbastendo una teoria che di evangelico ha veramente molto poco.Il problema serio (l\'unico vero problema sollevato da Odifreddi) è che ci sono dei preti, anche nelle alte sfere, che di fatto non conoscono il Vangelo, oppure lo storpiano come fa comodo a loro. E sono questi poi che rendono la religione cristiana, che è una bella religione limpida, luminosa, di libertà, la rendono oscura e torbida, piena di divieti e condanne e moralismi veri o falsi che siano.

Non mi hai capito...non volevo dire che nei testi sacri non c\'è scritto niente su questo tema...Mi riferivo a quando hai detto che la chiesa oggi non richiede più dolori e sofferenze e a me sembra che quando nega l\'eutanasia lo fa eccome...

LudeMa ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

Non mi hai capito...non volevo dire che nei testi sacri non c\'è scritto niente su questo tema... Mi riferivo a quando hai detto che la chiesa oggi non richiede più dolori e sofferenze e a me sembra che quando nega l\'eutanasia lo fa eccome...

Ho risposto, che sembra proprio di sì.

Non c\'è peggior sordo di chi non vuol sentire.