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La poesia del giorno...

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15 Anni 10 Mesi fa #143070 da
Risposta da al topic Re:La poesia del giorno...
Canto notturno di un pastore errante dell\'AsiaChe fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,Silenziosa luna?Sorgi la sera, e vai,Contemplando i deserti; indi ti posi.Ancor non sei tu pagaDi riandare i sempiterni calli?Ancor non prendi a schivo, ancor sei vagaDi mirar queste valli?Somiglia alla tua vitaLa vita del pastore.Sorge in sul primo alboreMove la greggia oltre pel campo, e vedeGreggi, fontane ed erbe;Poi stanco si riposa in su la sera:Altro mai non ispera.Dimmi, o luna: a che valeAl pastor la sua vita,La vostra vita a voi? dimmi: ove tendeQuesto vagar mio breve,Il tuo corso immortale?Vecchierel bianco, infermo,Mezzo vestito e scalzo,Con gravissimo fascio in su le spalle,Per montagna e per valle,Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,Al vento, alla tempesta, e quando avvampaL\'ora, e quando poi gela,Corre via, corre, anela,Varca torrenti e stagni,Cade, risorge, e più e più s\'affretta,Senza posa o ristoro,Lacero, sanguinoso; infin ch\'arrivaColà dove la viaE dove il tanto affaticar fu volto:Abisso orrido, immenso,Ov\'ei precipitando, il tutto obblia.Vergine luna, taleE\' la vita mortale.Nasce l\'uomo a fatica,Ed è rischio di morte il nascimento.Prova pena e tormentoPer prima cosa; e in sul principio stessoLa madre e il genitoreIl prende a consolar dell\'esser nato.Poi che crescendo viene,L\'uno e l\'altro il sostiene, e via pur sempreCon atti e con paroleStudiasi fargli core,E consolarlo dell\'umano stato:Altro ufficio più gratoNon si fa da parenti alla lor prole.Ma perchè dare al sole,Perchè reggere in vitaChi poi di quella consolar convenga?Se la vita è sventura,Perchè da noi si dura?Intatta luna, taleE\' lo stato mortale.Ma tu mortal non sei,E forse del mio dir poco ti cale.Pur tu, solinga, eterna peregrina,Che sì pensosa sei, tu forse intendi,Questo viver terreno,Il patir nostro, il sospirar, che sia;Che sia questo morir, questo supremoScolorar del sembiante,E perir dalla terra, e venir menoAd ogni usata, amante compagnia.E tu certo comprendiIl perchè delle cose, e vedi il fruttoDel mattin, della sera,Del tacito, infinito andar del tempo.Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amoreRida la primavera,A chi giovi l\'ardore, e che procacciIl verno co\' suoi ghiacci.Mille cose sai tu, mille discopri,Che son celate al semplice pastore.Spesso quand\'io ti miroStar così muta in sul deserto piano,Che, in suo giro lontano, al ciel confina;Ovver con la mia greggiaSeguirmi viaggiando a mano a mano;E quando miro in cielo arder le stelle;Dico fra me pensando:A che tante facelle?Che fa l\'aria infinita, e quel profondoInfinito Seren? che vuol dir questaSolitudine immensa? ed io che sono?Così meco ragiono: e della stanzaSmisurata e superba,E dell\'innumerabile famiglia;Poi di tanto adoprar, di tanti motiD\'ogni celeste, ogni terrena cosa,Girando senza posa,Per tornar sempre là donde son mosse;Uso alcuno, alcun fruttoIndovinar non so. Ma tu per certo,Giovinetta immortal, conosci il tutto.Questo io conosco e sento,Che degli eterni giri,Che dell\'esser mio frale,Qualche bene o contentoAvrà fors\'altri; a me la vita è male.O greggia mia che posi, oh te beata,Che la miseria tua, credo, non sai!Quanta invidia ti porto!Non sol perchè d\'affannoQuasi libera vai;Ch\'ogni stento, ogni danno,Ogni estremo timor subito scordi;Ma più perchè giammai tedio non provi.Quando tu siedi all\'ombra, sovra l\'erbe,Tu se\' queta e contenta;E gran parte dell\'annoSenza noia consumi in quello stato.Ed io pur seggo sovra l\'erbe, all\'ombra,E un fastidio m\'ingombraLa mente, ed uno spron quasi mi pungeSì che, sedendo, più che mai son lungeDa trovar pace o loco.E pur nulla non bramo,E non ho fino a qui cagion di pianto.Quel che tu goda o quanto,Non so già dir; ma fortunata sei.Ed io godo ancor poco,O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.Se tu parlar sapessi, io chiederei:Dimmi: perchè giacendoA bell\'agio, ozioso,S\'appaga ogni animale;Me, s\'io giaccio in riposo, il tedio assale?Forse s\'avess\'io l\'aleDa volar su le nubi,E noverar le stelle ad una ad una,O come il tuono errar di giogo in giogo,Più felice sarei, dolce mia greggia,Più felice sarei, candida luna.O forse erra dal vero,Mirando all\'altrui sorte, il mio pensiero:Forse in qual forma, in qualeStato che sia, dentro covile o cuna,E\' funesto a chi nasce il dì natale. Leopardi è il mio poeta preferito! :blush:

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15 Anni 10 Mesi fa #143489 da
Risposta da al topic Re:La poesia del giorno...
Confidare - Antonia PozziHo tanta fede in te. Mi sembrache saprei aspettare la tua vocein silenzio, per secolidi oscurità.Tu sai tutti i segreti,come il sole:potresti far fiorirei gerani e la zàgara selvaggiasul fondo delle cavedi pietra, delle prigionileggendarie.Ho tanta fede in te. Son quietacome l\'arabo avvoltonel barracano bianco,che ascolta Dio maturarglil\'orzo intorno alla casa.

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15 Anni 10 Mesi fa #143523 da Faro49
Risposta da Faro49 al topic Re:La poesia del giorno...
Amo tutto ciò che è stato,tutto quello che non è più,il dolore che ormai non mi duole,l’antica e erronea fede,l’ieri che ha lasciato dolore, quello che ha lasciato allegria solo perché è stato, è volatoe oggi è già un altro giorno.Fernando Pessoa

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15 Anni 10 Mesi fa #143536 da
Risposta da al topic Re:La poesia del giorno...
Ti voglio bene Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.Ti voglio bene perchè tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore, e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.L\'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.L\'hai fatto essendo te stesso.Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.Anonimo

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15 Anni 10 Mesi fa #143738 da Faro49
Risposta da Faro49 al topic Re:La poesia del giorno...
Amare una persona è…Averla senza possederla.Dare il meglio di sésenza pensare di ricevere.Voler stare spesso con lei,ma senza essere mossi dal bisognodi alleviare la propria solitudine.Temere di perderla,ma senza essere gelosi.Aver bisogno di lei,ma senza dipendere.Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.Essere legati a lei,pur essendo liberi.Essere un tutt’uno con lei,pur essendo se stessi.Ma per riuscire in tutto ciò,la cosa più importante da fare è…accettarla così com’è,senza pretendere che sia come si vorrebbe.Omar Falworth

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15 Anni 10 Mesi fa #144163 da
Risposta da al topic Re:La poesia del giorno...
mmm giusto per sdrammatizzare, questa è la mia poesia del giorno, su gentile concessione;) un mio compagno del liceo, troppo forte, sfotteva un suo amico di nome marco con questo componimento, breve conciso e concentrato, da lui composto:POESIA ERMETICA\" quel che è fatto è fatto\"disse il padre di marco in sala parto:lol: :lol: :lol: uagliù boh io mi saro\' rincojonita ma dopo tre anni dalla maturità, se ci ripenso io ancora rido da sola:laugh: :laugh: :laugh:

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