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Video denuncia di un collega ..

  • Guido T.
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9 Anni 9 Mesi fa - 9 Anni 9 Mesi fa #200940 da Guido T.
Risposta da Guido T. al topic Video denuncia di un collega ..
La vedo come Bosch...

In un sistema che non seleziona per i posti di lavoro in base al merito, l'accesso indiscriminato ad una laurea o ad una specializzazione farebbe solamente perdere tempo e anni di studio a tante persone che si ritroverebbero con rotoli di carta igienica fra le mani.

In un sistema che assegnasse i posti di lavoro davvero in base al merito, si potrebbe forse anche fare il ragionamento di HP, con lauree a tutti quelli che se la possono permettere economicamente (oltre che, ovviamente, intellettualmente, ci mancherebbe!).

In un sistema come quello attuale, che attribuisce i posti di lavoro unicamente per clientelismo, conoscenze e raccomandazioni, più ostacoli si mettono a monte e meglio è... Almeno così anche i futuri "raccomandati" devono fare una lunga corsa ad ostacoli (comunque, temo, facilitati) prima di avere una poltrona!

Fra il bruttissimo e lo schifoso, io scelgo comunque e sempre il bruttissimo... :silly:

P.S. Secondo me poi si confonde spesso, e talora demagogicamente, ciò che è il diritto allo studio, ciò che è la libertà di studiare e di informarsi, e ciò che è invece il traguardo, dettato in genere dalla necessità/desiderio sostanzialmente economici di trovare un posto di lavoro adeguato, di un diploma o di una laurea o di una specializzazione.
Il diritto/obbligo allo studio c'è fino alla terza media (se non sono cambiate le cose).
La libertà di studiare rimane poi per tutta la vita: io infatti sto studiando da qualche mese l'astrofisica e la chimica.
Non per questo ho però diritto, a mio avviso, ad iscrivermi senza sottopormi ad adeguata selezione ad un corso di laurea in astrofisica e a concorrere quindi, successivamente, anche per un posto di lavoro al CERN... :huh:
Ultima Modifica 9 Anni 9 Mesi fa da Guido T..

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  • Guido T.
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9 Anni 9 Mesi fa - 9 Anni 9 Mesi fa #200942 da Guido T.
Risposta da Guido T. al topic Video denuncia di un collega ..

DrHP ha scritto:

Applicando questo ragionamento, credi quindi che sia anche giusto che uno studente possa scegliersi una facoltà di medicina, pagarsela e diventare medico?

Onestamente sì. Se ne paghi il prezzo, in un sistema sociale che si proclama liberista come il mondo occidentale, dovresti poterti iscrivere a qualunque facoltà universitaria. Poi si vede se sei in grado di superare gli esami o meno.


Provo a portare agli estremi il discorso liberista (che io, come Bosch, non condivido) di DrHP.

DrHP sostiene che, se te le paghi, puoi iscriverti a qualunque facoltà o specialità senza sottoporti ad una selezione di accesso. Anche adesso chiunque può iscriversi a medicina, ma quel chiunque deve piazzarsi meglio di altri in un concorso di selezione.

Ammettiamo che HP abbia ragione.
Io sono ricco e mi iscrivo, pagando, a medicina senza concorso di ammissione.
Hp scrive che poi saranno gli esami a selezionare chi deve laurearsi e chi no...

Ma perché deve essere l'esame di fisica e di chimica, se io, che non ho dovuto superare un test di ingresso, voglio specializzarmi in chirurgia dell'anca? Perché devo prendere almeno 18 in fisica e chimica? Ho i soldi per pagare, e sarà poi la mia bravura nel mettere protesi ad un'anca a selezionarmi nel percorso, non certo un esame di stechiometria o le leggi di Van Der Waals...

Il ragionamento, se diamo per valida la premessa iniziale di DrHp, fila! Perché no? Saro un bravo ortopedico: non devo essere selezionato all'iscrizione in Università da uno "stupido" test, e tanto meno, quindi, da uno stupidissimo esame di fisica o di chimica...

Andiamo avanti.

Fisiologia... E' così poi importante per un ortopedico che deve segare delle ossa e applicare una protesi? Forse sì... ma dove sta scritto che il voto minimo deve essere 18? Ho i soldi, ho le capacità di un bravo ortopedico, l'esame di Fisiologia Umana non può certo essere un ostacolo alla mia brillante carriera!

E genetica medica? E urologia? Ma no... Perché io, futuro ortopedico che ha i soldi per finanziarsi gli studi, devo essere giudicato, e magari ostacolato nel mio percorso di studi, da un genetista o da un urologo? Siamo o non siamo in un sistema liberista? Dimostrerò poi sul campo, in futuro, se ci so fare come ortopedico, oppure no...

E l'esame di otorino? E l'esame di dermatologia? Perchè devono sbarrare la strada alla mia brillante carriera?

Finisco qui per non annoiarvi, ma spero di aver trasmesso i miei timori.
Se un esame di ammissione ad un corso di laurea non ha alcun valore (cosa che io non ritengo vera), perché dovrebbero aver valore i singoli esami universitari, che spesso sono davvero solo un inutile esercizio di memoria che poco o niente apporta alle reali capacità o conoscenze del futuro medico? Non sono anch'essi - in realtà - un semplice (ma mica poi tanto semplice!) strumento per selezionare i futuri medici, esattamente come il concorso d'ammissione, anche e soprattutto in base alle loro capacità cerebrali in senso lato rispetto ai concorrenti?
Ultima Modifica 9 Anni 9 Mesi fa da Guido T..

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9 Anni 9 Mesi fa - 9 Anni 9 Mesi fa #200945 da DrHP
Risposta da DrHP al topic Video denuncia di un collega ..

Ma perché deve essere l'esame di fisica e di chimica, se io, che non ho dovuto superare un test di ingresso, voglio specializzarmi in chirurgia dell'anca? Perché devo prendere almeno 18 in fisica e chimica? Ho i soldi per pagare, e sarà poi la mia bravura nel mettere protesi ad un'anca a selezionarmi nel percorso, non certo un esame di stechiometria o le leggi di Van Der Waals...


In primis, questo non c'entra nulla con un accesso alla facoltà "in solvenza", definiamolo così. Le tue considerazioni si possono applicare pari pari a chi la selezione l'ha sostenuta e paga le tasse universitare "politiche".

Poi, spero che tu stia scherzando.
Fisica e chimica mi servono per comprendere le caratteristiche delle protesi che impianto, delle viti con cui le fisso, dei cementi con cui eventualmente le consolido e via discorrendo, nonché le possibilità di tenuta della protesi e di recidiva di patologia. Al paziente posso dover mettere un'infusione, quindi fisiologia e chimica mi servono eccome. Endocrinologia mi serve per comprendere quali sono le possibilità del metabolismo osseo del paziente di accettare la protesi. Microbiologia e malattie infettive mi servono per diagnosticare ed eventualmente trattare eventuali infezioni nel post-operatorio, oltre che per valutare i miei rischi come operatore. Dermatologia mi serve per valutare la cute del paziente e come minimizzare gli esiti cicatriziali. Medicina interna mi serve per valutare le condizioni complessive del paziente e la sua operabilità, nonché il decorso post-operatorio. Il paziente può avere delle comorbidità e devo saperle valutare e gestire.

Ora, va bene che


e



però dal ridurre un collega da medico chirurgo ortopedico a mero meccanico dell'anca ce ne corre parecchio. Non puoi ridurre la competenza richiesta ad un chirurgo alle mere capacità di sala.

Al posto di un ortopedico, leggendo quanto scrivi, mi inquarzerei anche un attimino.
E sai come sono gli ortopedici: se si inquarzano, ti rincorrono con il trapano in mano e lo sguardo spiritato tipo Jack Nicholson in Shining.

Se un esame di ammissione ad un corso di laurea non ha alcun valore (cosa che io non ritengo vera), perché dovrebbero aver valore i singoli esami universitari, che spesso sono davvero solo un inutile esercizio di memoria che poco o niente apporta alle reali capacità o conoscenze del futuro medico? Non sono anch'essi - in realtà - un semplice (ma mica poi tanto semplice!) strumento per selezionare i futuri medici, esattamente come il concorso d'ammissione, anche e soprattutto in base alle loro capacità cerebrali in senso lato rispetto ai concorrenti?

No. Il primo muove dalla sostenibilità economica di un sistema, i secondi attestano le competenze minime richieste per esercitare una professione.

How many loved your moments of glad grace
And loved your beauty with love false or true;
But one man loved the pilgrim soul in you,
And loved the sorrows of your changing face.
Ultima Modifica 9 Anni 9 Mesi fa da DrHP.

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9 Anni 9 Mesi fa - 9 Anni 9 Mesi fa #200946 da Guido T.
Risposta da Guido T. al topic Video denuncia di un collega ..
Bellissimo il secondo video, ma... non lo commento per non essere inseguito da qualcuno con un trapano in mano! :-)

P.S. Io mi sono laureato in 6 anni, con la lode, andando a scuola un anno prima, ma ritengo che gli esami universitari non siano stati un imparare "le competenze minime". Chi sostiene questo, dubito possa essere in buona fede...
Gli esami universitari sono stati un difficile test per la mia memoria a breve termine (nonché per la mia intelligenza/astuzia, se vi racconto come ho superato l'esame di odontoiatria!), e dai 6 anni di medicina (che mi sono costati il 90% della fatica) ho imparato, di utile, sì e no un 10%. Il resto era nozionismo inutile e/o attaccato alla sola memoria a breve termine.
Il 90% l'ho imparato facendo il medico in prima persona, nel mio studio (non in un reparto!), e ciò mi è costato il 10% della fatica totale finora spesa nella mia vita da studente e da medico...
Allora perché selezionare i futuri medici con esami pesantissimi, mnemonici, sovraccarichi di nozionismo inutile e totalmente privi di relazione con la reale pratica medica? E' questa davvero una giusta selezione che fornisce essenziali "competenze minime", o piuttosto si tratta di un campo di battaglia che seleziona le persone esclusivamente in base alla loro capacità di studiare e di imparare (si spera non solo a memoria)?


P.P.S. Mi piacerebbe chiedere ai miei amici ortopedici se hanno una vaga idea di dove sia posto il titanio nella tavola periodica degli elementi... Ma so benissimo che a loro (come a me, che ho due viti in titanio nel braccio) importa solo sapere che è un metallo (questo lo sanno, ma non so se sappiano esattamente cosa vuol dire essere un metallo) leggero, che non arrugginisce e che non dà reazioni di rigetto... Più o meno quanto deve sapere un idraulico sul rame... :P
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9 Anni 9 Mesi fa #200977 da DrHP
Risposta da DrHP al topic Video denuncia di un collega ..

ritengo che gli esami universitari non siano stati un imparare "le competenze minime". Chi sostiene questo, dubito possa essere in buona fede...

Gli esami universitari sono stati un difficile test per la mia memoria a breve termine (nonché per la mia intelligenza/astuzia, se vi racconto come ho superato l'esame di odontoiatria!), e dai 6 anni di medicina (che mi sono costati il 90% della fatica) ho imparato, di utile, sì e no un 10%. Il resto era nozionismo inutile e/o attaccato alla sola memoria a breve termine.

Insomma...
A leggere un ECG ho imparato a lezione, a interpretare gli esami ematochimici ho imparato a lezione, ho usato per molti anni farmaci biologici e non ne avrei compreso i meccanismi di azione se non avessi fatto immunologia a lezione, e via discorrendo.
La pratica è importante ma non sdoganerei le cognizioni teoriche come "inutili al 90%".
Se poi mi dici che si fa troppa teoria e troppo poca pratica, sono d'accordo.
Se poi mi dici che tale teoria è fatta da tromboni che vogliono sentirsi ripetere le proprie lezioni anziché dire le cose come stanno e come sono riportate sui libri e sulle review, sono d'accordo.
Se poi mi dici che almeno un anno di medicina è eliminabile dal corso di studi (fisica, chimica, in certa misura biochimica, in certa misura citologia, istologia, embriologia) mi trovi d'accordo.
Ma la teoria è importante, se no diventi un infermiere (con tutto il rispetto per gli infermieri): sai fare, sai cosa fare e come e quando farlo ma non hai la minima idea del perché, e nel momento in cui si presenta qualcosa fuori dagli schemi sei fregato.

Mi interessa anche un tuo commento relativo all'applicabilità della tua obiezione nel merito di cui sopra anche a chi entra tramite concorso, perché mi sembra che qui si stia scivolando rapidamente all'estremo opposto ovvero "ho passato il test di un REGOLARE concorso statale, sono entrato a medicina per MIO merito quindi a che mi servono gli esami?"

How many loved your moments of glad grace
And loved your beauty with love false or true;
But one man loved the pilgrim soul in you,
And loved the sorrows of your changing face.

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9 Anni 9 Mesi fa - 9 Anni 9 Mesi fa #200979 da Guido T.
Risposta da Guido T. al topic Video denuncia di un collega ..
Chiaro che io portavo il tutto agli estremi e creavo un paradosso: in fondo non la pensiamo così diversamente! ;)

Più o meno, con l'ultimo tuo intervento, sostieni, in maniera equilibrata, quanto io volevo spiegare con un paradosso...

Non capisco bene invece la tua ultima domanda.
Gli esami sono secondo me (oltre ad un mezzo per insegnare qualcosa) un ulteriore mezzo per "sfoltire" la quantità di gente che andrà a laurearsi.
Se gli esami non ci fossero, oppure, più realisticamente, se fossero pochi e molto facili, senza dubbio si iscriverebbero a medicina (come ad altre facoltà) molti più ragazzi, e tutti arriverebbero anche alla laurea.
E allora non ci sarebbe altro che i ben noti "concorsi pubblici per titoli ed esami" per selezionare chi deve/può ottenere un posto di lavoro. Concorsi che, da una parte sarebbero presi d'assalto da migliaia di partecipanti, d'altra parte non riuscirebbero (come ben sappiamo) a selezionare le persone "migliori", e forse neanche quelle semplicemente più preparate.

Ti dico come la vedo io.
Il liceo seleziona le persone "intelligenti" meglio che l'università.
Una persona che esce da un serio liceo classico (ma anche scientifico) con un 58 o un 60 è più probabile che sia un individuo più intelligente (anche se è difficile spiegare cosa sia l'intelligenza di una persona) di una persona che si laurea con 110 e lode. Questo perché al liceo sei testato su un'ampia varietà di materie e capacità, mentre invece, in università, e in particolare a medicina, se sei un gran secchione o un topo da reparto/laboratorio, puoi riuscire a prendere 30 in quasi tutti gli esami imparando spesso tutto a memoria e studiando, come molti miei compagni di università (non tutti persone intelligenti secondo me!), fino a 8-12 ore al giorno...

Io quindi inizierei a selezionare chi si può iscrivere a medicina perfino in base alla scuola superiore frequentata e al voto di maturità... Vi sembrerà un'idea nazista ma è così che la vedo: il liceo, con qualche rara eccezione negativa, è stato, nella mia esperienza, l'ultimo baluardo della vera meritocrazia. In università ho iniziato ad assistere a spettacoli particolari come esami farlocchi, esami "impossibili" e a tutto il resto che probabilmente tutti noi abbiamo toccato con mano, chi prima, chi poi...

Quindi: selezione in base alla scuola frequentata prima dell'università; selezione con esame di ammissione (in cui non si pongano domande a quiz su chi era Dante Alighieri, ma si valuti seriamente e scrupolosamente ogni candidato sulle sue conoscenze di fisica, chimica, biologia, fisiologia, sulle sue capacità logiche e di scrittura -per esempio con un tema a scelta fra alcuni titoli- ed anche, in parte, se si parla di medicina, sulle sue caratteristiche relazionali, caratteriali ed umane).

Poi si entra in università, che non dovrebbe più insegnare la fisica e la chimica o la lingua italiana, ma le vere basi fondamentali il primo anno (anatomia, fisiologia, microbiologia per esempio, ma rendendo tali esami un po' più snelli rispetto a quelli che ho dovuto sostenere io), e, dal secondo anno, la clinica e la farmacologia con un primo accesso a qualche reparto ospedaliero di libera scelta.
Alcuni esami mastodontici che ricordo come un incubo (anatomia patologica: aveva senso farmi imparare a memoria le caratteristiche istologiche e citologiche del linfocita x nella variante y del linfoma z? Ero così disgustato da quell'esame che la prima volta tentai lo scritto senza quasi neanche aver aperto il libro... Fu la prima e l'unica volta che venni bocciato ad un esame: le probabilità di azzeccare le caratteristiche istologiche del linfoma xyz, inventando totalmente a caso, erano ovviamente contro di me... :lol: ) andrebbero sfoltiti di brutto se non del tutto aboliti, e all'esame di odontoiatria (che io superai con una mossa astuta) nessun professore dovrebbe mai permettersi di chiedere l'embriologia dei denti e lanciare via tutti gli studenti che si presentano davanti a lui...

4-5 anni fatti bene, non studiando solo come matti, ma alternando pratica con studi seri e mirati, ed una persona può secondo me già essere un buon medico generico a tutti gli effetti: naturalmente sempre che quella persona ammessa a medicina non fosse in origine un neandertaliano!

Poi, dopo 4-5 anni fatti come si deve, in cui si è seguiti personalmente passo passo, e in cui il valore normale della sideremia lo impari perché lo vedi tutti i giorni, e non perché te lo studi a memoria per superare un esame, si dovrebbe poter lavorare come medici generici, oppure ci si potrebbe preparare per il concorso in una scuola di specialità, dopo un periodo obbligatorio, di un numero fisso di mesi, di internato presso la clinica in cui ci si vuole specializzare.

(Invece nelle scuole di specialità attuali assistiamo tutti agli eccessi di gente che sta anni in reparto prima di essere ammessa -se mai viene ammessa-, e agli eccessi opposti di persone ammesse, che non si sono mai viste bazzicare prima fra quelle mura e che poco o niente sanno della materia...)

Se mi viene in mente altro, lo aggiungo... :lol:
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