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Concorso Nazionale, novità?
- Samuele.Trevi
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adde ha scritto: I difetti però sono enormi.
Prevedo:
migliaia di ricorsi.
tantissimi abbandoni e altrettante borse perse perché immagino che chi arriva in un reparto che non conosce (soprattutto se ha a che fare con il mio prof! Ahahahahahah) possa poi capire che non fa per lui.
Le richieste di trasferimento saranno tante. Oggi mi è stato detto in clinica che entrassi da un altra parte verrebbe fatto di tutto per farmi tornare dopo tutto quello che hanno investito. ?. (Allora stronzi non potevate farmi entrare l'anno scorso? Va be... lasciamo perdere).
Condivido in pieno
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Io posso essere d'accordo che il curriculum sia considerato.Io pretendo che i miei meriti vengano considerati al 100%, non mi interessa se altrove va diversamente.
Io sono io, ho un curriculum valido, non accetto che mi si arrotondi per difetto.
Ma se deve essere considerato il curriculum, allora lo sia anche quello professionale, non solo quello accademico. Se io ho Xmila ore di guardia, Xmila ore di sostituzione, Xmila decisioni diagnostiche e terapeutiche prese in autonomia desidero che siano valutate anche quelle.
Altrimenti, nella selezione dello specializzando, tutto si gioca sulla preparazione teorica e i giochi si chiudono al momento della laurea; viene meno la possibilità del medico di portare come titolo la sua crescita professionale post-laurea, che poi, nella mia personale esperienza, è anche quella più importante e significativa.
Certo questo implica accettare degli specializzandi che non sono più dei burattini nelle mani degli strutturati, ma dei colleghi a tutti gli effetti.
How many loved your moments of glad grace
And loved your beauty with love false or true;
But one man loved the pilgrim soul in you,
And loved the sorrows of your changing face.
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- Samuele.Trevi
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DrHP ha scritto:
Io posso essere d'accordo che il curriculum sia considerato.Io pretendo che i miei meriti vengano considerati al 100%, non mi interessa se altrove va diversamente.
Io sono io, ho un curriculum valido, non accetto che mi si arrotondi per difetto.
Ma se deve essere considerato il curriculum, allora lo sia anche quello professionale, non solo quello accademico. Se io ho Xmila ore di guardia, Xmila ore di sostituzione, Xmila decisioni diagnostiche e terapeutiche prese in autonomia desidero che siano valutate anche quelle.
Altrimenti, nella selezione dello specializzando, tutto si gioca sulla preparazione teorica e i giochi si chiudono al momento della laurea; viene meno la possibilità del medico di portare come titolo la sua crescita professionale post-laurea, che poi, nella mia personale esperienza, è anche quella più importante e significativa.
Certo questo implica accettare degli specializzandi che non sono più dei burattini nelle mani degli strutturati, ma dei colleghi a tutti gli effetti.
Perfettamente d'accordo, lo scopo è selezionare medici specializzandi, non studenti.
Ci stiamo parlando tanto addosso, ma nel resto d'Europa la media degli esami è l'ultima cosa che ti chiedono.
Personalmente mi sento più preparato come medico ora che fresco di laurea. Poi la componente nozionistica la si ripassa, la sapevo bene prima e la saprò bene poi, ma rendere l'essere un medico pensante come fattore di selezione è evidentemente una cosa che fa paura.
Francia e Spagna non possono essere il nostro riferimento semplicemente perché il loro esame serve per smistare. La gente studia per entrare dove vuole, ma alla fine un posto lo tira fuori comunque. Nei paesi in cui questo non accade la selezione è totalmente diversa.
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DrHP ha scritto:
Io posso essere d'accordo che il curriculum sia considerato.Io pretendo che i miei meriti vengano considerati al 100%, non mi interessa se altrove va diversamente.
Io sono io, ho un curriculum valido, non accetto che mi si arrotondi per difetto.
Ma se deve essere considerato il curriculum, allora lo sia anche quello professionale, non solo quello accademico. Se io ho Xmila ore di guardia, Xmila ore di sostituzione, Xmila decisioni diagnostiche e terapeutiche prese in autonomia desidero che siano valutate anche quelle.
Altrimenti, nella selezione dello specializzando, tutto si gioca sulla preparazione teorica e i giochi si chiudono al momento della laurea; viene meno la possibilità del medico di portare come titolo la sua crescita professionale post-laurea, che poi, nella mia personale esperienza, è anche quella più importante e significativa.
Certo questo implica accettare degli specializzandi che non sono più dei burattini nelle mani degli strutturati, ma dei colleghi a tutti gli effetti.
Parole sante.
uno dei problemi più gravi della modalità vecchia del concorso, è che le valutazioni preliminari, prima delle due prove, avevano un peso determinante. Può capitare di chiedere una tesi in qualcosa in cui ci si accorge successivamente di non essere tagliati e di cambiare idea successivamente. Il concorso "vecchio" toglieva ogni chance in questo senso, laddove ci fossero all'esame un numero concorrenti con tesi attinente (7 punti!!!!!) pari o superiore al numero dei posti disponibili.
L'ho sempre trovata una grande ingiustizia. Una delle tante, intendiamoci.
La formazione medica non termina con il conseguimento della laurea... semmai comincia, e questo andrebbe considerato.
Ma ribadisco, questi problemi avrebbero una valenza ben minore, se il numero di borse fosse congruo alle esigenze.
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- jimmyfloyd
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- stelladelsud
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