Concorso Nazionale, novità?

Cari colleghi, io aggiungo una cosa.
Se questo concorso dovrà premiare il merito ben venga, ma nel caso in cui non contino più valori come ad esempio le pubblicazioni (che sono un merito anche quello) io sarò una di quelle che farà super ricorso.
L'anno scorso non entrai in specialistica, e ho passato l'ultimo anno e mezzo cercando di pubblicare qualcosa, io , sola, imparando come si scrive in inglese e come si fanno i calcoli in statistica. Con tanta fatica ho lavorato su 6 lavori, e 6 ne sono stati accettati.
Non accetto che mi cambino le regole in corsa. Merito vuol dire valutare ogni singolo aspetto della carriera di ciascuno di noi.
Tutto ciò nel rispetto di chi è più giovane di me e che magari non ha avuto tempo di pubblicare nulla, o di chi non ha avuto una struttura universitaria che lo appoggiasse. Questo però non vuol dire che si debbano annullare gli sforzi altrui per appianare tutti allo stesso livello.

Alice io capisco il tuo punto di vista, io l anno scorso non sono entrata nemmeno, ho provato tutto quest' anno a pubblicare e il mio prof non me ne ha dato mai occasione, così come altri prof mi hanno chiuso le porte in faccia!

Sicuramente il tuo caso farà eccezione, ma non sono d accordo che le pubblicazioni siano lo specchio di una meritocrazia!

Io non pretendo che le pubblicazioni siano lo specchio di nulla, ma che per lo meno concorrano ad un punteggio finale questo sì. Come in ogni concorso meritocratico che si rispetti, io chiedo che si valuti l'INTERO curriculum del candidato.

cara Alice,
io capisco perfettamente il tuo punto di vista ed in parte credo che tu abbia motivo per essere arrabbiata. L'avvento della nuova modalità di concorso causerà tutta una serie di ingiustizie, anche di entità ben maggiore di quella che denunci tu...ma di questo ve ne accorgerete a tempo debito.

Permettimi però di non essere d'accordo con le motivazioni che adduci.

L'aver pubblicato 6 lavori è cosa meritevole, ed è un'opera di estrema rilevanza dal punto di vista scientifico, di ricerca. Tanto di cappello. Nessuno potrà toglierti quelle pubblicazioni che tanto lavoro, fatica e pazienza avranno sicuramente richiesto.
Ma se l'obiettivo tuo era soltanto esclusivamente quello di racimolare qualche punticino in più in vista dell'ingresso in specialità.. beh, non è tanto diverso dal frequentare un reparto, a fare le inutili ADE o iscriversi ad una facoltà in cui danno tutti 30 agli esami e dove se uno è scemo prende 110 senza lode.

Rientriamo così nella solita logica del sistema assurdo attuale che tutti noi critichiamo.

Tra l'altro, obiettivo di una scuola di specializzazione è quello di formare dei medici specialisti adeguatamente preparati nell'assistenza. Poi si può fare anche ricerca, ma non è prioritario nè obbligatorio.
Esistono i dottorati di ricerca e ritengo sia giusto che le pubblicazioni debbano essere considerate nella selezione dei candidati per quella tipologia di borse, o nei concorsi per ricercatore.

Ovviamente se il numero di borse finanziate fosse commisurato al fabbisogno di medici specialisti, tu non avresti il problema di dover racimolare quei miseri 3 punticini e continueresti la tua formazione senza ostacoli.
Questo è il vero problema ed è comune a tutti i tuoi colleghi.

concordo con Bosch su ogni singola parola, frase, sillaba, punto e virgola.

Se dobbiamo essere precisi, però, le pubblicazioni fanno parte del curriculum dell'aspirante specializzando in tutta Europa + paesi anglosassoni...