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L'internato e la scuola di specialità - Riflessioni su un sistema corrotto

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12 Anni 11 Mesi fa #174355 da pfdt
"Cioè sarebbe il caso di sostituire al punteggio relativo al curriculum universitario un punteggio attribuito alle capacità dimostrate in reparto come interno. Fosse così non avrei nulla da dire contro chi cerca la scorciatoia facendo lo schiavo."

Scherzi, vero???

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12 Anni 11 Mesi fa #174358 da
Ciao. Secondo me bisogna fare una distinzione:

- Interno che fa le cose che Specializzandi/Strutturati gli lasciano fare volentieri (Anamnesi; Rilevazioni PA; Compilazione cartelle; ecc.). Che si "guarda intorno" cercando in ogni modo di imparare. E che, eventualmente, se coinvolto in un Lavoro scientifico, si occupa anche delle mansioni meno gratificanti a questo connesse (sì, anche le fotocopie) --> Non ci vedo niente di male; con umiltà, si "parte dal basso" cercando di salire a poco a poco.

- Interno che va alla macchinetta a prendere i caffè per tutti; che fa l'autista del prof; che ha come obiettivo solo quello di lustrare le scarpe del prof servendosi della propria lingua --> Schiavetto, galoppino, ecc. (trovate voi altri sinonimi).

Poi ci sono le eventuali vie di mezzo, da valutare caso per caso  ::)

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12 Anni 11 Mesi fa #174362 da AngelCarl

"Cioè sarebbe il caso di sostituire al punteggio relativo al curriculum universitario un punteggio attribuito alle capacità dimostrate in reparto come interno. Fosse così non avrei nulla da dire contro chi cerca la scorciatoia facendo lo schiavo."

Scherzi, vero???


No, tanto le cose funzionano così. Tanto vale formalizzarle e porle sotto norme legali.


Quanto alla distinzione tra interni e galoppini. Io credo che un medico volontario che va in reparto e ne diventa parte integrante senza la pretesa di percepire una borsa o uno stipendio adeguato è un crumiro

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12 Anni 11 Mesi fa #174363 da Jekyll
Il problema è anche: per quanto tempo continuarlo a fare? Ad esempio, io che sono contro ogni servilismo ho continuato ad andare in reparto dopo la laurea, in attesa della specializzazione e dell'abilitazione, appena abilitato ho iniziato a lavorare e poi ho tentato di conciliare le due cose. Beh da quando ho iniziato a lavorare sono stato emarginato,in maniera molto velata, ma sono stato messo da parte.Conosco persone che sono 4 anni che provano il concorso e vanno tutti i giorni alle 7 in reparto e rinunciano a lavorare. Indipendentemente da quel che fanno in reparto, questo vi pare lecito?Io ti prometto che entri il prossimo anno.Beh, ti dirò, ci sto, continuo a fare un anno di "tirocinio". E poi quando non entri neanche dopo questo? Continui ad andarci? Beh io conosco gente che si aggrappa a sta promessa per anni e questo per me è vergognoso.Io ho continuato ad andare anche dopo aver iniziato a lavorare, perchè dove stavo io davvero si imparava qualcosa e non c'erano specializzandi. Beh solo perchè ho ridotto la frequenza una persona più grande di me laureatasi 1 anno dopo di me, ha acquisito la precedenza. E di quando io stavo in reparto sabato e domenica chi se ne ricorda? Nessuno, ora non ci servi, lavori e non sei più addomesticabile. Tagliato fuori con la promessa che sarei entrato a patto di fare 60 ai quiz. 60 raggiunto,escluso per 0,5 punti.la verità è che la dignità è prioritaria ma ancor più, a me non piace esser preso in giro. Per cui giro sommessamente i tacchi, sparisco senza salutare e senza sbattere la porta.Trovatevi un altro come me, se ci riuscite, bene, sennò problemi vostri.

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12 Anni 11 Mesi fa #174379 da Bosch
Mi spiace per la tua esperienza, di sicuro ultra-negativa e colma di ingiustizie.
Però tu stesso neghi alla fine quel concetto che viene ripetuto come un disco rotto, ossia che la frequenza in un reparto da interno significhi necessariamente leccare il culo, fare da valletto-servetto-maggiordomo, lustrascarpe etc..
tu stesso ammetti che, finchè hai potuto farlo a tempo pieno, ritenevi produttivo il tempo passato in reparto.
Bene, questo succede anche in altre realtà, dove vige un merito gerarchico che non si basa ESCLUSIVAMENTE sul tempo passato in reparto, ma alla passione, all'affidabilità ed alla volontà di premiare tutti coloro che, con le giuste propensioni, dedicano tempo e risorse ad inseguire il sogno di speciliazzarsi in ciò che si preferisce.

Ovvio è che è una distorsione che, in molte realtà, è talmente tanto distorta da non avere in sè più nulla di meritocratico. Però esistono realtà in cui la "fila" ha un senso razionale, e premia chi è giusto che venga premiato.
Del resto stimo molto di più una persona che si rimbocca le maniche e FA, piuttosto che uno che non fa una mazza ma urla al vento di corruzione ed ingiustizie.

Il discorso base è che il concorso, così com'è, al netto delle varie ingiuste arbitrarietà stabilite dai direttori delle scuole, sarebbe ancora più ingiusto, perchè premia voto di laurea e voti d'esami, pubblicazioni, ADE pre-laurea, pseudopubblicazioni, un quiz da citrulli in cui si studiano tante frasette a memoria ed una prova pratica in cui balla il 15% del massimo punteggio teorico.
Sono modalità che potenzialmente premiano persone inette ed incompetenti (anche manualmente, magari..e sappiamo quanto contino soprattutto in certi campi, doti quali il sangue freddo e la manualità) a scapito di persone ben  più meritevoli.

E quando sento parlare di concorsi nazionali a graduatoria unica, minestroni geografici in cui gli specilizzandi rischiano di essere sbattuti da un capo all'altro della penisola senza un criterio, mi viene la pelle d'oca.
Ben venga il direttore maneggione che piazza pian piano tutti quelli che ritiene validi, piuttosto che abomini di questo tipo in cui quel minimo di meritocrazia finisce nel bidone dell'immondizia.

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12 Anni 11 Mesi fa #174381 da pfdt
In effetti il confine fra esperienza formativa e "internato lecca-culo" è molto sottile...

Non sono però d'accordo sul discorso "fila": tu puoi essere bravo quanto vuoi, presente quanto vuoi in reparto, adatto quanto vuoi alla specializzazione che vuoi fare, ma se un altro prova il concorso come te, ed è più "bravo" di te, allora secondo me deve passarti davanti. Anche se tu sei interno, conosciuto, amato, una valida persona, etc...

Un punto è stabilire ciò che significa "merito": mi sembra che sul voto di laurea e sul voto di alcuni esami, attinenti o meno (a volte sembrano scelti a caso!) alla specialità prescelta, non si possa discutere. Quello è, quelli sono, è matematica uguale per tutti (a parte le ovvie differenze fra le varie sedi) e onestamente mi sembra la cosa più "giusta".
Discutibili sono attività elettive, pubblicazioni,...o meglio discutibili sono tutte quelle cose passibili di interpretazione a giudizio della commissione. Perchè sappiamo quanto i giudizi e le valutazioni possano cambiare in rapporto alla sede universitaria, componenti della commissione, persone.
Noi abbiamo bisogno di sicurezze, di certezze, non di punteggi ballerini in funzione di come tira il vento o di chi c'è in commissione.

Ma sul discorso "merito" secondo me c'è un altro punto fondamentale: vogliamo veramente che sia applicato? Perchè attenzione, ci sarà sempre qualcuno più meritevole, più bravo!

Certo, il quiz così com'è è ridicolo: pieno di errori, ripetizioni, un vero delirio per la memoria. Fatto bene invece, senza sapere prima le risposte, con casi clinici da interpretare (es: USMLE e i vari STEP) penso possa essere una buona scelta per tutti. Sarebbe quello per tutti, con domande a ragionamento clinico e forse si avvicinerebbe ad una valutazione oggettiva della preparazione del candidato. In realtà ben più civili della nostra gli esami sono quiz, ci sarà pur un motivo...

Discorso "persone inette, incompetenti e non portate (manualmente) per la specifica specializzazione": mi dispiace, ma non lo puoi giudicare a priori. Prima dai a tutti la stessa possibilità di entrare, poi, in itinere, prevedi prove-esami attitudinali-test e se c'è da cacciare uno perchè non ritieni che possa diventare una bravo chirurgo (esempio a caso) lo dirotti verso qualcos'altro. Io conosco colleghi, parliamo sempre di chirurghi, che non si sono mai lavati fino ad oggi, pur avendo vinto il concorso: e se fra 2 settimane, nei primi interventi, gli tremano le mani da far paura???

Concorso Nazionale: non ne ho idea, mi sembra troppo complesso da organizzare e far funzionare in Italia...

Direttore Maneggione: basta, basta, basta!!! Commissioni esterne piuttosto.

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