L'internato e la scuola di specialità - Riflessioni su un sistema corrotto

Bosch quest'anno un mio amico proprio ci Catanzaro è entrato a Milano in una buona specialità (per ragioni di privacy non posso dire altro) senza tesi e frequenza...gli interni hanno sbagliato il quiz...magari tutta questa preparazione di cui parli al nord è molto relativa...non metto in discussione che spesso le università del nord siano più prestigiose, ma ti posso assicurare che l'università che ho fatto io è proprio al nord e ed è stata davvero pessima. pensa che per disperazione non andavo a lezione a sentire matusalemmi stufi del proprio lavoro e preferivo studiare sui libri (infatti tutti gli esami li ho preparati sui libri verdi della mcgraw-hill).pensa che un professore di ben 3 dico 3 cattedre (le più prestigiose che dovrebbero esserci a mio parere)  era completamente imbottito di farmaci e la mattina bocciava tutti e la sera promuoveva cani e porci...mi son dovuto nascondere in una stanza con dei malati per riuscire a fare l'esame alle 22.30...
appena laureato me ne sono scappato. pensa che nessuno mi ha voluto dare la tesi (forse non ero così biancovestito come volevano e d'altra parte tutti quelli che hanno le tesi più presitigiose fanno parte di un certo movimento molto potente nei consigli di facoltà) se non in una specialità che poi ha chiuso i battenti...nonostante tutto sono entrato nella specialità che volevo in un'altra unversità,sempre del nord, che mi sembra molto più seria e molto meno clientelare (e ce ne sono ormai poche secondo me in italia)...però come vedi è tutto relativo,tutto fumoso...la vita di un professionista non la puoi affidare al caso.
la selezione secondo me dev'essere molto rigorosa, nazionale o regionale per me non cambia niente, ma non affidata agli umori dei professori!!
e soprattutto senza legacci e legacciuoli di una tesi che la maggior parte delle volte non ha nessun valore scientifico e viene dispensata dai professori ai loro adepti...

Non ho nulla da obiettare a quantro hai scritto!
Infatti il mio non era un discorso nord vs sud, ma un discorso sedi valide vs sedi non valide
Catanzaro e Pavia erano semplicemente gli esempi ipotetici che mi erano stati presentati, ma avrei scritto le stesse cose, a soggetti invertiti se nell'esempio il pavese fosse andato a catanzaro a fare l'esame da esterno per la specialità

@ Bosch
Ok, sono assolutamente d'accordo con te sul fatto che questo concorso non permetta di valutare il merito e che, di conseguenza, ci possano essere delle clamorose ingiustizie, sia nei confronti di esterni che di interni. L'unica cosa che ti dico, per esperienza mia personale, è che la laurea in Medicina è un'esperienza formativa lunga in cui, pian piano e solo strada facendo ti rendi conto delle cose, tanto più riguardo alle singole specializzazioni. Ci sono Scuole con un buon nome che in realtà non preparano perchè i Direttori pensano a tutto tranne che alla formazione dei giovani. Io non ritengo di aver frequentato una sede in cui la preparazione era di cattiva qualità e, onestamente, ritengo che, in generale, per come le cose sono organizzate, dipende molto da te come ti formi; ciononostante, dopo aver fatto la tesi, ho realizzato che la Scuola di mio interesse era migliore in un'altra città, dove, frequentando ho scoperto che c'era una grande attenzione alla didattica e la possibiità di fare ricerca di alto livello... Così ho provato lì. Tuttavia, contro il tuo ragionamento, ti dico che in alcun modo avrei potuto rendermi conto di queste cose al primo anno di Medicina, quando la maggior parte di noi non ha idea di cosa vorrà fare e tante dinamiche dell'ambiente medico e universitario ti sfuggono. E per di più non ci sarebbe stata la necessità di spostarsi fin da allora perchè, ti ripeto, la mia formazione è stata buona.
Inoltre vorrei aggiungere che gli "aiuti" economici cui ti riferivi sono destinati, a quanto ne so, a persone davvero indigenti (redditi familiari < 15000 euro lordi all&#039;anno), ma c&#039;è un&#039;ampia fascia di persone che non hanno i requisiti per ottenere questi benefici dallo Stato e che tuttavia avrebbero notevoli difficoltà a mantenere per 6 anni un figlio che studia lotano da casa.
Insomma è tutto un po&#039; più complicato...

Al di là delle esenzioni totali, esistono anche fasce di reddito intermedio in cui si possono ottenere comunque aiuti considerevoli (case dello studente ad affitti molto bassi, mense con pasti ultra-scontati, esenzioni parziali delle tasse).
Se si disponde di un reddito così alto da non rientrare in nessuna fascia, beh, ci si può mantenere ed a questo punto spostarsi di 1000 km o di 100 (come ho fatto io, studente fuori sede che vive in provincia, con l&#039;Univeristà nel capoluogo di regione) è ecomonicamente la stessa identica cosa.

Poi son d&#039;accordo con te che ci debba essere la possibilità di scegliere le scuole che si reputano migliori; ma sono scelte che non possono tenere conto dei criteri geografici, come se si giocasse a Risiko. Tu stessa ammetti di aver scoperto che un&#039;latra scuola era più valida solo dopo averla frequentata ed esserci stata. Poi hai provatoi il concorso e sei entrata.

Ma cosa ne penseresti di un concorso nazionale in cui la scelta della sede viene fatta a tavolino ed in cui la priorità di scelta viene stabilità in base ad una graduatoria che non mi assicuri rispettare il merito?

Facciamo un esempio. Il giovane medico A è valido, affidabile, orientato, portato verso una disciplina scpeciliastica che coltiva con decisione da tempo. Ha famiglia nella sede X, ha casa, ha legami sentimentali stretti ed un progetto che prevede di rimanere nella sua terra di origine, se possibile.
Il giovane medico B è meno valido e affidabile, più o meno orientato verso una precisa scelta ed ha un sapere nozionistico un po&#039; più ampio di A, ma poche o nessuna cognizione pratica di come si lavori da nessuna parte.
Il giovane B vuole entrare in una specilalità assai competitiva ed esclusiva, il giovane A in una in cui c&#039;è molto più "spazio".
Si svolge il concorso nazionale, un quiz unico e B finisce sopra ad A. A indica la sua scuola e la sua sede come opzione. B rimane fuori dalla sua prima scelta. Che fa B, sta un anno a spasso? Giammai! Sceglie di trasferirsi in una regione più ricca (e/o più bella secondo i suoi gusti), che nella fattispecie è quella di A, ed una specialità disponibile secondo graduatoria, magari di cui non gliene può fregare di meno (nella fattispecie quella di A).
B soggiorna un anno in una città di suo gradimento, prende uno stipendio regolarmente, e l&#039;anno dopo rifà il conocrso per entrare laddove lui desiderava.
B se la prende in saccoccia. Se ha la "fortuna" di trovare posto in un&#039;altra sede geografica, abbandona i suoi progetti e fà le valigie. Sennò nisba. Certo, mi direte che ha la libertà di starsene un anno a spasso se vuole, perchè nessuno lo constringe a spostarsi.
Però può anche decidere di scegliere, a sua volta, una scuola di speciliatà a caso, di cui non gliene frega nulla,ma della SUA sede, per stare con famiglia, moglie, figli etc ,prendendo uno stipendio, e riprovare il concorso l&#039;anno dopo. In questo modo però, lascia fuori il giovane medico C dalla scuola in cui voleva entrare.

Allora il discorso qual è? Ok la mobilità, ok i criteri obiettivi e la fine dei baronati. Ma se le prospettive ed i rischi sono questi, io sinceramente preferisco che le cose restino come sono ora.
Un passo sarebbe abbandonare l&#039;idea di un quiz unico nazionale, ma almeno un quiz per ogni specialità; e poi occorre garantire che davvero quel concorso premi il merito, cosa che vedo molto difficile.

non riesco a capire come mai noi che abbiamo avuto la capacità di essere ammessi al corso di laurea in medicina tramite quiz difendiamo questo metodo di selezione e poi invece qualcuno lo biasima per la specializzazione....

la mia opinione è che i test di ingresso alla facoltà di medicina siano a dir poco ridicoli ed indegni.