Cari Colleghi,
negli ultimi giorni abbiamo contattato e sollecitato praticamente tutti gli interlocutori istituzionali: Presidente Osservatorio Nazionale, Consigliere Ministro Fazio, Consigliere Ministro Gelmini, tutti e tre i "saggi" del MIUR, il Rappresentante delle Regioni, gli Uffici dei Ministeri competenti.
Il quadro è il seguente: quasi tutti gli interlocutori sentiti sostengono che la nota di indirizzo alle Università potrebbe essere inviata entro il 15 marzo (previa firma del DM di assegnazione dei posti). La previsione più pessimista è stata quella di un posticipo a fine marzo. Non è in previsione un ritardo tale da aprire il concorso ai colleghi che si abiliteranno nella prossima sessione.
Lunedì è in programma da parte nostra un'ulteriore verifica.
Ci sembra ragionevole attendere martedì prima di annunciare iniziative di protesta, ma nel frattempo il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi sta predisponendo una prima iniziativa di protesta da mettere in campo a stretto giro di posta, qualora la scadenza del 15 non fosse rispettata.
Il SIGM sta sostenendo e sosterrà, con tutti gli strumenti a disposizione, le iniziative che il Comitato deciderà di assumere a tutela della condizione vessatoria a cui sono per l'ennesimo anno sottoposti migliaia colleghi di aspiranti specializzandi.
Sarà nostra premura avviare anche un'opportuna sensibilizzazione dei media a quel momento, fermo restando che l'esperienza ci insegna che l'attenzione può essere richiamata in occasione di un evento e non di semplici, per quanto fondatissime e sacrosante, lamentele.
Alcune precisazioni.
La revisione del Fabbisogno relativo all'anno in corso sarebbe stata concordata già lo scorso anno tra i due Ministeri per far fronte alle pressanti (e fondate) richieste delle Regioni. La riassegnazione concordata in sede dell'ultimo tavolo tecnico non ci risulta introdurre cambiamenti significativi tali da giustificare ritardi ulteriori rispetto alla scadenza del 15 marzo. Qualsiasi ritardo, pertanto, risulterebbe pretestuoso e strumentale a dinamiche non tecniche, ma prettamente politiche. E' nostra sensazione che sia il mondo accademico, che esercita forti pressioni all'interno del MIUR, ad opporre resistenze al cambiamento o a cercare di interpretare il cambiamento a proprio uso e consumo.
Riteniamo inoltre opportuno che al momento tutte le energie siano indirizzate a chiedere l'immediata pubblicazione dei bandi e non ad altre, per quanto pienamente condivise, richieste.
Il nostro Segretariato ha denunciato negli anni un siffatto stato delle cose, chiedendo la riforma del sistema attuale e la semplificazione della deriva burocratico-amministrativa che, introducendo un perenne meccanismo di deroga, presta il fianco alle strumentalizzazioni da parte dei "poteri forti" contrapposti (accademico-baronali, sindacalistici, ecc.).
E' nostro convincimento che si debba mettere mano in maniera organica all'intero iter formativo-professionalizzante del medico, a partire dai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia (troppo spesso poco o per nulla professionalizzanti), proseguendo per tutti gli step successivi, ivi incluso l'accesso alle scuole di specializzazione con graduatoria unica nazionale.
Chiedere interventi settoriali, come dimostrano i fatti, non solo non produce alcun effetto, ma facilita il compito a quanti non vogliono che le cose cambino realmente.
Serve un cambiamento profondo della "cultura di riferimento" e per far ciò serve l'aiuto di tutti, a partire dalla condivisione coi colleghi dei problemi e della conoscenza di norme, fatti e modelli alternativi. Mi auguro che tutte le energie che leggo circolare nel nostro forum non si disperdano dopo il concorso ed invito chiunque volesse contribuire realmente al cambiamento a rimboccarsi le maniche e sostenerci in questa battaglia di civiltà. Le porte della nostra associazione sono e saranno sempre aperte a tutti.
