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Petizione on line Per richiedere Concorso Nazionale

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11 Anni 6 Mesi fa #189155 da Camillo

1) concorso equo (e qua siamo tutti d'accordo) e MERITOCRATICO (cioè dobbiamo essere sicuri che la graduatoria rispecchi più fedelmente possibile le qualità dei candidati - quello che proponi tu non lo sarebbe, tanto per intenderci)


bisogna prima capire che parliamo di meritocrazia intendendo solo concorso non corrotto...chi fa la migliore prestazione in una determinata prova.

Ai recenti europei ha vinto la Spagna. pensi che sia la squadra più forte? se rifacciamo gli europei può sia rivincerli che perdere al primo turno...ma la migliore prestazione è stata, in quella occasione, della Spagna.
Stiamo, per ora, chiedendo (ed è già tanto) gioco corretto senza arbitri cornuti.
se capisci il concetto bene: sennò, per favore, arrendiamoci entrambi perchè non se ne può più di spiegare sempre le stesse cose.

2) no... ho l'impressione che la possibilità di scegliere la sede sia per te quasi più importante di stabilire dei criteri meritocratici di selezione. Forse dove stai non vedi molte possibilità e sbocchi lavorativi e miri a trasferirti altrove?


Il concorso nazionale può prevedere maggiore mobilità (elasticità da parte dei candidati indietro in graduatoria)...sebbene ognuno scelga in base alla propria volontà (e non più a quelle dei prof) se entrare -con sacrificio- nella specializzazione preferita o preferire quel che resta a casa sua (come ho più volte detto: in Francia include anche i posti di medicina generale).

Sai bene che è possibile partecipare a Milano anche adesso da qualunque parte d'Italia e l'introduzione delle macroaree non prevede discriminazioni di regione d'origine (non si potrebbe neanche fare)...direi quindi che questo concetto delle esigenze "territoriali" lo possiamo riassumere così:

ehm.. scusate!  :P

PS: sono specializzando al IV anno, la questione non mi tocca minimamente dal punto di vista personale. Io esprimo la mia opinione in base a che ritengo giusto... e non trovo giusto assegnare dei posti in una specialità di una scuola di Milano ad un catanese o ad un barese che non sono mai usciti dalla Sicilia o dalla Puglia per tutto il loro corso di Studi (nemmeno per il concorso di specialità magari), se tale assegnazione lascia fuori dei milanesi che vivono lì da quando son nati.
Mi sembra un ragionamento ovvio e sono convinto che sia compreso e condiviso dai più.

che mi racconti?!?  :'( ...vai nel sondaggio sul concorso nazionale e vota che sei contrario (così da far parte di questi "più")

Aggiungo che "chi frequenta il reparto" può farlo banalmente per imparare il lavoro, piuttosto che per leccare il culo al primario.

Aggiungo che le virgolette stanno attorno alla frase "per entrare in scuola"



questo topic vuol solo promuovere la petizione (non far cambiare "idea" ai "contro").

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11 Anni 6 Mesi fa #189174 da Bosch

bisogna prima capire che parliamo di meritocrazia intendendo solo concorso non corrotto...chi fa la migliore prestazione in una determinata prova.

Ai recenti europei ha vinto la Spagna. pensi che sia la squadra più forte? se rifacciamo gli europei può sia rivincerli che perdere al primo turno...ma la migliore prestazione è stata, in quella occasione, della Spagna.
Stiamo, per ora, chiedendo (ed è già tanto) gioco corretto senza arbitri cornuti.
se capisci il concetto bene: sennò, per favore, arrendiamoci entrambi perchè non se ne può più di spiegare sempre le stesse cose.


Allora parliamo due lingue diverse. In italiano "non corrotto" e "meritocratico" non sono sinonimi.

Cosa dici? Organizziamo un torneo nazionale di calcetto tra aspiranti, o organizziamo una lotteria tipo quella di capodanno? Così leviamo il potere ai baroni e abbiamo ottenuto il nostro concorso non corrotto e, quindi, secondo la tua lingua, meritocratico.

Il concorso nazionale può prevedere maggiore mobilità (elasticità da parte dei candidati indietro in graduatoria)...sebbene ognuno scelga in base alla propria volontà (e non più a quelle dei prof) se entrare -con sacrificio- nella specializzazione preferita o preferire quel che resta a casa sua (come ho più volte detto: in Francia include anche i posti di medicina generale).

Sai bene che è possibile partecipare a Milano anche adesso da qualunque parte d'Italia e l'introduzione delle macroaree non prevede discriminazioni di regione d'origine (non si potrebbe neanche fare)...direi quindi che questo concetto delle esigenze "territoriali" lo possiamo riassumere così:


ehm.. scusate!  :P


O non capisci o fai finta di non capire.
Grazie che anche oggi puoi partecipare a Milano, ma il concorso lo devi andare a fare a Milano contro concorrenti che vogliono entrare a Milano e se non entri lì non entri da nessuna parte.
Con il modello che proponi tu, adatto per altri paesi forse, ma non certo per l'Italia, tu te ne vai a fare un giro a Roma in occasione di un unico concorsone-lotteria, dove metti delle croci su dei quiz e, se sei fortunato, finisci in specialità a Milano, soffiando il posto ad un milanese. A me sta cosa va bene solo se mi viene proposto un concorso davvero meritocratico (col significato che ha nella mia lingua, però), ossia solo nel caso che il siciliano o pugliese in questione sia senza ombra di dubbio MOLTO più meritevole del milanese che avrebbe preferito starsene nella sua città.

In caso contrario non ci vuole un genio per capire che si creerebbero più ingiustizie e casini alle già incasinate vite dei giovani medici che altro.


che mi racconti?!?  :'( ...vai nel sondaggio sul concorso nazionale e vota che sei contrario (così da far parte di questi "più")

Ti racconto che se ritieni che quel sondaggio sia rappresentativo del parere di tutti, sei davvero ingenuo.
Conta tra l'altro che il concorso non può essere disegnato solo in funzione del parere degli aspiranti specializzandi in cui, in un sistema selettivo come quello dell'ingresso nelle nostra  scuole, con così pochi posti, i più numerosi e meno preparati preferirebbero avere un metodo di selezione che dia una possibilità anche a loro. La lotteria in cui si vincono specialità e sede è ovvio che possa far gola a tanti, per diversi motivi, ma questo non significa che sia la cosa giusta da fare.
A discutere il nuovo concorso deve prender parte chiunque faccia parte del sistema sanitario, in senso lato, e abbia la volontà di migliorarlo negli anni a venire, proponendo un sistema onesto e giusto.
Io da già specializzando, ho espresso umilmente la mia opinione in proposito. E francamente mi interessa poco di quello che fa piacere a te che si scriva in questo topic. Anche perchè è giusto che la gente mediti non solo sui pro, ma anche sui contro insiti nella proposta che portate avanti.

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11 Anni 6 Mesi fa - 11 Anni 6 Mesi fa #189182 da Camillo
La meritocrazia è una forma di governo dove le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo che richieda responsabilità nei confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza lobbistica, familiare (nepotismo e in senso allargato clientelismo) o di casta economica (oligarchia). -Wikipedia-

Meritocrazia: Concezione per cui debbono essere conferiti riconoscimenti di ordine morale o materiale (successo negli studi, responsabilità direttive, cariche pubbliche ecc.) soltanto in rapporto ai meriti individuali -Sabatini Coletti-

Per meritocratico (intendo dai primi di Giugno di quest'anno): un concorso non influenzato da interessi di "terzi".
Meritocratico e "non corrotto" non sono sinonimi ed è per questo che sottolineo la differenza.
è invece contrario di meritocrazia il favoritismo: Atteggiamento di chi favorisce una persona danneggiandone altre -Sabatini Coletti-


quindi:
se premiamo una squadra in base al "merito" di aver ben giocato è un conto
se premiamo chi vince alla lotteria in base al "culo" di aver acquistato il biglietto i cui numeri verranno estratti è un altro conto.

Il concorso nazionale francese si basa su 3 giorni di prove a risposta aperta su cartelle cliniche di ipotetici casi basati sulle materie degli ultimi 3 anni di medicina...la correzione avviene per parole chiave e non per interpretazione (hai letto bene?)

Una nostra attivissima collega ha riproposto un concorso basato sulla prima parte del concorso italiano + il modello francese.

è stata una sua iniziativa e (se ci si sincera che non si copi alla prima prova =telecamere) non ci vedo niente di male nel considerarla (sebbene io preferisca il più semplice e collaudato modello francese).

Premiare chi è più bravo lo si può fare! lo si fa con un bel Nobel verso fine carriera dopo almeno circa una decina d'anni d'attività....non certo con un concorso che vuol selezionare con una prova.

Il concorso non è meritocratico (ovvero è corrotto) in 2 modi:
  • 1) se si possono pilotare le performances dei concorrenti (dar voti alti, tesi inerenti, pubblicazioni, considerare o meno le "vacanze studio" e i congressi, lasciar copiare alcuni alla prima prova, valutare -con vari trabocchetti da 2 lire per riconoscere i candidati- in maniera non oggettiva la seconda prova).
  • 2) -e questo qualcuno di noi lo sconosce- con l'abuso d'ufficio.
    Ovvero il concorso ci valuta seriamente -quanto vuoi tu, Bosch- ma lo si trucca nella prova o nel risultato prima e/o durante e/o dopo la prova.
Il concorso nazionale offre più sicurezza (perchè centralizzato) sul punto 2 (vedi sopra).

Un concorso serio ma gestito per macroaree: lo rendi serio quanto vuoi ma non è l'ottimale sul punto 2 (vedi sopra).

quindi un catanese o barese che pensa (a torto o ragione) che al sud Italia siano più propensi e/o più abili nel "gioco dei 3 bicchieri" verrà a tentare il concorso nella tua "macroarea"  ;D

risultato: un concorso potenzialmente (perchè, in piccolo, più corruttibile) meno oggettivo...tu resti (potenzialmente) fuori perdendo l'anno.

come vedi dal mio quadretto: potrebbe servire un genio per inventare ex novo qualcosa di meglio di quanto già testato con successo in altre nazioni.

P.S.: un miscuglio di specializzandi, inoltre, potrebbe avere un secondo effetto.
Bosch a Catania o Bari, ad esempio, nel prendere (tra le righe) per terroni i Prof, rivendicherebbe meglio i propri diritti formativi ben piu' di quanto facciano quelli entrati quasi col "benestare"degli stessi Prof.

A pari latitudine, infatti, la formazione degli specializzandi nei paesi con concorso nazionale appare migliore.

Il MIUR fino ad oggi si è tenuto abbastanza alla larga dal problema "meritocrazia" e dal problema "formazione"...se non con, di fatto, finte iniziative (anche per questo, poco mi fido di questa originalità delle macroaree).


P.P.S: nel caso delle macroaree come funzionerebbe col riassegnamento dei posti "nazionali"?  :P
Ultima Modifica 11 Anni 6 Mesi fa da .

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11 Anni 6 Mesi fa #189187 da Camillo
Siamo tutti d'accordo (immagino) per il cambiamento...
Personalmente credo che il concorso per macroaree non possa sostituire la validita' di quello nazionale
Ci siamo prefissati di arrivare ad almeno mille firme quindi impegnamoci!!!
Bosch, se ne hai voglia, puoi aprire un nuovo post.

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11 Anni 6 Mesi fa #189488 da Camillo
Nell'attesa che sia pronta la lettera che rappresenti le nostre idee comuni (mi riferisco, ovviamente, solo ai "Pro Concorso Nazionale") dovremmo utilizzare il tempo in piu' per promuovere BENE petizione, gruppo fb e sondaggio (magari con riviste locali o, perche' no, nazionali!).
Cerchiamo di aver la lettera pronta in tempi brevi e con 1500 firmatari almeno!
;)

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11 Anni 6 Mesi fa #189672 da Camillo

:-[
anche se dovessimo arrivare ad un risultato so gia' che mi  saro' pentito di aver lanciato questo topic...

mi quoto da solo!

ho cercato di unire diverse teste (il problema è che ognuno ha il suo punto di vista, la sua missione, le sue conoscenze dei vari modelli -prossime anche allo zero assoluto- e, cosa peggiore, propone quel che più lo immagina far entrare in scuola!)

Quì lo dico e qui lo nego: sono per una sana dittatura piuttosto che per una democrazia che deriva da un sistema malato.  :-[

ad ogni modo, questa è la lettera -abbozzo- (realizzata da alcuni membri del gruppo fb) credo che si possa inviare con la petizione e, da questa, cominciare una raccolta di firme!

ne ho modificato un punto (le prove) per avvicinarla alla petizione realizata da Valentina ed anche perchè non mi piace imporre un modello nella domanda (visto che ciò che ci accomuna è solo per un concorso meritocratico e con gestione centralizzata delle prove).


Alla c.a. Ministro
On.le Prof. Francesco Profumo
Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca

Alla c.a. Ministro
On.le Prof. Renato Balduzzi
Ministero della Salute

Al Dott. Daniele Livon
Direttore Generale Dipartimento per
l’Università, lo Studente e il Diritto allo Studio

E p.c.

Al Presidente e Componenti del CNSU

OGGETTO:    Concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione di Area Medica: criticità del sistema attuale e richiesta di concorso con graduatoria nazionale

CRITICITÀ  DEL  SISTEMA  ATTUALE

Attualmente l’accesso alle Scuole di Specializzazione di Area Medica avviene in Italia per superamento di un concorso locale, bandito annualmente dai vari Atenei dopo emanazione di specifico Decreto Ministeriale da parte del MIUR.
La commissione giudicatrice è costituita da docenti afferenti alle stesse Facoltà di Medicina e Chirurgia sedi del concorso.

La procedura concorsuale si articola in due prove:
- una prova scritta consistente nella soluzione di sessanta quesiti a risposta multipla, estratti da un database nazionale, di cui quaranta su argomenti caratterizzanti il corso di laurea di medicina e chirurgia e venti su argomenti caratterizzanti la tipologia della scuola. Il punteggio massimo attribuibile alla prova scritta è di 60 punti e si intende superata se il candidato riporta un punteggio pari o superiore a quarantotto punti;

- una prova pratica consistente nella valutazione da parte del candidato di un referto o di un dato clinico, diagnostico, analitico, da effettuarsi mediante relazione scritta sintetica. La stessa sarà sostenuta dai candidati che hanno superato la prova con quesiti a risposta multipla. Il punteggio massimo attribuibile all’elaborato è di 15 punti;

- nell’attribuzione del punteggio del candidato, utile ai fini della graduatoria finale, un massimo di 25 punti deriva dalla valutazione del curriculum dell’aspirante specializzando.

In base alle vigenti disposizioni le prove scritte per l’accesso a Scuole afferenti alla stessa area di appartenenza (area medica, area chirurgica e area dei servizi) si svolgono nel medesimo giorno in tutta Italia e secondo uno schema orario modulato in maniera tale da impedire che il candidato possa partecipare al concorso per l’accesso alla medesima Scuola presso sedi diverse. La data e l’orario della seconda prova viene invece stabilita dalla commissione giudicatrice locale.

Tale concorso, così strutturato, presenta a nostro avviso delle notevoli criticità che lo rendono ben distante dall’essere un valido ed efficiente strumento di selezione organizzato, come dovrebbe naturalmente essere, secondo modalità rispondenti ai principi di meritocrazia, assodata imparzialità e giusta valutazione delle competenze dei singoli. Se poi si procede a confrontare tale iter concorsuale con quanto previsto in altri paesi europei, contraddistinti da un sistema sanitario pari o superiore al nostro e da una più radicata e nota coscienza meritocratica nell’individuazione degli strumenti di selezione, la difformità appare lampante e imbarazzante.

Riportiamo qui di seguito quelli che a nostro avviso sono i punti di maggior criticità del concorso attuale e i nostri spunti di modifica, ben consapevoli che è difficile individuare un sistema che possa garantire a pieno obiettività, uniformità di giudizio e reale valutazione delle capacità e competenze del singolo ma convinti altresì che una serie di accorgimenti possano e debbano essere apportati.

• Prove concorsuali – Relativamente alle prove concorsuali emerge in maniera inequivocabile l’inadeguatezza delle stesse a fungere da obiettivo, imparziale e valido strumento di selezione e di accertamento delle conoscenze e competenze richieste.

Come già detto la prima prova o “prova scritta” consiste nella soluzione di sessanta quesiti a risposta multipla di cui n. 40 su argomenti caratterizzanti il corso di laurea di medicina e chirurgia e n. 20 su argomenti caratterizzanti la tipologia della scuola. Le commissioni giudicatrici locali estraggono a sorte dall'archivio nazionale, per ciascuna scuola, il giorno prima della data della prova, tre serie di quesiti per ciascuna tipologia e li chiudono in tre buste sigillate. Il giorno della prova d'esame uno dei candidati sceglie tra le tre buste quella che viene utilizzata come prova d'esame. La durata della prova è di 90 minuti.
L’archivio nazionale è costituito da 4750 quiz generali di Medicina e Chirurgia e 350 quiz specifici per ogni scuola di specializzazione, resi pubblici (domande e risposte corrette) due mesi prima del concorso.
La preparazione del candidato ad una simile prova altro non è che un mero esercizio mnemonico, assolutamente non in grado di appurare l’effettiva preparazione del medico. Tali quiz, pur se di numero elevato, sono in due mesi facilmente memorizzabili da tutti i candidati con la conseguenza che quasi la totalità di chi partecipa motivatamente al concorso risponde a tutte le 60 domande in maniera corretta: si annulla così il valore discriminante e selettivo della prova.


Relativamente alla seconda prova, la cosiddetta “prova pratica”, essa consiste nella valutazione da parte del candidato di un referto o di un dato clinico, diagnostico, analitico da effettuarsi mediante risposta a quesiti predisposti dalla commissione locale. I diversi candidati affrontano tracce diverse, sorteggiate tra quelle preparate dalla commissione giudicatrice locale nei giorni precedenti la prova.
A nostro giudizio la prova pratica è quella che maggiormente soffre di gravi limiti di obiettività, validità, imparzialità ed uniformità e che maggiormente può prestarsi ad interventi propensi a favorire o penalizzare determinati candidati o comunque ad inficiare l’effettiva correttezza del concorso.
In primo luogo le tracce oggetto della prova sono elaborate dalle commissioni locali , sono diverse da candidato a candidato( configurandosi già questo come  un elemento di disparità) e sono corrette secondo parametri fortemente soggettivi in una modalità francamente troppo discrezionale, poco garantista e che ben si presta a perplessità sull’effettiva trasparenza della procedura sin dalla scelta dei quesiti ma in particolare in merito alla correzione degli elaborati.
Malgrado tali forti ed evidenti limiti si tratta della prova che, in virtù della possibilità di assegnare a questa fino ad un massimo di 15 punti e considerato lo scarso valore discriminante della prima prova per i motivi sovraesposti, risulta essere determinante ai fini della collocazione dei candidati in graduatoria.




• Valutazione del curriculum – L’attuale valutazione del curriculum del candidato attribuisce un peso, a nostro avviso eccessivo, all’esperienza formativa pre-laurea. Il punteggio maturato dal candidato, a seguito della valutazione dei titoli e del curriculum (fino a un massimo di 25 punti), è determinato dal voto di laurea (in misura di 7 punti massimi), dalle votazioni riportate negli esami attinenti alla specialità scelta (in misura di 5 punti massimi), dalla qualità e attinenza della tesi (in misura di 7 punti massimi), dalle Attività didattiche elettive frequentate durante il corso di studi (per un massimo di 3 punti complessivi) e dalle pubblicazioni scientifiche prodotte prima della iscrizione al concorso (in misura di 3 punti massimi complessivi).
Appare evidente che il candidato, al fine di conseguire un punteggio competitivo in sede concorsuale, è sostanzialmente obbligato a maturare una scelta importante, quale quella del percorso di specializzazione, ben prima del completamento degli studi, quando è verosimile che tale decisione non sia maturata a pieno; intraprendere, in virtù di una consapevolezza raggiunta “in ritardo” una specializzazione diversa da quella prevista durante il corso di studi, seppur teoricamente possibile, appare nella realtà poco attuabile alla luce del notevole peso (ben 10 punti) attribuiti alla tesi di laurea e alle ADE. Dalla valutazione del curriculum vengono del tutto escluse le attività formative  e scientifiche svolte dopo la laurea, anche se altamente professionalizzanti, quali dottorati di ricerca, stage clinici, master, corsi di perfezionamento e ciò appare ancora di più sconcertante se si tiene conto del peso tributato, di contro, alle cosiddette Attività didattiche elettive consistenti nella maggior parte dei casi nella partecipazione passiva a congressi, seminari o in tirocini pratici dallo scarso valore formativo.
Anche nella valutazione del curriculum sussiste un elevato potere discrezionale della commissione giudicatrice, non essendo stati individuati dei criteri uniformi e standardizzati tra le diverse sedi ai quali attenersi nell’attribuzione del punteggio relativo alla tesi di laurea, alle Ade e alle pubblicazioni presentate. Nell’ambito della valutazione del curriculum si può già pertanto, in maniera insindacabile, favorire o penalizzare i partecipanti al concorso.




È da rilevare infine come, in considerazione di quanto esposto, il modello concorsuale attuale osteggi la possibilità di proseguire il percorso formativo di specializzazione presso una sede diversa dall’Ateneo di provenienza.


LA NOSTRA RICHIESTA


Riteniamo che la soluzione per ovviare a queste criticità debba consistere nella concezione di una selezione su base nazionale, esemplificata dalle modalità di concorso attualmente vigenti in Francia e Spagna.

Il concorso nazionale prevedrebbe la possibilità del candidato di scegliere sede e tipologia della scuola di Specializzazione a concorso concluso, secondo una graduatoria finale di merito nazionale concepita a scorrimento.
Ciò determinerà, con il tempo, una naturale selezione delle scuole di specialità individuate dagli aspiranti medici specialisti come quelle a maggiore valenza formativa.

L’adozione di un concorso su base nazionale non può dunque prescindere da una radicale revisione dell’attuale iter concorsuale mediante l’introduzione di modifiche ispirate ai seguenti punti chiave, parte integrante della nostra richiesta:

1. Previsione di un concorso sul territorio nazionale basato sulla somministrazione di quiz a risposta multipla selezionati da un paniere sconosciuto (così come avviene per il concorso regionale per l’accesso al corso di formazione per medici di medicina generale) e/o con la dissertazione di casi clinici (con valutazione del punteggio per “parole chiave”), rendendo così di fatto impossibile l’esercizio mnemonico e innalzando il livello selettivo delle prove nonché la qualità dello studio preliminare alle stesse. In tal caso si renderebbe chiaramente necessaria l’indicazione di una bibliografia cui il candidato dovrà far riferimento.


2. Valutazione del curriculum  (Criterio non specificato nella petizione allegata alla richiesta)

Qualora si consideri necessario mantenere la valutazione del curriculum quale parametro utile ai fini della determinazione del punteggio finale, riteniamo sia indispensabile una riduzione del peso complessivo da attribuire alle diverse voci curriculari a vantaggio della prova unica di concorso di cui sopra, ciò al fine di non vanificare i principi di trasparenza e uniformità ispiratori della nostra richiesta.

CONSIDERAZIONI  FINALI

La nostra iniziativa nasce dalla consapevolezza che il miglioramento della qualità delle prestazioni del servizio sanitario nazionale non possa prescindere da una meritocratica selezione dei giovani medici e futuri specialisti, nonché dalla convinzione, assolutamente radicata e diffusa presso gli studenti di medicina e chirurgia, i giovani laureati ma anche parte del corpo docente, che l’attuale sistema concorsuale contraddica i più basilari principi di trasparenza, obiettività e valorizzazione del merito , i quali dovrebbero unicamente caratterizzare qualsiasi strumento di selezione in una nazione civile ed efficiente.
Si aggiunge a tale convinzione l’amarezza nel constatare che, nonostante le numerose sollecitazioni pervenute negli anni, né la classe politica e medica,
né la governance universitaria abbiano mai concretamente manifestato una reale sensibilità e volontà di revisione dell’attuale modalità concorsuale, rendendo in tal modo legittimo il sospetto di una tacita e complice accondiscendenza nel mantenimento dello status quo.

Ci appelliamo pertanto alle nuove sensibilità riformatrici che risiedono nell’attuale composizione del governo nazionale, libere da condizionamenti ed estranee a logiche partitiche, perché possano in maniera concreta accogliere questa ormai indifferibile richiesta di rinnovamento che raccoglie le aspirazioni più genuine di una larga parte di studenti, giovani medici e futuri specialisti.

L’occasione è gradita per porre distinti saluti,
                                                                       
                                                                  COMITATO PRO CONCORSO NAZIONALE

che ne pensate? per me è un pò lunga ma magari rende di più così!

si invierebbe in aggiunta a questa petizione:
www.avaaz.org/it/petition/CONCORSO_NAZIO...EDICA/?faaazdb&pv=12

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