Salve a tutti, ho letto attentamente i vostri post e vorrei esprimere anche il mio parere. Per prima cosa risulta CERTO che le attuali modalità di selezione per le scuole di specializzazione NON PIACCIANO A NESSUNO. E questo mi sembra già un punto molto importante.
La domanda del sondaggio è riferita alla possibilità di un concorso nazionale... tuttavia il vero problema non è questo ma lo strapotere dei direttori che decidono chi è dentro e chi è fuori. Ora, io sarei a favore del modello francese o anche spagnolo su scala nazionale, ma non sarebbe la fine del mondo se lo si facesse anche solo sul territorio regionale. Quello che mi preoccupa del concorso attuale sono gli "esami attinenti" (che vengono modificati di anno in anno), il voto di laurea, le ADE (che a volte non vengono valutate come attinenti), e la tesi (e se dovessi cambiare idea? Per esempio potrei decidere di non fare l' oculista ma l' internista... come faccio?). Credo che sarebbe giusto tenere conto del curriculum dei candidati, ma per farlo bisognerebbe introdurre dei metodi di valutazione oggettivi per ogni singolo esame. Vi riporto quanto mi è capitato al secondo anno: la commissione per l' esame di anatomia era formata da tre professori, ma l' esame si sosteneva con uno solo dei tre. Il più vecchio dei tre era molto buono e non bocciava quasi mai, mentre gli altri due (uno in particolare) erano molto più esigenti. Quando ho preso il mio 28 mi sono sentito orgoglioso per aver superato quello scoglio così difficile, ma dopo pochi minuti è venuta da me in lacrime una compagna di corso che aveva preso 18 con l' altro prof, senza possibilità di rifiutare (per via dei blocchi avrebbe perso un anno). La mia collega faceva parte del mio gruppo di studio ed era preparata quanto me. Ora, questo è un esempio in cui ammetto di essere stato fortunato, ma ce ne sono stati tanti altri in cui non ho avuto fortuna e nel corso della mia carriera ho visto figli di primari superare esami con 30/30 e lode dopo aver risposto a domande ridicole. Il punto dunque è questo: perché non posso avere la possibilità di misurarmi alla pari con gli altri? Io credo che sarebbe molto più meritocratico porci tutti nelle stesse condizioni e vedere chi sa cavarsela meglio. Si potrebbero usare i quiz, ovviamente NON noti prima del concorso. Oppure si potrebbero fare dei percorsi formativi in cui periodicamente si valutano le competenze acquisite e alla fine si sostiene un esame... insomma io ritengo che la formula attuale sia una grossissima operazione di facciata per poter dire che il figlio di tizio è entrato perché è più bravo degli altri, quando magari gli esami e la lode alla laurea sono il frutto della fatica di suo padre e non sua. Vorrei vedere un miglioramento, ma niente. Tutto rimane immobile. Sarebbe già una grande conquista mettere dei quiz seri nel concorso attuale. E invece no, altrimenti qualche futuro nobel della medicina potrebbe essere superato da un laureato con 90... insomma, è davvero una situazione che ci avvilisce tutti e non possiamo tollerare oltre.
Spero davvero che le cose migliorino, ma quì sembra sempre peggio. Grazie per l' attenzione.
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