Cari medici (ed ex studenti di medicina)…cerco un consiglio prezioso da voi…

Buona sera a tutti.

Scrivo stasera qui nel forum nella speranza di avere un riscontro da voi, ex studenti e ormai medici, su alcuni dubbi che mi affliggono ormai da tempo.
Per me sarebbe preziosissimo avere un vostro riscontro.
Vi espongo la situazione; ho 34 anni, vivo in provincia di Milano, ho una laurea in lingue e un lavoro sicuro (a tempo indeterminato) ma….. sogno da anni di poter studiare medicina e diventare medico.
Il tutto è nato da quando, circa 10 anni fa, mi è stato diagnosticato il morbo di Crohn e, complici tutti i miei andi-rivieni da ospedali e visite (che tra l’altro tutt’ora faccio), mi è partita questa “necessità” - la chiamerei - e voglia di intraprendere questo percorso di studi.
Ora…. Vorrei chiedervi un parere spassionato e secco (anche a costo che mi venga detto di lasciar perdere) su ciò che avrei in testa di fare;
A settembre vorrei fare il test, sto già studiando e ho già preso tutto quello che mi serve per esercitarmi. Resta comunque che ho un lavoro - attualmente a tempo pieno - che non posso lasciare per motivi importanti ma che forse posso riuscire (qualora entrassi a medicina) a “modificare” nei termini che vi dirò.
Si, perché lavorando io in una nota azienda di trasporti a Milano, esistono molte figure professionali per le quali sono previsti turni di lavoro serali.
Quello che pensavo di fare sarebbe: fare il test e, se lo passo, chiedere alla mia azienda di farmi lavorare solo su orari serali (per motivi di studio) cosicché da avere tutto il giorno libero per frequentare i corsi.
Detto ciò, avrei alcune domande da porvi in merito:
1) considerando che farò i test per le Statali di Milano (quindi università statale, università bicocca e insubria), è vero che, in realtà, esistono studenti iscritti a medicina che lavorano ??
2) il programma che avrei in testa qualora superassi il test e che ho descritto sopra, secondo voi, può essere fattibile ??
3) quanto la FREQUENZA OBBLIGATORIA è davvero “obbligatoria” a medicina ??…. Cioè, è qualcosa di davvero fiscale oppure è una cosa scritta su un manifesto degli studi che però poi nella pratica non ha nessuna valenza perché mai nessuno andrà a vedere quanti giorni di assenza hai fatto (ovviamente togliendo i tirocini dal terzo anno in poi per i quali per forza di cose si deve frequentare) ??
4) questione ODONTOIATRIA: rispetto a medicina può essere che sia più “fattibile” studiare lavorando tutti i giorni ??
è ovvio che ho già messo da conto che potrei metterci più tempo a laurearmi rispetto a chi non lavora, ma non lo vedo come un problema.
A me servirebbe davvero una visuale generale su tutto ciò, perché è davvero importante; è vero, ho 34 anni e sembrerà folle voler imbattersi in questo percorso lungo e davvero impegnativo, ma è tutto quello che davvero sogno di fare, nonostante molti mi dicano che dovrei lasciar perdere;
Tuttavia, penso che nessuno più di uno studente o di un ex studente di medicina possa “aprirmi gli occhi” e dirmi come davvero stanno le cose, ed è quello che spero di ricevere come riscontro da questo post.

Ringraziandovi davvero per l’attenzione, spero di ricevere i vostri pareri.

Grazie.

Ciao! 
Provo a risponderti premettendo che, qualunque strada tu decida di seguire, la scelta si rifletterà sulla tua vita e nella tua quotidianità, quindi la risposta dovrai trovarla in cuor tuo. Da studentessa della Bicocca posso darti qualche spunto di riflessione per maturare una decisione.
Per quanto riguarda la questione studenti lavoratori, tra i miei colleghi non conosco nessuno che svolga un lavoro vero e proprio ma al massimo lavoretti (aiuto compiti, baby sitting, delivery e simili) però non escludo ci siano studenti che magari impiegando più tempo riescano a fare lavori più concreti e portare avanti il percorso di studi. Su questo punto forse dovresti provare a metterti nell'ottica della sostenibilità, si tratta di una facoltà che richiede una dedizione allo studio notevole, soprattutto nei primi tre/quattro anni (almeno io ho avuto l'impressione che andando avanti con gli anni si riesce a gestire meglio la mole di studio): te la senti di passare mattina e pomeriggio a lezione e studiare nei ritagli di tempo dal lavoro per poi, negli anni successivi, passare la mattina in ospedale, il pomeriggio in università e la sera/notte al lavoro? Il corso purtroppo è molto lungo e quindi si tratta di orari che dovrai sostenere per almeno sei anni.
Per la questione della frequenza (qua lo dico e qua lo nego) è raro trovare professori veramente fiscali, forse tre o quattro in tutto, però dipende da molti fattori. Se ad esempio a lezione non si presenta nessuno è molto probabile che il professore diventi fiscale, se invece il corso è abbastanza frequentato, il docente potrebbe non prendere le firme... Diciamo che tendenzialmente il foglio firme è un pro forma, almeno questa è l'impressione che ho avuto io.
Sulla questione odontoiatria posso dirti ben poco, però si tratta di una laurea diversa con un diverso tipo di competenza e ho l'impressione che non ti porterebbe a seguire la passione della quale parli ma si tratterebbe di un ripiego. C'è comunque la possibilità di specializzarsi dopo la laurea in odontoiatria e credo che alcuni tipi di specializzazione siano affini ad alcune chirurgie come la maxillo ma su questo punto dovresti informarti perché non ne so molto.
Da ultimo concludo dicendo che comunque il corso di laurea è molto lungo, tendenzialmente seguito da una specializzazione a sua volta di durata tra i 4 e i 5 anni, quindi lungi da me lo scoraggiarti ma non ignorare i tuoi dubbi e pondera bene la decisione, se poi senti che si tratta della strada che vuoi percorrere, i sacrifici che vengono con questa saranno alleviati dalla passione e ripagati dalla soddisfazione futura.
Spero di esserti stata in parte utile, in ogni caso ti auguro tanta buona fortuna per tutto!