In crisi... Pentito di aver scelto medicina!

Salve a tutti. Io mi sono laureato lo scorso luglio e mi sono abilitato a febbraio.
Mi piaceva studiare, ho sempre studiato tutto nei particolari, ero una persona pignola. Ma studiare è diverso dalla realtà.
Dopo laurea e abilitazione sinceramente sono molto in crisi... Vedo i colleghi più esperti che appena vedono un paziente capiscono perfettamente tutto il quadro clinico e immediatamente instaurano terapia.
Sinceramente... non so se riuscirò a svolgere questa professione autonomamente. O meglio, non so se mai riuscirò a svolgere la professione, punto. Ho troppa paura degli errori diagnostici e/o terapeutici che posso commettere (a dir la verità spesso non è così difficile), delle conseguenze che possono avere i miei errori, delle ripercussioni che possono avere sia dal punto di vista della mia coscienza sia dal punto di vista legale. Nella professione vedo prendere decisioni da cui può dipendere il miglioramento, peggioramento o la morte di una persona. Non so se riuscirò mai a prendere tali decisioni e ho paura che non ci riuscirò mai... Mi sento un inetto. Ci sono persone molto più capaci e competenti di me che possono svolgere questa professione, forse è meglio lasciarla a loro...
Finora diciamo... ho avuto ed ho il sedere coperto, la responsabilità delle decisioni se la prendevano sempre altri ed io sono stato solo spettatore del processo diagnostico e terapeutico. Ora? Con molta franchezza... mi pento di aver scelto medicina. Forse quando iniziai ero preso dall'entusiasmo iniziale, con molta ingenuità, senza avere un quadro completo della professione, dei rischi, della immensa responsabilità della vita di persone e di decisioni difficili spesso da prendersi con tempestività.
Ma che altro lavoro o professione posso fare ora? Questa è la mia unica competenza (anche se mi sento fortemente INcompetente)...

caro Diedroshikimato,
i tuoi pensieri sono stati i miei nei momenti di sconforto subito dopo l'abilitazione. Posso solo darti un consiglio, non bisogna mai rinunciare prima di aver provato! L'Università non ti forma ad esercitare la professione in maniera autonoma, i tirocini pratici effettuati nel percorso di studi non servono a (quasi) nulla. Ciò che ti serve è iniziare...

Chi ha paura di cadere non deve rinunciare a camminare, deve solo usare prudenza!

Ciò che ti consiglio è iniziare a lavorare, magari in guardia medica, ti ritroverai a dover prendere decisioni autonomamente e sarà una buona palestra per la tua futura vita da medico. La Continuità assistenziale ti darà l'opportunità di osservare diversi quadri clinici, diverse impostazioni terapeutiche prescritte dai MMG o dagli specialisti, ti consentirà di medicare e, spesso, semplicemente di consigliare e confortare.
Quando non ti sentirai all'altezza della situazione inviterai i pazienti a recarsi in P.S. (nel caso di urgenze) o di parlarne con il proprio medico (poi tornado a casa ti dedicherai a ricercare tutto ciò che riguarda quel caso clinico che non hai saputo trattare e vedrai che se ti si dovesse presentare nuovamente sarai autonomo nelle scelte cliniche e terapeutiche!).

Così, giorno dopo giorno, porrai tasselli importanti nel mosaico della tua preparazione. Lo studio universitario costituisce solo una parte di questo mosaico!
Anche io prima di iniziare non mi sentivo all'altezza, adesso ricevo complimenti dai pazienti che spesso tornano per farmi sapere che le mie diagnosi e le mie scelte terapeutiche erano esatte. Ricorda sempre: cerca di essere educato con i tuoi pazienti, mostrando "umanità" difficilmente riceverai denunce anche se dovessi sbagliare!

Inoltre se hai la possibilità chiedi, anche al tuo MMG, di poter andare per qualche giorno nel suo ambulatorio...io ho avuto l'opportunità di farlo e sono riuscita ad apprendere davvero tanto, non soltanto dal punto di vista clinico ma anche da quello burocratico che nessuno all'università ti insegna!

Infine, vorrei darti un ultimo consiglio...non pensare a quanto gli altri possano essere più bravi di te, pensa solamente ad arricchirti di esperienze, ad esercitarti e a praticare la tua professione...più casi clinici vedrai e più sarai in grado di riconoscere le patologie e trattare ogni paziente!

Per qualsiasi consiglio non esitare a contattarmi

Ma sei un troll?

Assolutamente no. Cercavo solo aiuto perchè sinceramente è un periodo difficile. Mi offendo se si sminuisce in questo modo il disagio che provo...

Non dargli retta!non sei stato l'unico a provare questo disagio

Grazie della risposta Rita!
Non credo di sentirmela di cominciare così, soprattutto se penso che in CA potrebbe capitare qualsiasi cosa, a cui potrei non essere preparato. Non posso neanche prescrivere tutti gli esami che potrei fare in ospedale per comprendere meglio la diagnosi, quindi dovrei affidarmi solamente alle mie abilità cliniche... credo abbastanza scarse. L'errore è sempre dietro l'angolo e piuttosto che rischiare di fare del male a qualcuno, preferisco non fare niente... Non voglio fare esperienza sulla pelle delle persone! Inoltre per queste paure non ho fatto domanda per fare guardie mediche o turistiche, per cui non se ne parla (in ogni caso sarei comunque stato in basso in graduatoria, per cui non ci sarebbe stata speranza).
Grazie comunque della risposta!