Dubbi e Consigli

Ciao Emed! Mi consola sapere di non essere l'unica con tutti questi dubbi.

Tutto quello che dici è assolutamente corretto ma...anche un pochino utopistico a mio parere, se me lo permetti.
Ovvio che tutti dovremmo fare ciò che ci fa felice, ma non sempre si raggiunge questa benedetta felicità, col rischio forse di essere frustrati tutta la vita per non aver raggiunto l'obiettivo che consideravamo primario...chi lo dice che con il concorso nazionale sarà più facile entrare? Hai idea della quantità immane di gente che proverà nel caso si verificasse? E dico in caso, perchè finchè non lo vedo non ci credo!

Certamente ritengo che la specialità sia comunque un valore aggiunto, sarà pure sfruttamento, ma 5 anni di ospedale, comunque , ti formano più che ad essere un puro autodidatta ed inoltre è rivendibile, anche in un mercato estero.
Medicina del lavoro non è solo burocrazia, anche se la maggioranza dei colleghi la pensa così. Sicuramente è una grande parte del lavoro del medico competente ma ti assicuro che questa figura , che credo acquisirà sempre maggiore importanza negli anni proprio per tutti i rschi/patologie connessi al lavoro che fino ad ora sono stati trascurati, può essere importante tanto quanto un'altro professionista. Non esistono medici di seria A e di serie B. Detto questo, sicuramente non è il classico medico dell'immaginario collettivo (ed anche del mio), che si fronteggia con la malattia e si sporca col sangue.

Non lo so Emed, a volte la frase che mi ripeto è "meglio essere primi in Gallia che secondi a Roma", forse è solo per autoconvincimento, per non prendere definitivamente quella decisione che mi fa così paura. Forse è il modo per pentirsene tutta la vita...

Ti faccio un grande in bocca al lupo per la strada che hai scelto di intraprendere e per il coraggio che dimostri nel volerla proseguire, credo che il tuo sia l'approccio giusto, sul serio.

Ovviamente sono gusti, ma medicina del lavoro ha tanti lati positivi!
Rimodulo solo un tuo pensiero cara betz ossia che non è vero che non esistono medici di serie A e di serie B, esistono e come! In realtà non esistono specializzazioni di serie A o di Serie B, ed è questa la vera grande differenza.
Ogni specialità, ogni specialista, ovviamente, tira acqua al proprio mulino, e se appartieni a certe specializzazioni storcono il naso, ma un dermatologo, un medico del lavoro o qualsiasi specialista salva la vita di una persona o comunque la rende più vivibile (merito non minore del primo). Tutto dipende da come svolgi il tuo compito, se lo fai con passione, attenzione, diligenza e preparazione.
Esistono medici bravi e meno bravi, dipende solo da te, qualunque strada intraprenderai; e tu che medico vuoi essere?
Certo devi guardare a ciò che ti piace, compatibilmente con le tue caratteristiche personali, ma anche con un occhio a quello che chiede il mercato. Insomma avanti il cuore ma con un pizzico di concretezza.
Personalmente medicina del lavoro è una di quelle che fuori dallo stretto ambito clinico guardo con favore e se mi dici che comunque ti piace non vedo perchè scartarla; d'altra parte se hai scoperto un vero amore puoi provare ad inseguirlo.
Un anno fuori dal giro della specializzazione non è comunque un dramma, anzi ti assicuro che se ti dai da fare imparerai più tu in un anno che non la maggior parte dei neospecializzandi.
Non ci sono scelte giuste e sbagliate, nemmeno quando hai scelto potrai dire è stata quella giusta.
Ancora in bocca al lupo e tienici aggiornati sul tuo futuro

Concordo con tutto quello che hai detto!

Grazie a chi ha speso un po'del suo tempo per darmi una prospettiva diversa.