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Vita di reparto
Non è una questione di mondo ideale...io credo che si possa anche criticare l'operato di un collega, ma secondo me è stupido farlo in maniera maligna e alle spalle...io sinceramente preferirei venissero da me e mi dicessero in modo gentile che ho sbagliato (come ho esplicitamente chiesto di fare con me). Tra l'altro mi è capitato lo facessero e io non mi sono scompensata nè tantomeno ho iniziato a fare storie...invece non sopporto l'essere saccenti e ignoranti e questo è un atteggiamento di molti medici, anche neolaureati. Non ci ho mai visto nulla di male nell'ammettere le proprie debolezze, soprattutto se sei un neolaureato o uno specializzando, l'orgoglio è un qualcosa che non mi è mai appartenuto (aggiungo "purtroppo" perchè a volte sono proprio fessacchiotta").
Hai colto il punto della questione. Uno spesso è saccente come arma di difesa. Difficilmente uno che sa, ostenta. Più probabile che cerchi di insegnare a chi non sa.
Pertanto se la tua paura è che possano sparlare di te, vai avanti per la tua strada. Ci sarà sempre qualcuno che sparlerà di te e finchè lo faranno alle spalle significa che tu sarai quella avanti.
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Inoltre alcuni si fanno avanti per ottenere la simpatia ed i favori del prof. in ottica di essere assunto dopo la specializzazione ( ottica quasi sempre disattesa).
Tu vai avanti. Criticata, odiata non importa. Agisci controcorrente dispensando amore ai pazienti e rispetto ai colleghi. Sei come un seme che si apre un varco in mezzo ad un ambiente spesso ipocrita e pieno di durezza ma la tua sensibilità ti rende migliore e ti consente di resistere a tali vili attacchi.
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No dai battute/freddure a parte vai avanti Per la tua strada mostrando entusiasmo...
Ps il commento di bogdani non FA una grinza!!!
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Secondo me tra specializzandi dovrebbe regnare quanto meno il rispetto e su questo condivido con te. Però, le invidie nascono per tanti motivi, in primis perchè siamo umani ed in secundis perchè stando troppo tempo assieme o ci diventi molto amico di un collega oppure finisce spesso a schifio.
Inoltre alcuni si fanno avanti per ottenere la simpatia ed i favori del prof. in ottica di essere assunto dopo la specializzazione ( ottica quasi sempre disattesa).
Tu vai avanti. Criticata, odiata non importa. Agisci controcorrente dispensando amore ai pazienti e rispetto ai colleghi. Sei come un seme che si apre un varco in mezzo ad un ambiente spesso ipocrita e pieno di durezza ma la tua sensibilità ti rende migliore e ti consente di resistere a tali vili attacchi.
La strategia migliore per farsi rispettare e quindi per vivere bene sul posto di lavoro è dire le cose come stanno a tutti e non aver paura di mettere i propri interessi avanti a quelli degli altri.
Non parlo ovviamente di prevaricazione ma del fatto che io non mi fiderei di uno che si "sacrifica" eccessivamente. Poi sulla ricerca dei favori del prof, i lecchini si vedono a miglia di distanza ma onestamente credo che oltre a far pena non possono fare. Bisogna uscire dall'ottica del reparto come unico modo di vivere la professione.
Il mito della caverna di Platone potrebbe aiutare molti...
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Ultimamente sta accadendo la stessa cosa a me e mi ha turbata molto... io sono ancora al quinto anno, ma già da un anno sto frequentando il reparto che mi piace, e ora vengo presa seriamente e come riferimento anche dagli specializzandi e strutturati del mio gruppo. A me fa molto piacere che mi apprezzino (c'è il mio strutturato preferito che parla sempre bene di me anche ai suoi collaboratori, e una volta il primario, quando eravamo soli, mi ha detto che dicono che sono molto motivata e sembrava soddisfatto), solo come prezzo di essere stata "adottata" dal gruppo, ora sto conoscendo il lato "umano", al di là di quello professionale...una sera mi hanno invitato ad una cena tra specializzandi e mi hanno traumatizzata con i gossip di TUTTO il reparto, dall'oss al primario. Mi ha sconvolta.
Cioè, io già sapevo di dover stare attenta a ciò che dicevo, adesso lo sono ancora di più... l'atmosfera tra gli specializzandi però è buona, non si massacrano, anzi, e ora comincio (dopo un anno di maltrattamenti) ad essere voluta e amata...ciò non toglie che mi turba molto il chiacchiericcio.
Per quel che mi riguarda, certi gossip non cambiano assolutamente il mio giudizio verso i professionisti là presenti, io lo stimo perchè sono capaci e, alcuni di loro, pieni di passione che sanno trasmetterti. Il resto diventa irrilevante.
Il mio problema, semmai, è fare proprio quel saltino in più di cui parlavate, da "oddio, e se parlano male di me? se faccio un errore? se risulto pesante?" a "chissenefrega, io vado a imparare, finchè c'è qualcuno disposto ad insegnarmi, le amicizie sono un valore aggiunto e non necessario"...ecco, qualcuno mi insegna a farlo in modo che diventi un atteggiamento mentale costante? Perchè ci sono momenti in cui mi viene spontaneo farlo, altri (come in questi giorni), in cui non riesco a smettere di pensare al reparto, nemmeno mentre sono in casa in pigiama.
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L'errore peggiore che tu possa fare ora che non sei ancora nell'organigramma è fare dell'ospedale la tua vita. Ancora non è così, quindi goditi il resto finchè sei in tempo!
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