Operazione Spartaco

Dal dizionario italiano:
SCHIAVO:
aggettivo
1. Che è in una condizione di asservimento; che ha perso la libertà e l'indipendenza
2. Che soggiace alla volontà altrui o vive in condizioni umilianti
sostantivo
1. Servo, succube

A qualcuno s'illumina una qualche lampadina?

La legge tutela forse l'abitudine ormai consolidata che vede trasformarsi l'obbligatorio internato di un anno per la tesi in un periodo di asservimento di diversi anni? E' forse un requisito concorsuale quello di dover entrare nelle grazie di un direttore di scuola per essere ammesso alla scuola?

La risposta è NO.

Chi sono i colpevoli? ovviamente studenti e neomedici che non riescono a svincolarsi da questo sistema alimentandolo inesorabilmente. I Direttori e i medici a vario titolo hanno colpa? ovviamente si, ma approfittano semplicemente della mancanza di carattere degli studenti.

Mi piace definire i nati negli anni ottanta come la generazione bim bum bam(definizione non mia), una generazione che invecchierà senza avere mai contato nulla proprio perchè si ostina ad assoggettarsi ad un sistema corrotto, sbagliato ma sopratutto illegale.

Punto il dito perchè io mi sono sempre ribellato a questo sistema. Non sono entrato subito in specialità avendo la fortuna di fare un anno fuori a lavorare. Ho scoperto che se fino all'abilitazione ero convinto che con una semplice laurea in medicina si potesse fare la fame, fuori dal tunnel universitario si può vivere da adulti, guadagnare e realizzare i propri sogni, ma sopratutto si riceve profondo rispetto. Il rispetto soffocato nei reparti, dove chi non è in specialità viene definito studente anche se ha già l'abilitazione.

MI sono sottoposto al concorso, ho sbagliato 3 domande alla prima prova ma ho fatto una brillante seconda prova e grazie alla tesi attinente, sono riuscito ad entrare. La mia fortuna? che la mia scuola abbia un direttore onesto e che segue le regole del concorso così come previste dalla legge.
Passato il primo anno e preso il massimo dei voti al primo esame di profitto, mi sento di avercela fatta nonostante non mi sia piegato al sistema.

Da allora la mia missione è quella di dire a tutti gli studenti che vengono a frequentare di pensare prima a laurearsi e poi ad assolvere alle esigenze di reparto, di dedicare il tempo alla loro tesi piuttosto che andare a seguire pratiche cliniche con il solo ruolo di osservatore. Ma sopratutto dico loro che una volta laureati si è medici così come sono medici gli specializzandi e gli strutturati. Di sicuro non allo stesso livello di preparazione, ma comunque colleghi!

Mi piacerebbe quindi avviare una operazione atta a liberare tutti gli schiavi di una generazione ormai anziana che sta uccidendo il futuro della nostra.

Se qualcuno volesse denunciare pubblicamente quello che si è costretti a fare per entrare in una scuola di specialità questo è il topic giusto e se qualcuno avesse il timore di esporsi mi usi pure come tramite(mandandomi un PM).


L'unica arma che possiamo avere è lo sputtanamento perchè è nel silenzio e nella disattenzione che prospera la corruzione(di qualsiasi genere si tratti).

Libertà ma sopratutto DIGNITA' per i giovani medici!

Mi sento di condividere gran parte del tuo post, a cui però aggiungo una personale riflessione, e cioè che non sempre e in ogni caso si fa l'internato con l'unico proposito di "assicurarsi" il posto in scuola, cioè schiavizzarsi per uno, due anni per accedere al tanto agognato posto in specializzazione. C'è anche chi lo fa solamente per imparare e non stare solo a guardare, e non necessariamente si sottomette alle logiche di schiavitù.
Io non posso impedire ad un collega di fare lo schiavo del prof. se lui è consenziente, posso non condividerlo, posso anche disistimare il "collega" per il comportamento ma non fa nulla di illegale o illecito, che questo sia chiaro.
Purtroppo l'internato o anche la semplice attività di volontariato in reparto nascono tutti con i migliori propositi, non c'è nulla di scorretto, sono poi le persone che con le loro azioni disoneste macchiano una pratica che di per se non ha nulla di fraudolento, anzi sarebbe un'ottimo modo per imparare a fare.
Purtroppo non sono le leggi ad essere disoneste, sono gli uomini ad esserlo, non è sleale un mezzo ma come lo usi, col bisturi puoi uccidere o salvare la vita, quindi non criminalizziamo mai lo strumento ma semmai chi lo adopera ad uso scorretto.
Guarda la stessa situazione che ho trovato in medicina l'ho vissuta nella mia precedente laurea quando ho svolto il tirocinio obbligatorio in farmacia (6 mesi) ovviamente non retribuito. Spesso i titolari ti promettevano il posto se fossi rimasto uno o due anni, non stipendiato ovviamente, dopo la fine del tirocinio e ti assicuro che molti ex colleghi ci stavano.. si uno schifo per chi accetta e soprattutto per chi lo propone, perchè se posso comprendere cosa spinga una persona senza lavoro ad accondiscendere a certe proposte, pur senza condividerle, mi fa ribrezzo, ho il volta stomaco per chi ha il potere di compiere questi atti indegni e viscidi, approfittare di una condizione di inferiorità, di disagio, per sottomettere, soggiogare, schiavizzare, umiliare.. certamente ci sono poi anche gli studenti che oltre che consenzienti sono pure contenti di manipolare il sistema, ma non posso farci niente se non opera di dissuasione.

Chiudo raccontandoti un episodio della mia personale esperienza durante i primi giorni di specializzazione, dove non sono entrato per conoscenze, del resto non è che sia così gettonata ma comunque i candidati erano più dei posti, in ogni caso il direttore pretendeva che a fine giornata rimettessi a posto il suo studio e sistemassi la biblioteca del dipartimento, gli ho risposto che i libri che utilizzavo io li rimettevo a posto io, che non mi occupavo di riordinare le cose degli altri, e che per il suo ufficio potevo suggerirgli qualcuno di fidato per le pulizie.. se invece si trattava di lavorare/imparare facevo sempre più delle mie ore da cartellino.

Chiarisco che non considero illegale un internato, lo considero semplicemente sbagliato.
Che l'internato nasca con le migliori intenzioni è vero in parte, quanti di voi conoscono gente che frequenta solo perchè dice sia quello l'unico modo per entrare in specialità? Sul fatto che si impari dipende dal tipo di disciplina. La scuola di specialità è fatta apposta per imparare la disciplina e sono ben 5-6 anni della nostra vita nei quali noi paghiamo per essere istruiti in quel campo e riceviamo in compenso una borsa di studio per il lavoro svolto.

Io personalmente impedirei il volontariato di medici nei reparti, se uno è studente va dove vuole ma una volta laureato fuori dai coglioni a farsi le ossa sul territorio. Le ASL, con il blocco delle pensioni, non assumeranno per anni e se uno chiude i propri orizzonti all'interno di un reparto di un singolo ospedale cosa farà una volta specializzato? Dovrà "frequentare" qualche altra struttura per imparare come funzionano le cose? o dovrà lavorare per mantenere, si spera, una famiglia con più di 30anni di vita vissuta?

Ho ricevuto una segnalazione.
In un reparto di una rinomata università di medicina, gli studenti vengono messi in ambulatorio a fare le visite per conto dello strutturato. E' pretesa la presenza sotto la velata minaccia di subire ritardi sulla sessione di laurea alla quale partecipare. Nel frattempo gli specializzandi sono oberati di lavoro per conto degli strutturati tanto che, come dicevo, sono addirittura gli studenti che fanno le visite (in autonomia)

Siamo di opinioni diverse, io non considero sbagliato l'internato ne abolirei il volontariato, ripeto non sono i sistemi ad essere marci ma chi li raggira; poi per carità ci sono sistemi più fallaci di altri e sicuramente il nostro è migliorabile.
Sul fatto di imparare non dipende dal tipo di disciplina ma dipende da te e da chi ti insegna, se c'è volontà di imparare e di insegnare, in tutte le discipline c'è da imparare. E poi secondo me uno frequenta dove vuole, dove ne ha le possibilità.

Siamo di opinioni diverse, io non considero sbagliato l'internato ne abolirei il volontariato, ripeto non sono i sistemi ad essere marci ma chi li raggira; poi per carità ci sono sistemi più fallaci di altri e sicuramente il nostro è migliorabile.
Sul fatto di imparare non dipende dal tipo di disciplina ma dipende da te e da chi ti insegna, se c'è volontà di imparare e di insegnare, in tutte le discipline c'è da imparare. E poi secondo me uno frequenta dove vuole, dove ne ha le possibilità.

E' un discorso che condivido solo finchè uno è studente. Dopo la laurea dovrebbe mollare le mammelle universitarie e ragionare da adulto che fa i concorsi (scuola di specialità) e cerca lavoro

In teoria l'internato post-abilitazione va contro il codice deontologico, che vieta ai medici di svendere la propria professione. Io sono uno estremamente pentito di aver fatto internato sia prima che dopo l'abilitazione (dopo l'abilitazione pochissimo, ma questo è un altro discorso), quindi forse non sono la persona piu' adatta a prendere la parola. Ho il massimo rispetto per Angel H che invece ha capito come funziona il tutto prima di me.

La mia idea è che fintanto che c'è gente che lavora gratis, come posso io chiedere di essere pagato?

Alla fine quando l'internato diventa un modo per avere mano d'opera a basso costo (o a costo nullo), è sicuro che i capi senza scrupoli (e nel nostro lavoro ce ne sono tanti, ma non credo di doverlo dire a voi...) sfruttano la situazione e ci fanno girare i reparti che altrimenti sarebbero al collasso. Poi se uno ogni tanto vuole fare un internato al solo scopo di imparare, ben venga, ma non deve diventare il sistema (in Italia è cosi'), e dovrebbe essere permesso solo per un periodo estremamente limitato di tempo (IMHO)