supporto psicologico in amica/paziente

dunque, caso etico di cui vorrei avere vostre opinioni: mesi fa ho conosciuto una ragazza su internet che mi contattò avendo saputo da altri amici che io ero laureando in medicina. Questa ragazza, che ora è una delle mie migliori amiche di telefono (ci sentiamo spessissimo), soffre di una particolarissima forma di insonnia che non passa con NESSUN tipo di farmaco indicato in questi casi. Se è fortunata dorme 5-6 ore per due notti, per farne altre 5-6 (notti) praticamente in bianco, se non dormendo da 20 minuti ad un\'ora con risvegli frequentissimi. Caso dunque disperato già di suo. Nel tempo, l\'amicizia che si è venuta a creare con me (e che non interromperei mai di certo) le ha dato modo di telefonarmi o mandarmi messaggi ogni volta che sta male (pare abbia una depressione mascherata ma non sono convintissimo).Son sincero, è molto discreta nel chiamarmi. Ha il mio nr. di cellulare, che compare anche sui miei ricettari.Da qualche settimana però, siccome in famiglia hanno problemi finanziari, mi ha chiesto il mio nr. di casa per poter risparmiare sulle telefonate. Io ho preso tempo e gli ho detto che ho a casa dei genitori un pò riservati che non gradiscono troppe telefonate, cosa peraltro NON vera dato che quotidianamente ricevo diverse telefonate da amici, conoscenti, e parenti, che magari vogliono sentire il mio parere su malattie piuttosto che quello del loro medico di base o dello specialista di fiducia.Tornando a questa mia amica, anche se il mio cellulare è (doverosamente direi) acceso giorno e notte, lei non mi ha MAI chiamato di notte, ma magari mandato una sfilza di messaggi che però non sento mentre dormo e che leggo solo al mattino.NON VORREI che se le dessi il mio nr. di casa mi chiamasse di notte, anche se TUTTI i pazienti che hanno a che fare con me sanno che possono disturbarmi a tutte le ore, se c\'è bisogno mi alzo, un pantalone e una maglietta, e vado . A lei però non riesco proprio a concedere questo \"placet\". So che così facendo sto commettendo un grave errore ippocratico. Vorrei poterle dare liberamente il mio nr. di casa (anch\'esso sul mio ricettario e timbro) così come lo darei per lo STESSO motivo a persone della mia zona, con lo STESSO problema (problema che seppur in forma più lieve ha una amica di famiglia che abita un pò distante da noi, ma non mi ha mai chiamato di notte a casa).Che faccio? Gli do il numero di casa, fiero del titolo che asseieme a voi porto? O continuo (siccome non la conosco al 100% non avendola ancora vista di persona) a raccontare la palla dei miei genitori? Lei mi è molto amica nonostante tutto e credo che ne soffrirebbe a sapere che la sto trattando male in qualche modo...non so che fare...consigli? Grazie

Allora leggendo il tuo post ho cercato di immedesimarmi in questa ragazza. Da ciò che ho capito tu rappresenti una spalla x lei,un conforto il solo sapere che ci sei.Probabilmente si sente meglio quando parla con te...puoi darle il tuo numero farle capire che ti fa piacere aiutarla ed esserele di conforto. Magari le dici che se le fa piacere la notte puo continuare a mandarti i messaggi...non penso sinceramente che ti chiami a casa ad ore improbabili... Se dovesse per caso cominciare a farlo le fai capire che non è un atteggiamento corretto se non altro perchè non puoi correre da lei ogniqualvolta sta sveglia...non risolveresti cosi il suo problema... In ogni caso se la notte ti manda solo messaggi e non ti ha mai chiamato,perchè mai dovrebbe cominciare a farlo a casa?? Se prende a chiamarti in piena notte, sapendo pure che ci sono i tuoi genitori, solo perchè non si addormenta,la patologia si fa più seria...In ogni caso se è una cosa che proprio non ti va di fare ricordati che siamo uomini,non santi! Abbiamo obblighi morali ma non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo turbare la nostra serenità.In bocca al lupo e buon lavoro!<br><br>Messaggio modificato da: epinefrina, alle: 2007/09/03 17:28

io mi porrei lo stesso problema tuo e forse non glielo darei...non fosse x altro ke non la conosci...però se alla fine è sempre stata discreta e la \"conosci\" già da un pò...mah...spero ke se glielo dai si regoli da sola!

bè...daglielo...se nn t ha kiamato in piena notte...sul cell.xkè mai dovrebbe farlo a casa?soffre di insonnia..non è mica matta!e penso che sappia che a differenza sua le altre persone dormono..ad 1 certo orario!(i messaggi sn cmq + discreti..e penso ke \"anke lei\" abbia capito la differenza..dato ke d notte ti scrive)

tante grazie per le risposte, e per aver colto al meglio il problema derivante dal fatto che non è tanto un aiuto terapeutico, ma psicologico, che do a questa ragazza.Rispondo a un vostro dubbio perchè nel post di apertura non l\'ho aggiunto per evitare si allungasse ulteriormente. Come dicevo, viene da una famiglia non molto abbiente, che risparmia, tra le altre cose, sul telefono. Hanno un contratto che gli consente tot minuti al mese verso fissi e verso cellulari, dopo di chè si paga un pò di più, ma si paga poco sul fisso. Siccome lei quando mi chiama col fisso sta anche più di mezzora, quando finisce i minuti \"gratis\" non se la sente di continuare a parlare a spese dei genitori, anche perchè lei non lavora a causa appunto della sua insonnia (sarebbe una brava e preparata biologa ad indirizzo nutrizionista).Così qualche settimana fa ha cominciato a chiedermi:\"non mi lasceresti il tuo nr. di casa? ho poco credito per chiamarti sul cellulare, e spendo tanto\". E\' stato allora che ho preso tempo giustificando la mancanza con il fatto dei miei genitori.Ma questo fatto corrisponde a una fetta di verità. Mi dispiace, insomma, che i miei genitori vengano svegliati di notte NON da una telefonata a cui sono preparati (gente del mio paese e dintorni che hanno bisogno), ma di una telefonata in piena notte da una ragazza che abita a 400 km circa di distanza da me, che, in preda a una delle sue crisi isteriche, non riesce a prendere sonno. Per quello che dico che la sua non è una insonnia primaria ma secondaria ad altri disturbi psichici. E\' in cura a Firenze (dove abita), a Bologna, ora forse la faccio vedere al \"Besta\" di Milano, ma a quanto pare è incurabile.Quindi, ripeto in sintesi il problema PARADOSSALE: paradossale perchè se fosse una persona del mio paese non ci sarebbero stati problemi, mi sarei anche alzato per andare a casa sua a tranquillizzarlo di persona. Se invece consento a questa ragazza di sentirmi anche la notte per calmarsi, sveglierei i miei genitori da un lato inutilmente, dall\'altro no...ma credo abbiate già capito il mio problema.Glielo dò, non glielo dò, glielo dò, non glielo dò (il numero, che avete capito :lol: ) la maggior parte di me dice si anche perchè stando alle statistiche, come dite voi, non dovrebbe telefonare di notte; ma una piccola parte mi dice no, perchè se può chiamarmi su un fisso avrebbe più carta bianca e nessuno di noi può prevedere facilmente cosa farà. Se chiamerà è cmq mio dovere ascoltarla e cercare di aiutarla, non buttarle il telefono in faccia. Siamo medici, non salumieri o impiegati di banca...Cmq ripeto, fosse una conoscente del mio paese, darei il nr. senza ALCUN problema...ma voglio molto bene anche a questa ragazza...Altri preziosi consigli?

Io sono per la sinceritá con i pz, tanto piú se questa persona la consideri un´amica. Spiegarle che vivi coi tuoi genitori e che é meglio che non chiami la notte al tel fisso non mi sembra un discorso troppo offensivo. Al massimo vi potete mettere d´accordo e, se lei ha proprio necessitá di sentirti di notte, puoi dirle di farti uno squillo sul cellulare e poi la richiami tu.