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? difficile credere che... (il caso Terri Schiavo )

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19 Anni 1 Mese fa #449 da ThomasManca
Vi riporto senza commenti un articolo apparso su L\'Unione Sarda del 29/03/2005, scritto dal collega e amico Dott. Giovanni Maria Pisanu che esercita come Anestesista Rianimatore presso l\'opedale San Giovanni di Dio di Cagliari. Vogliamo aprire una discussione sul caso Terri Schiavo ?? difficile credere che qualcuno possa sacrificare la propria vita per un altro in una societ? che induce all\'appagamento dei propri desideri, in ossequio al \"Carpe diem\" di oraziana memoria. Eppure, gli esempi di altruismo, fino al sacrificio della propria vita, ci sono ed hanno tale forza evocativa che non possono essere ignorati: dal sacrificio eroico di chi, vittima del \"fuoco amico\", fa scudo con il proprio corpo all\'ostaggio appena sottratto ai suoi aguzzini; all\'immigrato senegalese che muore nel salvare uno sconosciuto in procinto di annegare; ad un Papa esausto che si dona fino allo stremo, per rilanciare il messaggio d\'amore ad un mondo pervaso da conflitti sanguinari. Con tali premesse, crea sconcerto la vicenda di Terri Schiavo, 41enne americana da 15 anni in stato (non coma!) vegetativo permanente. L\'azione legale del marito Michael Schiavo, che si ? fatto una nuova vita, ma afferma di aver promesso a Terri il ricorso all\'eutanasia, ha indotto un giudice federale a far sospendere l\'alimentazione per lasciarla morire passivamente. In tali situazioni estreme il giudizio deve fondarsi sulla \"pietas\" umana. Pascal sosteneva: ?Bisogna aver piet? gli uni degli altri. Ma per gli uni bisogna avere una piet? che nasce dalla tenerezza, per gli altri una piet? che nasce dal disprezzo?. A Terri si adatta la prima forma di piet?, quella sottile ed umana tenerezza basata sull\'affetto pi? intimo che si possa rivolgere ad un proprio caro. ? questa tenerezza che spinge gli anziani genitori, Mary e Bob Schindler, ad opporsi al distacco delle sonde attuato dal 18 marzo. La sua condanna a morte, per inanizione e disidratazione, ? una lenta e crudele agonia per fame e sete, comminata in quello che per lei ? diventato il braccio della morte di un ospedale pubblico della Florida. Dopo quanti anni (uno, cinque, dieci, quindici) si deve interrompere l\'alimentazione ai pazienti in stato vegetativo? In conformit? a quali convinzioni o certezze? A quanti di tali pazienti dobbiamo sospendere la nutrizione? Anche a chi vive in casa, tra mille sacrifici, ma circondato da tutto l\'amore possibile? Il caso di Terri pone uno sconcertante conflitto di affetti. Ha pi? diritto il marito che, con due figli avuti da un\'altra compagna, ha reso vano il vincolo del matrimonio e si erge a tutore di Terri, o i genitori che, sentendo intatto il vincolo di sangue che li ha sempre uniti, rivendicano il diritto alla vita della loro figlia? ? arduo un giudizio finale su questo dramma infinito: ? un diritto dei pazienti in stato neurovegetativo essere assistiti a carico dello Stato, perch? abbiamo le capacit? umane e tecnologiche per farlo. Questo diritto prevale se c\'? un congiunto che provi lo spirito di sacrificio per assisterlo a domicilio, dedicando per puro amore la propria vita a chi dalla vita ? stato ben pi? provato. Prevale la scelta di chi vuole fare il maggiore interesse nei confronti del proprio caro: per Terri, quella degli anziani genitori che vogliono che la loro figlia continui a sorridere, a piangere, a vivere. Per loro Terri ? la loro Terri: e va bene anche cos?! articolo tratto da: L\'Unione Sarda del 29/03/2005Giovanni Maria Pisanu Anestesista Rianimatore Cagliari

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19 Anni 1 Mese fa #453 da franciulla
bene tom... sono appena entrata nel forum proprio perch? pensavo anche io che fosse opportuno aprire un 3d su questo argomento...inizio a dirti che cercher? un altro articolo apparso sull\'US, scritto da un altro medico cagliaritano, su posizioni opposte a quello postato da te.Sentire due campane, che si suppone non siano spinte da principi religiosi o politici ma \"solo\" medici e umani, ? sicuramente utile....intanto, io ti dico che per quanto mi trovi molti in bilico fra le due posizioni opposte, non condivido molto il tono dell\'articolo che hai postato.? necessaria la pietas ma non ? utile a comprendere una questione cos? complessa, con cui i medici del futuro dovranno sicuramente scontrarsi, il tono pietistico e un po\' strappalacrime che secondo me il Dott.Pisanu utilizza...ora cerco l\'altro articolo...intanto chiedo ai forumisti in grado di reperire del materiale semplice ed esaustivo, la cortesia di postare in questa discussione qualche informazione sulle distinzioni e le classificazioni fra i vari tipi di coma, lo stato vegetativo etc....

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19 Anni 1 Mese fa #456 da franciulla
:( ho sfogliato all\'indietro tutte le copie online dell\'US fino al 9 marzo ma non riesco a trovare \'sto cavolo di articolo!!!!!!!!!!

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19 Anni 1 Mese fa #464 da franciulla
dove l\'eutanasia ? vietata, ci si pu? aggrappare solo alla possibilit? di scongiurare l\'accanimento terapeutico e si ? quindi costretti a non sostenere pi? l\'organismo di un essere umano, e lasciarlo morire lentamente senza questo sostegno, in quanto una pi? pietosa iniezione che lo faccia morire subito, non ? consentita.

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19 Anni 1 Mese fa #489 da
Uno dei punti fondamentali, NEL DISCORSO GENERALE, ? proprio questo: l\'eutanasia DEVE ESSERE LEGALIZZATA! ? giusto che una persona possa scegliere di morire...il problema ? che, anche se fosse legalizzata, per Terry Schiavo il discorso sarebbe stato lo stesso problematico, perch? ufficialmente non ha mai espresso qualche opinione in proposito (senza badare ai parenti o al marito, tipo \"lei avrebbe voluto cos?\"). Se fosse possibile esprimere un\'opinione ufficiale, allora il discorso sarebbe diverso; ma non essendo in generale prevista un\'azione legale di omicidio per questi casi (perch? di questo si tratta), ancora non ? possibile cercare almeno di evitare queste situazioni. Il processo di legalizzazione semplicemente renderebbe POSSIBILE l\'eutanasia.A quel punto, la cosa veramente difficile sar? stilare un \"modulo\" per l\'espressione di un\'eventuale opinione: in quali casi, RIGOROSAMENTE definiti sar? possibile dichiararsi stanchi di vivere? Gli stati di \"vegetale\" e altro non credo siano cos? ben definiti (come Franciulla, invito anch\'io qualcuno a parlarne!), e tra l\'altro qui si apre un altro punto fondamentale: l\'INFORMAZIONE, per chi vorr? ufficializzare una sua scelta. Chi la dovr? fare? Sar? veramente obiettiva ed esaustiva?Scusate la digressione....(e mi sono anche trattenuto!); tornando a Terry Schiavo, purtroppo io credo che il problema non era risolvibile, e che COMUNQUE lasciare morire chiunque di fame e sete dopo pi? di dieci giorni ? stato pi? che sbagliato.

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