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Allarme sindrome 'jet lag sociale', vittima chi azzera sonno

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11 Anni 6 Mesi fa #189349 da ari
Allarme sindrome 'jet lag sociale', vittima chi azzera sonno
Roma, 22 ott. - (Adnkronos Salute) - Togliere ore al riposo notturno potrà anche 'stirare' il tempo a disposizione per il lavoro o altre attività, ma peggiora la salute. E chi ha già il ritmo sonno-veglia alterato è vittima di una nuova sindrome, denominata 'jet-lag sociale'. A lanciare l'allarme sono gli esperti dell'Associazione italiana di medicina del sonno (Aims), a Parma per il XXII Congresso nazionale dal 21 al 24 ottobre. "E' necessario ritrovare la centralità del sonno come garante della salute - avverte l'Aims - e rivedere nel suo complesso anche la medicina ufficiale".
"Pur non sapendo ancora a cosa serva il sonno - afferma il presidente del congresso Liborio Parrino, responsabile del Centro del sonno dell'ospedale Maggiore di Parma - sappiamo che sottrarre ore al riposo non solo peggiora la qualità della vita, ma aumenta anche il rischio di patologie cardiovascolari e dismetaboliche, come ipertensione, diabete, infarto miocardico, ictus cerebrale".
Secondo l'esperto, "anche se siamo tutti consapevoli che senza un buon sonno gli impegni della giornata diventano difficili da programmare e da sostenere, molto spesso si tende a trascurare o a sottovalutare l'importanza del riposo". La medicina del sonno scardina il concetto localistico delle singole discipline sanitarie e offre un terreno comune di trasversalità culturale dove neurologi, pneumologi, pediatri, cardiologi, psichiatri, nutrizionisti, endocrinologi e chirurghi maxillo-facciali si incontrano mettendo insieme le specifiche competenze.
Ad essere più sensibili alla fragilità del sonno sono le persone che faticano ad andare a dormire perché bombardati da stimoli luminosi e psicosensoriali, soprattutto nelle ore serali e notturne, e privi di ogni disciplina cronobiologica. "Una deriva comportamentale - spiega Parrino - che ritarda l'orario di addormentamento e accorcia le ore dedicate al sonno". Eppure da sempre la storia naturale dell'uomo ha considerato il sonno una necessità indiscussa, un bene non negoziabile. "Ma l'uomo moderno pretende di sfidare le regole di sopravvivenza, accusando il sonno di rubare risorse e opportunità alla veglia, considerata l'unico significato dell'esistenza", osserva lo specialista.
Secondo l'Aims si deve perciò "ritrovare la centralità del sonno come garante di salute e rivedere radicalmente nel suo complesso anche la medicina ufficiale, considerata finora una questione della veglia e del giorno, mai del sonno e della notte. Come dorme un paziente diabetico? Esiste una relazione tra qualità del sonno e rendimento scolastico? Quante ore bisogna dormire per non avere sonnolenza alla guida o sul lavoro? - si chiedono gli esperti dell'associazione - sono tutte domande che sono rimaste finora marginali e che al massimo hanno attirato l'attenzione di pochi clinici e di nicchie professionali limitate".
L'obiettivo del congresso dell'Associazione italiana di medicina del sonno è quello di offrire un'equilibrata miscela di avanguardia e di divulgazione nell'ottica di una specializzazione sostenibile. Oltre alle letture magistrali affidate a protagonisti eminenti di levatura mondiale, ci saranno sessioni dedicate ai medici di base e specialisti del territorio per far conoscere più da vicino la medicina del sonno. Oltre alle insonnie e alle ipersonnie si discuterà sull'uso razionale dei farmaci ipnotici nell'ambito delle patologie psichiatriche.
Un'attenzione particolare sarà dedicata al ruolo della melatonina e della fototerapia nei meccanismi del ritmo sonno-veglia. Ampio spazio sarà dato alla medicina del lavoro (in particolare alle conseguenze del turnismo) e alle idoneità per la patente di guida. Il peso delle assicurazioni sarà un nodo di grande attualità come pure una panoramica sui modelli organizzativi territoriali e l'outsourcing delle prestazioni sanitarie (nel delicato rapporto tra pubblico e privato). Un'intera mattinata sarà dedicata alle parasonnie in ambito pediatrico e ampio spazio verrà concesso alla ricerca di base con una sessione affidata ai giovani ricercatori che rappresentano i giganti del domani.
"Forse un giorno scopriremo che è possibile diminuire le ore dedicate al sonno mediante apposite manipolazioni genetiche - suggerisce Parrino - oppure saremo in grado di aumentare le ore di sonno per allungare l'età media della popolazione umana. Al momento possiamo solo prendere atto che senza sonno è impossibile vivere e che dormire in modo adeguato - conclude - sia in termini qualitativi che quantitativi, è un vincolo naturale ineludibile per garantirsi salute e benessere".

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