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Se il medico diventa paziente
11 Anni 6 Mesi fa #189085
da ari
Se il medico diventa paziente è stato creato da ari
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11 Anni 6 Mesi fa #189165
da calippo
Risposta da calippo al topic Re:Se il medico diventa paziente
a me il link non funziona
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11 Anni 6 Mesi fa #189185
da ari
Mi dispiace ...ti faccio il copia incolla
MEDICINA: SE IL DOTTORE DIVENTA PAZIENTE, SENSI DI COLPA E FALLIMENTO
Roma, 15 ott. (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ALLE 00.30) - E' dura la vita del medico che diventa paziente. I camici bianchi che sono stati a lungo in congedo per malattia, al momento di tornare al lavoro sono sopraffatti da sentimenti di vergogna e fallimento, e temono la disapprovazione dei colleghi e il calo nella considerazione dei familiari, che all'improvviso li scoprono vulnerabili. Risultato? Molti arrivano a nascondere i propri problemi di salute. A 'fotografare' le reazioni dei dottori costretti a una lunga assenza per malattia e' una ricerca pubblicata sulla rivista online 'Bmj Open'. Secondo gli autori, occorre un cambiamento culturale, a partire alla facolta' di medicina, per permettere ai medici di riconoscere la propria vulnerabilita' e poter affrontare meglio sia i propri problemi di salute che quelli dei colleghi. I ricercatori hanno intervistato 19 medici, ognuno dei quali era stato in congedo per malattia per sei mesi o piu' nel corso dell'ultimo anno. L'eta' dei dottori variava da 27 a 67 anni, con un'eta' media di 46 anni. Tutti tranne uno avevano avuto un problema di salute mentale o una dipendenza (depressione, ansia, disturbo bipolare o dipendenza da alcol). Sette camici bianchi hanno avuto anche problemi di salute fisica. L'indagine ha scavato a fondo nei racconti e nei sentimenti degli operatori: cosi' si e' visto che la malattia ha colto molti degli intervistati di sorpresa e, stando alle loro parole, ha intaccato duramente la loro identita' professionale. Molti medici hanno detto di aver ricevuto un buon sostegno da parte di amici e parenti, ma molti altri hanno segnalato il contrario: hanno confessato di essersi sentiti "una seccatura", o "un estraneo nella mia famiglia", o di non essere piu' considerati dagli altri come prima. Alcuni hanno addirittura nascosto la propria malattia (e il suo trattamento) alle famiglie, perche' temevano che questa notizia avrebbe avuto un impatto negativo sulle relazioni personali. E se alcuni medici hanno detto di essersi sentiti sostenuti dai colleghi di lavoro, non lo sono stati dagli altri medici in modo particolare. "Dobbiamo essere persone premurose, ma non sembriamo aver cura gli uni degli altri, nella mia esperienza", ha confessato un intervistato. In generale, i medici si sono sentiti "giudicati" nella loro malattia, e percepiti come "deboli". Spesso sono state descritte sensazioni di vuoto, senso di colpa, vergogna e fallimento, tanto che sovente i medici davano a se stessi la colpa di quello che era successo. Quando hanno incontrato delle difficolta', una volta tornati al lavoro, l'autostima e' crollata, e questo ha reso gli impegni quotidiani ancora piu' difficili da affrontare. Insomma, secondo i ricercatori diretti da Max Henderson del King's College di Londra, la cultura dominante in medicina e' che i dottori sono "invincibili". Una sorta di supereroi in camice bianco: quando si ammalano, il castello di carte crolla. Questa situazione, pero', deve cambiare: "A partire dal programma di studio per tutti gli studenti di medicina", scrivono gli autori. "I medici devono finalmente imparare a offrire a se stessi e ai propri colleghi lo stesso livello di assistenza eccellente che assicurano ai propri pazienti".
Risposta da ari al topic Re:Se il medico diventa paziente
Mi dispiace ...ti faccio il copia incolla
MEDICINA: SE IL DOTTORE DIVENTA PAZIENTE, SENSI DI COLPA E FALLIMENTO
Roma, 15 ott. (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ALLE 00.30) - E' dura la vita del medico che diventa paziente. I camici bianchi che sono stati a lungo in congedo per malattia, al momento di tornare al lavoro sono sopraffatti da sentimenti di vergogna e fallimento, e temono la disapprovazione dei colleghi e il calo nella considerazione dei familiari, che all'improvviso li scoprono vulnerabili. Risultato? Molti arrivano a nascondere i propri problemi di salute. A 'fotografare' le reazioni dei dottori costretti a una lunga assenza per malattia e' una ricerca pubblicata sulla rivista online 'Bmj Open'. Secondo gli autori, occorre un cambiamento culturale, a partire alla facolta' di medicina, per permettere ai medici di riconoscere la propria vulnerabilita' e poter affrontare meglio sia i propri problemi di salute che quelli dei colleghi. I ricercatori hanno intervistato 19 medici, ognuno dei quali era stato in congedo per malattia per sei mesi o piu' nel corso dell'ultimo anno. L'eta' dei dottori variava da 27 a 67 anni, con un'eta' media di 46 anni. Tutti tranne uno avevano avuto un problema di salute mentale o una dipendenza (depressione, ansia, disturbo bipolare o dipendenza da alcol). Sette camici bianchi hanno avuto anche problemi di salute fisica. L'indagine ha scavato a fondo nei racconti e nei sentimenti degli operatori: cosi' si e' visto che la malattia ha colto molti degli intervistati di sorpresa e, stando alle loro parole, ha intaccato duramente la loro identita' professionale. Molti medici hanno detto di aver ricevuto un buon sostegno da parte di amici e parenti, ma molti altri hanno segnalato il contrario: hanno confessato di essersi sentiti "una seccatura", o "un estraneo nella mia famiglia", o di non essere piu' considerati dagli altri come prima. Alcuni hanno addirittura nascosto la propria malattia (e il suo trattamento) alle famiglie, perche' temevano che questa notizia avrebbe avuto un impatto negativo sulle relazioni personali. E se alcuni medici hanno detto di essersi sentiti sostenuti dai colleghi di lavoro, non lo sono stati dagli altri medici in modo particolare. "Dobbiamo essere persone premurose, ma non sembriamo aver cura gli uni degli altri, nella mia esperienza", ha confessato un intervistato. In generale, i medici si sono sentiti "giudicati" nella loro malattia, e percepiti come "deboli". Spesso sono state descritte sensazioni di vuoto, senso di colpa, vergogna e fallimento, tanto che sovente i medici davano a se stessi la colpa di quello che era successo. Quando hanno incontrato delle difficolta', una volta tornati al lavoro, l'autostima e' crollata, e questo ha reso gli impegni quotidiani ancora piu' difficili da affrontare. Insomma, secondo i ricercatori diretti da Max Henderson del King's College di Londra, la cultura dominante in medicina e' che i dottori sono "invincibili". Una sorta di supereroi in camice bianco: quando si ammalano, il castello di carte crolla. Questa situazione, pero', deve cambiare: "A partire dal programma di studio per tutti gli studenti di medicina", scrivono gli autori. "I medici devono finalmente imparare a offrire a se stessi e ai propri colleghi lo stesso livello di assistenza eccellente che assicurano ai propri pazienti".
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11 Anni 6 Mesi fa #189209
da calippo
Risposta da calippo al topic Re:Se il medico diventa paziente
preoccupante
dico la verità ho avuto un problemino fisico per qualche mese e me ne vergognavo anche io a dirlo ai miei colleghi ( studenti , io sono ancora studente , mi metteva in disagio )
dico la verità ho avuto un problemino fisico per qualche mese e me ne vergognavo anche io a dirlo ai miei colleghi ( studenti , io sono ancora studente , mi metteva in disagio )
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