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Trasfusione in parente di Testimone di Geova

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11 Anni 8 Mesi fa #186856 da Alice Ascari
Vi propongo questo caso che mi è capitato: anziana signora ha un tumore terminale e conseguenti anemia e dispnea. Si propone trasfusione, a scopo chiaramente solo palliativo: la signora accetta a patto che la figlia, che è Testimone di Geova, sia d'accordo. Quest'ultima sa che la decisione finale spetta alla madre, poichè è capace di intendere e di volere, ma quando le viene richiesto il suo parere ovviamente non si dichiara d'accordo. A questo punto, mancando l'approvazione della figlia la madre rifiuta la trasfusione; informo la signora che possiamo farla senza che la figlia lo sappia, ma lei continua a rifiutare "per evitare discussioni quando saremo a casa" (dubito a questo punto che sappia di avere comunque poche settimane di vita). Conclusione: la signora muore poche settimane dopo respirando con le branchie.
Domanda: l'impressione è che la madre sia stata plagiata dalla figlia, ma è capace di intendere e di volere; considerando questo, e che la trasfusione è solo palliativa, per voi ha senso nominare un amministratore di sostegno? Per il primario del reparto che frequentavo non l'ha avuto, ma a me è rimasto il dubbio...

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11 Anni 8 Mesi fa #186858 da ari
Alice, se la signora, come tu dici, era capace d'intendere e volere perchè non rispettare le sue decisioni? il reato di plagio non esiste più da tempo, perchè è difficile dimostrarlo...tutti, ad ogni livello, bene o male, siamo influenzati da qualcun o qualcos'altro...può sembrarti banale detto così semplicemente...la donna in questione aveva poco tempo da vivere e magari lo percepiva pure, secondo me...perchè avere contrasti con la figlia in punto di morte? non c'era tempo per ragionamenti e discussioni varie: voleva morire in pace ed avere accanto la figlia...cosa avrebbe cambiato farle per forza delle trasfusioni (commettendole una violenza, oltre che un accanimento terapeutico, in questo caso)? magari l'anemia e la dispnea le avresti corrette (non la sua qualità di vita che comporta anche il versante affettivo), ma lei come avrebbe vissuto i pochi giorni di vita che le rimanevano? da sola? è giusto così? è umano, soprattutto?...forse, il primario, con più esperienza, ha fatto questo ragionamento... :)

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11 Anni 8 Mesi fa #186864 da DocSimo
Mi viene solo da riflettere sul comportamento della figlia che non ha messo la madre (non testimone di Geova, mi pare di capire) nelle condizioni di decidere autonomamente della sua vita....e della sua morte.

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11 Anni 8 Mesi fa #186866 da ari

Mi viene solo da riflettere sul comportamento della figlia che non ha messo la madre (non testimone di Geova, mi pare di capire) nelle condizioni di decidere autonomamente della sua vita....e della sua morte.

...si, ma questo è un altro discorso...alla figlia è stato chiesto solo un parere, non è intervenuta attivamente per impedire la trasfusione... la madre ha preso le sue decisioni...se la figlia ha quelle convinzioni non poteva esprimersi diversamente...

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11 Anni 8 Mesi fa #186870 da
Quoto in pieno febea! E comunque ci sarebbero state delle possibili alternative terapeutiche.

Ricordiamoci di mantenerci obiettivi e liberi da ogni forma di pregiudizio, che ogni tanto seppur incansapevolmente si insinua dentro di noi.

Come diceva febea il reato di plagio non esiste più da anni e sinceramente proprio nel caso specifico non era nemmeno lontanamente ravvisabile perchè la paziente era capace di intendere e di volere..
Infine non accaniamoci contro le decisioni del paziente, preoccupiamoci di convincerli per il meglio ma se ci rendiamo conto che hanno il quadro ben chiaro, sono consapevoli delle conseguenze, non ostiniamoci. Certamente mica rinunciamo al primo rifiuto, nella vita si cambia anche idea ma non esageriamo, rischiamo di "violentare" il paziente.

Alle volte delle scelte di vita ci sembrano totalmente incomprensibili, e forse lo sono pure ma non credo stia a noi giudicare ma sostenere il paziente nelle sue scelte, badate ho scritto sostenere non assecondare e c'è una bella differenza.
Io non vorrei mai trovarmi nelle condizioni, un domani, che da paziente rifiuto le cure e mi ficcano a forza il sondino per alimentarmi, perchè è contro la mia volontà ma una legge cieca, ostinata, e parziale, lo impone.
Sono semplicemente per la libertà di scelta, di una scelta consapevole.

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11 Anni 8 Mesi fa #186890 da DocSimo
Lungi da me esprimere pregiudizi. La libertà del malato di decidere di sè stesso prima di tutto (purtroppo non è così scontato)! Riflettevo solo sul ruolo della figlia, ma non avevo compreso esattamente le dinamiche della faccenda.
A me capita di vedere pazienti testimoni di Geova in visita anestesiologica, per cui sono sensibile a questa problematica.

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Moderatori: sarahkeycenerentolaal.fulvi
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