CLINICA SANTA RITA ,LA CLINICAL DEGLI ORRORI

Leizer ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

Morfeo ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

...non si dice che ogni anno vengono citati in giudizio 20000 medici per malpractice,e di questi due su tre sono innocenti.Ma la diffamia resta e la carriera è rovinata.Questi fatti sono disgustosi e evito decisamente di difendere un abominio del genere,ma i giornali creano le notizie e le montano ogni volta per mettere in cattiva luce la categoria dei medici,e chi ci rimette non siamo solo noi,ma anche il singolo cittadino,che vedrà una condotta difensiva del medico,che peraltro già esiste.A volte ci asteniamo dal fare cose per il semplice fatto che se qualcosa va come non dovrebbe,anche se eseguite in maniera diligente,ci sarà una denuncia ad aspettarti.Ci troviamo a scrivere di tutto in cartella,anche banalità,per documentare tutto ciò che accade e non incorrere in cose del tipo \"ma lei queste cose non le ha scritte da nessuna parte\".Ieri ho visto Matrix e ho sentito in un passaggio quella ignorante della Palombelli dire \"se le ferriste,le anestesiste...,...avessero più voce in capitolo su ciò che succede...\",questo per dirti che non sa la minima idea neanche di ciò di cui stava parlando (non sapevo che la nostra categoria avesse solo esponenti donne,come non sapevo neanche che non siamo medici,ed infine non sapevo neanche che non abbiamo la responsabilità di negare un intervento che ci sembra non etico).Ci sono ancora i Medici, e sono la maggioranza,persone che lavorano dalla mattina alla sera non solo per lo stipendio.Te lo assicuro e sarò sempre pronto a dimostrarlo.E non solo io.

Io mi associo in pieno!!! La nostra categoria è la più tartassata di tutte e l\'ordine dei medici non sembra far nulla per proteggerci. Purtroppo quella che una volta era la medicina eroica fatta da medici eroici si è trasformata nella medicina difensiva, ergo non faccio nulla così non è colpa mia: siamo all\'anticamera della morte della nostra professione Ovviamente diverso il discorso per chi compie certi atti criminali per il solo scopo di arricchirsi, non riesco ad immaginare una pena abbastanza severa

fanno solo schifo...se sono diventati medici solo per fare soldi hanno sbagliato in pieno...che vergogna...

esterrefatto! avevo sentito parlare di questa clinica ma non conoscevo i particolari....ma dico prima di praticare la medicina non si professa \"il giuramento di Ippocrate\"???paf!

Dal Giuramento di Ippocrate:\"Scegliero\' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa.....\"Alla clinica Santa Rita è stato fatto l\'esatto contrario....si è agito non per il bene del malato, ma per il bene del conto in banca di alcuni medici.....senza contare che venivano violate le più elementari norme di sicurezza....ho sentito parlare che i rifiuti infettivi erano sistematicamente abbandonati sul marciapiede....chi ci rimette sono- i dipendenti e altri medici che magari lavoravano onestamente (e ora si ritroveranno anche senza lavoro)- la Sanità italiana che di buono in ambito medico ha fatto tanto- la nazione Italia davanti agli occhi del mondo....invece di buttare tutti quegli anni sui libri, per me quei \"medici\" lì avrebbero fatto meglio a farseli in galera....magari avrebbero pure imparato un mestiere onesto...che amarezza!

probabilmente sono un\'ingenua, ma non credevo possibile che una persona umana, per non dire un gruppo così nutrito di medici, potesse arrivare a compiere gesti con implicazioni così gravi. studiando la medicina si capiscono bene le conseguenze devastanti che può avere un tuo errore su di un paziente. premeditare addirittura interventi del genere, è disumano. non ci sono scuse, e chi ascolta si deve scandalizzare -è giusto che sia così.a noi medici viene dato un \"potere\" enorme su di un paziente, è ovvio che questo deve essere usato per il bene dello stesso e non per arricchirsi. oltre ad essere eticamente corretto (e su questo non si transige) è anche più appagante. francamente non riesco neppure a capire come si possa essere felici con le tasche piene ma pesi così grossi sulla coscenza.

Credo che fatti vergognosi come questo siano la conferma della differenza che separa : coloro che intraprendono questa professione per passione da quelli che lo fanno per guadagno, quelli che ogni mattina mettono con dedizione la propria abilità al servizio di chi si ammala soffrendo, da quelli che ogni mattina si alzano con la fame insaziabile di spremere da un altro giorno ancora nuove astuzie per riempire e colmare la loro avidità, quelli che credono nell’onestà e nella dignità dell’essere medico ,da quelli che sfruttano vergognosamente questa professione per raggiungere ignobilmente il loro scopo disonesto,quelli che lavorano scrupolosamente e con dedizione anche oltre l’ultimo minuto di servizio,senza limite di orario , da quelli che allo scadere del turno non regalano nulla perché la passione per la medicina non l’hanno mai conosciuta , quelli che lavorano mettendo al primo posto il rispetto e la dignità dell’uomo , da coloro che hanno venduto la propria rispettabilità dando un prezzo a tutto ,anche all’uomo stesso. Essere medico non è un titolo davanti al cognome, non è un ‘etichetta per far pesare il proprio bagaglio, non è un camice bianco fatto svolazzare altezzosamente tra i corridoi del reparto, non è l’esercizio di procedure e manovre …… è qualcosa di più, è credere nel rispetto della vita, nell’inviolabilità della dignità dell’uomo, nella passione per la medicina come ponte per accorciare la distanza tra malato e guarigione, è perseguire lo scopo di essere utili e rendersi utili là dove il corpo e lo spirito da soli non riescono a ripararsi,là dove i limiti dell’umana e delicata imperfezione creano la malattia ,essere medico è credere nel proprio lavoro e avere il privilegio di avere in consegna tra le mani un altro essere umano che ha bisogno di aiuto, è la consapevolezza che si è responsabili di un’altra vita che va preservata con il più grande rispetto,è dedicarsi con tutti noi stessi al malato che ci viene affidato dando tutto il possibile , ma senza aspettarsi un baratto,perché la vita non si mette in vendita e non ha un prezzo.