Benvenuti nella sezione di nefrologia

finalmente ha aperto!auguri al moderatore...sono interessata agli argomenti che si affronteranno, quest\'anno infatti mi sono ritrovata con un caso pediatrico di agenesia, e un ragazzo di 24 anni con reni policistici.

eccomi pure io...youri, vedo che sei iscritto a milano: sei uno dei nuovi entrati di marzo?

ragazzi, a quanto leggo (e per quel poco che ho visto io di persona) mi sembra di capire che il lavoro nel reparto di nefrologia sia molto simile a quello nel reparto di medicina interna; in entrambi i posti la parte del leone la fanno l\'ipertensione e il diabete, anche perchè sono queste le patologie più diffuse in assoluto.la dialisi sarebbe di competenza del nefrologo, ma ho saputo che anche gli internisti possono occuparsene ed essere assunti nei centri di dialisi: è vero questo?quello che voglio dire è: qual è la differenza pratica nel lavoro in una corsia ospedaliera tra nefrologo ed internista? a parte qualche glomerulonefrite, cosa fa il nefrologo nel quotidiano di diverso dall\'internista?grazie!!!

cindy ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà ­entali, la seguente opinione:

la dialisi sarebbe di competenza del nefrologo, ma ho saputo che anche gli internisti possono occuparsene ed essere assunti nei centri di dialisi: è vero questo?

era vero e fanno disastri.spesso - putroppo - l\'approccio è diverso: i nefrologi sanno che la dialisi sostituisce un organo e si rendono conto che morire di insufficienza renale nel 2008 non dovrebbe accadere. l\'internista -purtroppo- spesso accompagna il paziente alla morte, soprattutto nel momento in cui il carico di patologie diventa \"eccessivo\"...il nefrologo considera solo le copatologie non renali...

Ciao a tutti! Ad ottobre comincerò il 5°anno e frequenterò Nefro per fare l\'internato di laurea e preparare la tesi.Ho scelto Nefro qualche mese fa e mentre preparavo l\'esame ho provato veramente un grosso interesse. In particolare mi piacciono le glomerulonefriti, il managment dell\'ipertensione arteriosa, il coinvolgimento renale nelle malattie sistemiche (connettiviti, vasculti)... ma anche la dialisi e il trapianto. Insomma mi sento preso. Ma non riesco ad essere perfettamente convinto di questa scelta. Non ho dubbi tanto sulla mia propensione, quanto piuttosto sulle prospettive lavorative.Per esempio temo che se non si lavori in un grosso centro di nefrologia, diciamo negli ospedali più periferici si sia condannati a fare solo dialisi, senza la parte clinica (che io preferisco). Poi ho il timore che le malattie renali siano così rare (a confronto per esempio con le malattie cardiovascolari o reumatiche o endocrine) da essere difficile tentare un\'eventuale attività privata. Voi specializzandi che mi dite? Potete darmi qualche consiglio?Poi vorrei sapere se con la specializzazione in Nefrologia si può lavorare in un reparto di Medicina Interna. Grazie Mille!

mi dispiace rispondere sempre io perchè non posso dare che non una visione personale... in linea di massima la libera professione non esiste nella visione \"classica\". tuttavia da che lavoro a milano, ho scoperto che i vari primari di zona hanno tutti 1 o 2 ambulatori per fare marchette per vedere soprattutto pazienti con IRC (che quindi una volta agganciati vedi ogni 3-6 mesi). Inoltre spesso si riescono a fare diversi gettoni retribuiti dall\'ospedale come in libera professione (soprattutti per i turni di dialisi serali e notturni). [strike]facendo le somme non è una specialità ricca (come poteva sembrare qualche decennio fa) e -per mille motivi- molto impegnativa come tempi e coinvolgimento emotivo.[/strike]nei piccoli centri c\'è soprattutto dialisi e malattia ischemica renale, ma la parte clinica della dialisi non è così male come può sembrare dall\'esterno. io ho \"lavorato-studiato\" tre anni in un centro trapianti separato dalla dialisi e pensavo che la dialisi fosse una noia infinita. Ora ho finito il mio primo anno di dialisi 100%...ed è tutta un\'altra storia: fistole che vanno e non vanno, CVC, dialisi per acuti e soprattutto gestione globale del paziente fragile da ogni punto di vista.ovviamente qualche vasculite e qualche nefrite si vede, anche nei centri piccoli, poichè non esistono più i grandi centri nefritologici (tipo l\'ospedale sacco degli anni 80-90). la malattia renale è comune in quanto nefropatia ischemico-diabetica, mentre le nefropatie primitive sono poche. fortunatamente possono avere una buona sopravvivenza e quindi la loro prevalenza non è cmq troppo bassa... il fatto che siano malattie rare in realtà non è un fatto negativo: spesso siamo gli unici che ci pensano e che le possono diagnosticare: chi vede 10 scompensati post ischemici al giorno, spesso non pensa che il 50enne che ha avuto il primo episodio anginoso a 30 anni possa avere una malattia metabolica cardiaca associata all\'insufficienza renale e così moltissime altre malattie sistemiche!i nefrologi non solo possono lavorare nelle medicine interne, ma soprattutto spesso sono i direttori dei dipartimenti intervisionali in quanto hanno la responsabilità del servizio dialitico...