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Sbocchi professionali

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15 Anni 11 Mesi fa #134104 da Carlos Chagas
Già se ne è parlato in altri post, ma volevo catalizzare qui se possibile, l\'attenzione su questo aspetto della professione.Si è parlato già abbondantemente della difficoltà di lavorare in un reparto di malattie infettive vero e proprio per una serie di motivi, molti dei quali non mi sono del tutto chiari...Il lavoro principale, mi è parso di capire, è quindi in un reparto di medicina interna.Ora, oltre ai vari punti di vista sulla figura del medico infettivologo abbondantemente illustrati in altri post a cui rimando, tutti rispettabilissimi, per carità (vedi Diagnosi Differenziale e la nostra moderatrice Stella del Sud), non essendo, personalmente, per niente convinto di questa soluzione, ripeto, pur rispettando e ammirando le idee altrui, vorrei conoscere le altre eventuali, per quando evidentemente remote, possibilità di lavoro per questa specialità.Si è appena accennato alla ricerca, e vorrei saperne qualcosina di più. Ma sarebbe interessante anche capire se, ad esempio, possa esistere una qualche attività professionale di tipo autonoma.Oltre il già citato (e snobbato) SERT, ci sono altre istituzioni nelle quali potenzialmente un infettivologo può trovare collocazione?Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia e tempo di rispondermi.

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15 Anni 11 Mesi fa #136880 da stelladelsud
Risposta da stelladelsud al topic Re:Sbocchi professionali
per quanto riguarda la ricerca, puoi sempre fare un dottorato dopo la specializzazione oppure lavoarare per un\'azienda farmaceutica.Non credo che sia possibile l\'attività privata e per il lavoro in ospedale la specializzazione è equipollente a molte altre, basta consultare le relative tabelle.

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15 Anni 11 Mesi fa #137191 da Carlos Chagas

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15 Anni 11 Mesi fa #137194 da Carlos Chagas
Grazie per la risposta, capisco che il tuo tempo è limitato ma sei riuscita a trovare un momento per rispondere e te ne sono davvero grato.Lavorare come ricercatore per un\'azienda farmaceutica potrebbe essere interessante ad esempio.O magari in una struttura specializzata come lo Spallanzani a Roma magari.Ho capito che è equipollente, ma a me interessa solo fare l\'infettivologo e lavorare come tale in una struttura specializzata in qualsiasi parte della Terra si trovi.Per quanto possano assomigliarsi o meno, non prenderò mai in considerazione altro reparto, qualunque esso sia (fatta eccezione per medicina tropicale).E questo non per mancanza di stima nei riguardi di coloro che scelgono altri reparti ed altri modi di essere infettivologo, ma solo per un idea personale e come tale non per forza condivisibile.Citando una frase famosa, verrò \"verosimilmente disilluso\"?Perseguendo la mia idea non mi arrenderò nè mi accontenterò, questo è certo. ;) Saluti a tutti.

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15 Anni 11 Mesi fa #137320 da stelladelsud
Risposta da stelladelsud al topic Re:Sbocchi professionali
Si è vero, ultimamente ho pochissimo tempo: sto quasi sempre in reparto e la sera sono distrutta. Cercherò di rispondere alle vostre domande più velocemente.Chiedo venia!Perdonate la vostra moderatrice!

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15 Anni 11 Mesi fa #137569 da Carlos Chagas
Personalmente ti ringrazio per il tempo prezioso che dedichi al forum e in particolare alla sezione di Malattie Infettive e non mi sembra, tra l\'altro, che le risposte siano così lontane nel tempo come invece ho notato avviene regolarmente in altre sezioni nelle quali già è molto se ricevi risposta entro l\'anno...A coloro che magari la vedono dall\'esterno, potrebbe sembrare banale, ma questo chiamiamolo \"dialogo\", fatto di domande le cui risposte parrebbero a volte scontate, tra chi è già operante e chi un giorno sogna di esserlo è molto importante, sopratutto quando, come purtroppo accade spesso, per un motivo o per un altro, non si può avere un \"dialogo\" altrettanto efficace con gli specializzati in carne ed ossa della propria università.Ora un\'altra domandina se mi permetti...durante la specializzazione, esistono delle \"sotto-specializzazioni\" come in alcune altre scuole?O magari un percorso post-specializzazione che porta l\'infettivologo a concentrarsi più su un campo specifico?E\' possibile?

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