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Quale futuro per la cardiochirurgia?

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13 Anni 2 Mesi fa #171202 da
Ciao a tutti, sono uno studente del IV anno con un fascino molto forte nei confronti di questa disciplina.

Tuttavia, leggendo i vari post di questo forum, approfondendo la conoscenza della materia e curiosando qua e là su Internet, devo dire che la posizione degli "scettici" mi ha piano piano convinto. Chi sono gli scettici? Quelli che vedono "grigio" (per non utilizzare tonalità di colore più "tenebrose") il futuro di questa disciplina, soppiantata a poco a poco dalla cardiologia interventistica, con sempre meno lavoro e sempre meno "spazio" per gli specialisti cardiochirurghi.

Per cui, per continuare a mantenere viva la speranza di indirizzare la mia scelta sulla cardiochirurgia, mi piacerebbe sentire il parere di qualche specializzando o di qualche interno e futuro specializzando. In particolare: voi perchè avete scelto cardiochirurgia? Pensate che ci sia la possibilità di trovare abbastanza agevolmente lavoro una volta specializzati (essendo disposti a spostarsi, intendo)? Pensate che le scuole di cardiochirurgia italiane possano fornire una buona preparazione ai novellini (altro tasto dolente)?

Agli scettici chiederei di tacere a riguardo, visto che la loro posizione mi è già abbastanza chiara!  :) (Scherzo, ovviamente, su un forum chiunque scrive quello che gli pare, nel rispetto delle norme comuni di civiltà). Piuttosto chiederei un'opinione (la chiedo qua, visto che il forum apposito latita) su quella che al momento sarebbe la mia seconda scelta. E non si tratta -sorprendentemente  :P- di cardiologia, ma di una disciplina comunque per certi versi "affine": la Medicina dello Sport. Che ne pensate? Che voi sappiate, dà buone prospettive? E -soprattutto- fornisce una buona formazione "a tutto tondo" dal punto di vista medico?

Spero di non avere messo troppa carne sul fuoco. Grazie a chi vorrà rispondere anche a una sola delle domande che ho posto.

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13 Anni 2 Mesi fa #171367 da DrFotociccillo
Ciao Mario,
vorrei rispondenti brevemente, ma la complessità dell' argomento non lo permette...Circa 4 anni fa ho intrapreso la vita dello specializzando in cardiochirurgia. Non mi pento della mia scelta, visto che è frutto di una mia passione. Oggi posso dire con grande senso di responsabilità che non è una specializzazione facile. Mi spiego elencandoti i punti favorevoli e quelli contrari allo sviluppo della professione.
Punti contrari:
-a meno che tu non sia figlio di papà (es. primario, professore universitario o uomo di potere) ti verrà insegnato quasi nulla e cioè ti insegneranno a prelevare la vena safena, visto che i primi operatori non hanno voglia di farlo, ed alla fine della specialità saprai aprire e chiudere il paziente in autonomia. Questo avviene in tutti i centri in Italia. Mi sono informato molto bene al riguardo.
-orari di lavoro massacranti, a volte al limite dei diritti dell'uomo. Mi è capitato di fare più di 48 ore in ospedale tra guardia e reperibilità.
-una volta diventato specialista, ammesso che tu sappia lavorare(punto dolente) dovrai avere la fortuna di incontrare un primario a te favorevole. ho visto molti chirurghi a 50 anni di età essere declassati a secondi operatori o essere allontanati dalla sala. Ricorda: il primario del tuo futuro reparto può fare della tua vita ciò che gli pare, se tu hai investito tanto in questa professione.
-i concorsi per cardiochirurgo sono molto rari e sempre pilotati. una possibilità di lavoro è in clinica privata, dove sono liberi di licenziarti in qulsiasi momento.
- la cardiochirurgia è dei numeri uno, cioè prima che una persona si faccia "mettere le mani al cuore"...
- se vuoi essere un bravo cardiochirurgo sappi che il tempo libero è ridotto quasi a niente, quindi se vuoi mettere sù famiglia...non esagero...
- il futuro di questa disciplina è incerto; si operano paziente sempre più anziani e sempre più compromessi e la cardiologia interventistica fa passi da gigante come ad esempio l'impianto di valvole per via percutanea.
- come tutte le chirurgie ed in particolare questa ti espone maggiormente a denunce da parte dei pazienti.

Riassumendo, se vuoi fare questo mestiere seriamente devi essere raccomandato, molto motivato, e la cardiochirurgia dovrà diventare l'unica tua ragione di vita.

Punti favorevoli: la tua passione.

Spero di esserti stato utile. Se desideri ulteriori informazioni sono a tua disposizione.
Ciao.

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13 Anni 1 Mese fa #171455 da gaudio
Ora darò un'opinione quasi fantascientifica e moooolto lungimirante (nemmeno troppo). Approfitto di questo topic e ditemi se siete d'accordo.
Premetto che mi è venuta informandomi sulle meraviglie e sui progressi che il da vinci permette.

Dunque, parliamo di cardiopatia ischemica e prendiamo in considerazione i due trattamenti invasivi più utilizzati:

- stent (PTCA)
- by-pass chirurgico (CABG)

Orbene, la ptca ha il grandissimo vantaggio di essere minimamente invasiva e di dare un po' di tranquillità, tuttavia il grandissimo svantaggio che gli stent si rovivano, si spostano, danno trombosi in situ, col risultato che dopo pochi anni bisogna mettere un altro stent e così via, poi se va male si passa sotto i ferri.

La cabg invece ha il vantaggio di durare parecchio (10-15 anni?), lo svantaggio di essere veramente molto invasiva con tecnica open.

A questo punto mi viene da pensare, la cabg toracoscopica robotica unsce i vantaggi dell'una e dell'altra. Certo l'invasività del robot è cmq maggiore della ptca, tuttavia io penso che sia comunque vantaggioso se si tratta un
giovane (cioè fino ai 60) con da vinci piuttosto che con ptca.

Quindi partendo da queste consideraizoni, io penso che la cardiochirurgia avrà un notevole ritorno con l'utilizzo del da vinci, perchè comunque consente di operare direttamente sul cuore e fare interventi più vantaggiosi.

Tutto ciò assolutamente IMHO, sarei lieto di discuterne.

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13 Anni 1 Mese fa #171461 da kallio

Ora darò un'opinione quasi fantascientifica e moooolto lungimirante (nemmeno troppo). Approfitto di questo topic e ditemi se siete d'accordo.
Premetto che mi è venuta informandomi sulle meraviglie e sui progressi che il da vinci permette.

Dunque, parliamo di cardiopatia ischemica e prendiamo in considerazione i due trattamenti invasivi più utilizzati:

- stent (PTCA)
- by-pass chirurgico (CABG)

Orbene, la ptca ha il grandissimo vantaggio di essere minimamente invasiva e di dare un po' di tranquillità, tuttavia il grandissimo svantaggio che gli stent si rovivano, si spostano, danno trombosi in situ, col risultato che dopo pochi anni bisogna mettere un altro stent e così via, poi se va male si passa sotto i ferri.

La cabg invece ha il vantaggio di durare parecchio (10-15 anni?), lo svantaggio di essere veramente molto invasiva con tecnica open.

A questo punto mi viene da pensare, la cabg toracoscopica robotica unsce i vantaggi dell'una e dell'altra. Certo l'invasività del robot è cmq maggiore della ptca, tuttavia io penso che sia comunque vantaggioso se si tratta un
giovane (cioè fino ai 60) con da vinci piuttosto che con ptca.

Quindi partendo da queste consideraizoni, io penso che la cardiochirurgia avrà un notevole ritorno con l'utilizzo del da vinci, perchè comunque consente di operare direttamente sul cuore e fare interventi più vantaggiosi.

Tutto ciò assolutamente IMHO, sarei lieto di discuterne.




secondo me è più probabile che i materiali per gli stent verranno migliorati permettendo migliori risultati a lungo termine...

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13 Anni 1 Mese fa #171784 da
@drFotociccillo --> Ti ringrazio molto per l'articolata ed esaustiva risposta. Ciao.

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13 Anni 3 Settimane fa #173092 da daydreamer

Ora darò un'opinione quasi fantascientifica e moooolto lungimirante (nemmeno troppo). Approfitto di questo topic e ditemi se siete d'accordo.
Premetto che mi è venuta informandomi sulle meraviglie e sui progressi che il da vinci permette.

Dunque, parliamo di cardiopatia ischemica e prendiamo in considerazione i due trattamenti invasivi più utilizzati:

- stent (PTCA)
- by-pass chirurgico (CABG)

Orbene, la ptca ha il grandissimo vantaggio di essere minimamente invasiva e di dare un po' di tranquillità, tuttavia il grandissimo svantaggio che gli stent si rovivano, si spostano, danno trombosi in situ, col risultato che dopo pochi anni bisogna mettere un altro stent e così via, poi se va male si passa sotto i ferri.

La cabg invece ha il vantaggio di durare parecchio (10-15 anni?), lo svantaggio di essere veramente molto invasiva con tecnica open.

A questo punto mi viene da pensare, la cabg toracoscopica robotica unsce i vantaggi dell'una e dell'altra. Certo l'invasività del robot è cmq maggiore della ptca, tuttavia io penso che sia comunque vantaggioso se si tratta un
giovane (cioè fino ai 60) con da vinci piuttosto che con ptca.

Quindi partendo da queste consideraizoni, io penso che la cardiochirurgia avrà un notevole ritorno con l'utilizzo del da vinci, perchè comunque consente di operare direttamente sul cuore e fare interventi più vantaggiosi.

Tutto ciò assolutamente IMHO, sarei lieto di discuterne.


Sinceramente anche io sono piu d'accordo con chi dice che miglioreranno gli stent...

Il Da vinci è un gioiello veramente ma solo a parlare di costi e training sembra una cosa fuori dal mondo per molte realtà italiane escludendo pochissimi centri...!

Certo tu gaudio mi parli di qualcosa che avverrà fra 15-20 anni minimo suppongo ma comunque io sono un po' scettico sull' uso del Da vinci su larga scala soprattutto in ambito cardiochirurgico.

Per me alla fine gli rimarranno solo i trapianti... e le malformazioni. O quasi  ;D

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