Cari colleghi, tra poche settimane terminerò la Scuola di Specialità in Med Lavoro...La medicina del lavoro in Italia è essenzialmente prevenzione, nel senso che le cose negli ultimi decenni sono cambiate così tanto che le storiche patologie occupazionali quasi non si vedono più...per fortuna. La maggior parte di noi finisce per lavorare come Medico Competente, figura che per legge dev\'essere presente in ogni azienda dove siano presenti rischi che prevedano sorveglianza sanitaria. In pratica voi dovete visitare la gente appena assunta per vericare se sono idonei alla mansione specifica che andranno a fare, o seguire i lavoratori nel tempo per vedere che continuino a stare bene. Questo in soldoni. Le responsabilità non sono poche, per quanto la maggior parte della gente che vedrete sarà sana...Se necessario prescriverete esami, visite specialistiche etc. Il massimo della strumentazione che userete sarà un audiometro ed uno spirometro. Niente terapie (non vi compete).Poi c\'è chi va a lavorare per gli ospedali (pochi posti), enti pubblci come INAIL e SPISAL o decide per la carriera accademica.In realtà siete voi che durante il corso di specialità dovrete ritagliarvi una nicchia...per esempio. Dei miei colleghi uno entrerà a fare un dottorato sull\'ergonomia, si fermerà per un periodo a studiare interazione tra nanoparicelle e lavoratori...Personalmente l\'anno scorso ho trascorso il 3° anno in Nicaragua, a fare clinica (là si le patologie lavorative abbondano. Avete mai visitato gente con la malattia dei cassoni, o con un\'intossicazione acuta da pesticida?) ed un progetto di epidemiologia...E\' stato bellissimo e la collaborazione continua. Un altro collega di Bologna è finito in Equador...Insomma, di cose da fare ce ne sono. Basta voler fare! Poi dipende dove...Luca