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Chirurgia vascolare in Italia
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8 Anni 5 Mesi fa #206993
da donclaps
Chirurgia vascolare in Italia è stato creato da donclaps
Ciao, sono nuovo del forum.
Ho letto tutte le conversazioni, ma non ho trovato nulla di recente a riguardo!
Sono interessato alla chirurgia vascolare, ma molti mi hanno scoraggiato dicendo che in Italia qualsiasi chirurgia non fornisce una preparazione adeguata e quindi non offre sbocchi lavorativi dopo la specializzazione. Inoltre si dice che in un futuro breve i radiologi interventisti e gli emodinamisti strozzeranno sempre più l'ambito del chirurgo vascolare!
Vorrei che qualcuno dell'ambito smentisse o confermasse queste affermazioni al fine di poter scegliere consapevolmente del mio futuro!
Grazie
Ho letto tutte le conversazioni, ma non ho trovato nulla di recente a riguardo!
Sono interessato alla chirurgia vascolare, ma molti mi hanno scoraggiato dicendo che in Italia qualsiasi chirurgia non fornisce una preparazione adeguata e quindi non offre sbocchi lavorativi dopo la specializzazione. Inoltre si dice che in un futuro breve i radiologi interventisti e gli emodinamisti strozzeranno sempre più l'ambito del chirurgo vascolare!
Vorrei che qualcuno dell'ambito smentisse o confermasse queste affermazioni al fine di poter scegliere consapevolmente del mio futuro!
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8 Anni 5 Mesi fa #207003
da grecomichele
Risposta da grecomichele al topic Chirurgia vascolare in Italia
Ciao donclaps, cercherò di darti una risposta esaustiva. Io sono attualmente specializzando in Chirurgia Vascolare a Messina, sede aggregata della scuola di Catania.
Come ben dici, qualsiasi chirurgia in Italia non fornisce una preparazione adeguata. Era ciò che pensavo anche io prima di fare il concorso in Chirurgia Vascolare. Io allargherei questa affermazione a un po' tutte le specializzazioni in Italia. Ma allora, mi verrai a dire, perché sei rimasto e tutti i professori davvero bravi, dove sono?
Sono rimasto perché il mio Professore è uno dei pochi davvero bravi che ti insegna, seppur con i limiti del luogo. Dopo quattro anni di specializzazione, onestamente mi sono fatto un'idea tutta personale che cercherò di riassumerti in breve in diversi punti.
1. Ami la chirurgia vascolare? Bene, segui il tuo sogno e non farti abbattere da chi dice che gli emodinamisti o i radiologi interventisti prenderanno il tuo posto. Nel prossimo futuro, al contrario, ci sarà sempre più bisogno di condivisione e cooperazione tra tutte e tre le figure specialistiche.
2. In Italia ci sono diversi centri (Milano, Bologna, Roma, Genova, Padova e poi gli altri a seguire (non dimentico Messina, anche se bistrattata e non pubblicizzata) dove si formano degli ottimi specialisti in chirurgia vascolare e dove si può avere la possibilità (senza troppi drammi da parte del direttore di scuola) di fare il periodo di formazione all'estero, momento fondamentale di crescita dello specializzando.
3. Il problema fondamentale dello specializzando in chirurgia è l'esperienza in sala operatoria, il curriculum operatorio e la possibilità di operare come primo operatore. Questo problema è trasversale in tutta Italia, da nord a sud, anche nei migliori centri. Uscirai un ottimo specialista ma difficilmente avrai fatto un'aorta open come primo operatore. Sta a te, successivamente, darci dentro e imparare sul campo. Rischioso e davvero grave ciò che dico, ma è così. Ti porto esempio del UK, nel quale è necessario attestare di avere eseguito un tot di interventi come primo operatore durante l'anno, pena la ripetizione dell'anno appena trascorso. Da noi esistono queste regole, ahimè, solo sulla carta.
4. Prospettive di lavoro, altro tasto bollente. Nei prossimi dieci anni massimo ci saranno molte opportunità di lavoro, tenendo in considerazione il pensionamento di molti anziani colleghi. Tra l'altro, le patologie vascolari sono in netto aumento e ci sarà sempre più bisogno di noi. Allora qual è il problema? La difficoltà di far carriera e l'iniquo rapporto qualità/prezzo, che è un problema tipicamente italiano, considerate le falle di tutto il sistema sanitario.
In Italia abbiamo un sistema basato sui primariati (a piramide) al contrario del sistema dei consultant nello UK, dove tutti operano in egual modo e tutti è come se fossero dei primari all'interno della stessa unità e questo ti permette di fare molta strada. Tra l'altro, lo stipendio pubblico rapportato alla mole di lavoro è davvero imbarazzante (considerazioni molto personali e contestabili).
Ci sarebbe molto più da dire, se hai qualche dubbio fai un fischio. Spero solo che tu segua e che si avveri il tuo sogno e non permettere mai a nessuno di dire cose devi e non devi fare.
A presto.
Come ben dici, qualsiasi chirurgia in Italia non fornisce una preparazione adeguata. Era ciò che pensavo anche io prima di fare il concorso in Chirurgia Vascolare. Io allargherei questa affermazione a un po' tutte le specializzazioni in Italia. Ma allora, mi verrai a dire, perché sei rimasto e tutti i professori davvero bravi, dove sono?
Sono rimasto perché il mio Professore è uno dei pochi davvero bravi che ti insegna, seppur con i limiti del luogo. Dopo quattro anni di specializzazione, onestamente mi sono fatto un'idea tutta personale che cercherò di riassumerti in breve in diversi punti.
1. Ami la chirurgia vascolare? Bene, segui il tuo sogno e non farti abbattere da chi dice che gli emodinamisti o i radiologi interventisti prenderanno il tuo posto. Nel prossimo futuro, al contrario, ci sarà sempre più bisogno di condivisione e cooperazione tra tutte e tre le figure specialistiche.
2. In Italia ci sono diversi centri (Milano, Bologna, Roma, Genova, Padova e poi gli altri a seguire (non dimentico Messina, anche se bistrattata e non pubblicizzata) dove si formano degli ottimi specialisti in chirurgia vascolare e dove si può avere la possibilità (senza troppi drammi da parte del direttore di scuola) di fare il periodo di formazione all'estero, momento fondamentale di crescita dello specializzando.
3. Il problema fondamentale dello specializzando in chirurgia è l'esperienza in sala operatoria, il curriculum operatorio e la possibilità di operare come primo operatore. Questo problema è trasversale in tutta Italia, da nord a sud, anche nei migliori centri. Uscirai un ottimo specialista ma difficilmente avrai fatto un'aorta open come primo operatore. Sta a te, successivamente, darci dentro e imparare sul campo. Rischioso e davvero grave ciò che dico, ma è così. Ti porto esempio del UK, nel quale è necessario attestare di avere eseguito un tot di interventi come primo operatore durante l'anno, pena la ripetizione dell'anno appena trascorso. Da noi esistono queste regole, ahimè, solo sulla carta.
4. Prospettive di lavoro, altro tasto bollente. Nei prossimi dieci anni massimo ci saranno molte opportunità di lavoro, tenendo in considerazione il pensionamento di molti anziani colleghi. Tra l'altro, le patologie vascolari sono in netto aumento e ci sarà sempre più bisogno di noi. Allora qual è il problema? La difficoltà di far carriera e l'iniquo rapporto qualità/prezzo, che è un problema tipicamente italiano, considerate le falle di tutto il sistema sanitario.
In Italia abbiamo un sistema basato sui primariati (a piramide) al contrario del sistema dei consultant nello UK, dove tutti operano in egual modo e tutti è come se fossero dei primari all'interno della stessa unità e questo ti permette di fare molta strada. Tra l'altro, lo stipendio pubblico rapportato alla mole di lavoro è davvero imbarazzante (considerazioni molto personali e contestabili).
Ci sarebbe molto più da dire, se hai qualche dubbio fai un fischio. Spero solo che tu segua e che si avveri il tuo sogno e non permettere mai a nessuno di dire cose devi e non devi fare.
A presto.
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8 Anni 5 Mesi fa #207004
da donclaps
Risposta da donclaps al topic Chirurgia vascolare in Italia
Grazie, sei stato davvero esaustivo e gentilissimo! Ascoltare queste parole rincuora molto!
Approfitto della tua disponibilità per esprimere altri due miei dubbi, dato che è così difficile reperire informazioni!
Mi chiedevo quale percentuale di interventi viene fatta d'urgenza rispetto a quelli in elezione, e quali sono i limiti di competenze tra il radiologo interventista, l'emodinamista ed il chirurgo vascolare! Da quello che ho capito il chirurgo vascolare opera su vene, aorta addominale e carotidi, mentre l'emodinamista sul distretto toracico immagino! Ma suppongo le tre figure abbiano ruoli diversi all'interno dell'iter diagnostico-operatorio oltre che semplicistiche "ripartizioni distrettuali".
Mi piacerebbe sapere anche qual'è il carico di lavoro, da quello che mi scrivevi sopra, sto già preparandomi a rinunciare a qualsiasi forma di vita privata!
Approfitto della tua disponibilità per esprimere altri due miei dubbi, dato che è così difficile reperire informazioni!
Mi chiedevo quale percentuale di interventi viene fatta d'urgenza rispetto a quelli in elezione, e quali sono i limiti di competenze tra il radiologo interventista, l'emodinamista ed il chirurgo vascolare! Da quello che ho capito il chirurgo vascolare opera su vene, aorta addominale e carotidi, mentre l'emodinamista sul distretto toracico immagino! Ma suppongo le tre figure abbiano ruoli diversi all'interno dell'iter diagnostico-operatorio oltre che semplicistiche "ripartizioni distrettuali".
Mi piacerebbe sapere anche qual'è il carico di lavoro, da quello che mi scrivevi sopra, sto già preparandomi a rinunciare a qualsiasi forma di vita privata!
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8 Anni 5 Mesi fa #207027
da grecomichele
Risposta da grecomichele al topic Chirurgia vascolare in Italia
Con l'urgenza si impara moltissimo. La percentuale delle urgenze dipende molto dall'ospedale dove andrai a lavorare e spesso e volentieri molte sedi di scuola di chirurgia vascolare, hanno il pronto soccorso dove accedono le urgenze.
Il chirurgo vascolare può operare dalle carotidi in giù, non toccando le coronarie. Può assolutamente operare sul distretto toracico, ma questo dipende dall'expertise dell'equipe e dalla disponibilità di device tecnici che consentano interventi di questo tipo (open), tipo la circolazione extracorporea. Con l'avvento delle tecniche endovascolari, la differenza tra i grossi centri dove si possono fare interventi del genere (vedi San Raffaele Milano) e i centri meno grossi, si è notevolmente ridotta, tenendo comunque in considerazione che per la sicurezza del paziente e i rischi associati, è bene avere predisposta una struttura con determinate figure professionali. Augurandoti di entrare in scuola di spec., vedrai in giro per l'Italia e nel mondo, emodinamisti che faranno EVAR (aneurismi addominali endovascolari) o angioplastiche periferiche, radiologi interventisti altrettanto o che non saranno neanche interessati a tale campo, chirurghi vascolari che faranno bene sia open che endovascolare o al contrario non vogliono saperne di endovascolare. Purtroppo c'è tanta confusione e non ci sono dei limiti ben precisi. Di sicuro una cosa è certa: se malauguratamente un intervento endovascolare dovesse avere qualche complicanza, il paziente dovrà essere sottoposto ad un intervento aperto e lì il chirurgo vascolare è indispensabile.
Il carico di lavoro dipende moltissimo dalla struttura ma in generale ti posso dire che si lavora davvero tanto.
Il chirurgo vascolare può operare dalle carotidi in giù, non toccando le coronarie. Può assolutamente operare sul distretto toracico, ma questo dipende dall'expertise dell'equipe e dalla disponibilità di device tecnici che consentano interventi di questo tipo (open), tipo la circolazione extracorporea. Con l'avvento delle tecniche endovascolari, la differenza tra i grossi centri dove si possono fare interventi del genere (vedi San Raffaele Milano) e i centri meno grossi, si è notevolmente ridotta, tenendo comunque in considerazione che per la sicurezza del paziente e i rischi associati, è bene avere predisposta una struttura con determinate figure professionali. Augurandoti di entrare in scuola di spec., vedrai in giro per l'Italia e nel mondo, emodinamisti che faranno EVAR (aneurismi addominali endovascolari) o angioplastiche periferiche, radiologi interventisti altrettanto o che non saranno neanche interessati a tale campo, chirurghi vascolari che faranno bene sia open che endovascolare o al contrario non vogliono saperne di endovascolare. Purtroppo c'è tanta confusione e non ci sono dei limiti ben precisi. Di sicuro una cosa è certa: se malauguratamente un intervento endovascolare dovesse avere qualche complicanza, il paziente dovrà essere sottoposto ad un intervento aperto e lì il chirurgo vascolare è indispensabile.
Il carico di lavoro dipende moltissimo dalla struttura ma in generale ti posso dire che si lavora davvero tanto.
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8 Anni 5 Mesi fa #207031
da Oberland
Risposta da Oberland al topic Chirurgia vascolare in Italia
La vascolare é una branca tristissima, per chi ama le frustrazioni. Se proprio vuoi fare il vascolare vattene all'estero. In Italia perdi solo tempo.
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8 Anni 5 Mesi fa #207034
da donclaps
Risposta da donclaps al topic Chirurgia vascolare in Italia
Oberland potresti argomentare il tuo punto di vista? Mi interessa anche un parere negativo, però vorrei sapere per quale motivo la ritieni frustrante! Al momento non ho intenzione di andare all'estero se non per i mesi che la scuola in Italia consentirebbe di andare, quindi mi interessa più che altro il parere sulla specializzazione qui in italia!
Grazie!
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