decreto balduzzi

io vedo che c'è poca chiarezza

In realtà parlandone al corso effettivamente il punto è meno limpido di quello che si potrebbe credere leggendo il riferimento alla legge, nel momento in cui la seconda parte della frase si considera staccata dalla prima. Ed è un dubbio più che legittimo e che non ha fatto riflettere solo me e altri qui sul forum. Se lo chiedono anche i sindacati e l'OMCeO di Udine ad esempio:

Non c'è più l'obbigatorietà delle aggregazioni h24 ma il modello rimane privilegiato nella riorganizzazione del territorio» riassume Scotti «si conferma il ruolo unico e spariscono le ingerenze regionali sul massimale, così come il rischio di passaggi dalla dipendenza al ruolo di Mmg e Pls. Incuriosisce quell'accenno a titoli equipollenti per l'accesso al ruolo unico, non vorremmo fosse un tentativo di aprire nuove scorciatoie. Staremo a vedere».

Effettivamente non c'è molta chiarezza

ho fatto il concorso in calabria e mentre ero in fila per consegnare il compito, ho ascoltato una discussione tra una candidata ed un componente della commissione; il commissario diceva che questo era l'ultimo anno che si sarebbe svolto il concorso e che dal prossimo anno non ci sarebbe stato più, che era cambiato tutto...non mi sono inserita nel discorso per capirci meglio, perchè c'era una confusione pazzesca, ma lui lo diceva con convinzione...mi sa che, comunque, qualcosa sia cambiato con questo decreto anche per quanto riguarda il concorso...

Forse dirò una banalità assoluta, ma a mio parere questa riforma potrebbe essere una vera, grande e profonda trasformazione oppure una misera operazione di facciata senza modifiche sostanziali (per cui semplicemente la guardia medica odierna, anziché lavorare per conto suo, si troverà a lavorare per questi gruppi di cure primarie senza particolari altre variazioni). Quindi mi aspetto davvero di tutto, da svolte epocali (nel bene o nel male, ma radicali) a minime operazioni di restyling. Non per fare demagogia, ma l'andazzo generale delle riforme del nostro Bel Paese mi portano a supporre che non cambierà granché nella sostanza.

Aggiungo che ho letto con interesse la seguente proposta www.quotidianosanita.it/lavoro-e-profess...hp?articolo_id=10923 .

1000 pz come tetto massimo, quindi pazienti che si liberano e possono andare dai giovani mmg, che hanno pari diritti rispetto agli "anziani" e quindi fanno sia ambulatorio che turni, in quanto ruolo unico questo dovrebbe significare.

Tanto non passerà mai ... Considerato che la stragrande maggioranza dei mmg in attività ha una certa età, dubito che si avvalli la proposta di lasciare pz ai giovani e condividere con loro la necessità di coprire notti e festivi.
No, meglio seguire l'eterno principio, oserei dire "costituzionale" per quanto è diffuso e tacitamente da tutti osservato e sostenuto, dell'impiego dei giovani per i compiti più ingrati, tanto "devono farsi le ossa" ovvero la "gavetta".

Penso sia interessante che leggiate la lettera del presidente dell'ordine della provincia di Bergamo al proposito:

Caro collega,
in un percorso di grandi incertezze è mia intenzione fare il punto della situazione - anche grazie agli approfondimenti apparsi sull'ultimo inserto Sanità de Il Sole 24 ore - a partire dal decreto Balduzzi e con un occhio a quanto succede nel nostro territorio.

Gli articoli sul riordino delle cure primarie riproducono nella sostanza e, in larga misura, anche nella forma i contenuti della L. 502. L'h24 è sempre fatto come ora dal medico di famiglia e dal medico di guardia.[glow=red,2,300]L'unica vera novità è rappresentata dal ruolo unico: in pratica un'unica graduatoria servirà per attribuire la titolarità dell'ex guardia medica e dell'assistenza primaria. [/glow]L'obiettivo di una migliore organizzazione delle cure primarie e di maggiori risorse per fornire ai medici opportunità di aggregazione, personale e strumentazioni, resta affidato alla buona volontà e soprattutto alle risorse messe in campo dalle regioni.

Per l'assistenza ospedaliera ci si è limitati ad una regolamentazione dell'annoso problema dell'attività intramoenia. E' stato cancellato dal decretone il programma sulla non autosufficienza.
Nel frattempo le domande di iscrizione presso le 38 Università Statali dei corsi di laurea in Medicina e chirurgia e Odontoiatria, hanno registrato un'inversione di tendenza, con un calo del 10%.
Una sentenza della Corte di Cassazione (n.11816/2012), infine, ha dato una svolta alla materia della pubblicità sanitaria dando un segnale molto preciso che riprende il dettato dell'art. 24 relativo a CE 2006/123 in forza del quale occorre sopprimere tutti i divieti in materia di comunicazione. Rimane all'Ordine la vigilanza sui criteri di trasparenza, veridicità e correttezza.

E per chiudere torniamo al nostro territorio, con un episodio esplicativo dello stato di confusione in cui ci muoviamo. Il Corriere della Sera, recentemente (con l'articolo del dott. Remuzzi e le interviste a colleghi di Osio Sotto pubblicate sull'inserto bergamasco nella giornata del 9 settembre scorso), ha annunciato l'inesistente. Fatto che mi induce ad intervenire, liquidando i soliti luoghi comuni in tema, ad esempio, di intasamento dei Pronto soccorso dovuto alla scarsa reperibilità dei medici di medicina generale (a tale proposito un'indagine promossa dall'Ordine e realizzata dall'Università di Bergamo nelle strutture della nostra provincia ha evidenziato proprio risultati opposti) e sulla questione dell'ospedale di prossimità.
L'ospedale di prossimità di cui si parla nell'intervista non esiste e non è mai esistito. Quello che invece esiste da tempo è l'attività associata in medicina generale. Nella nostra provincia si contano almeno 19 studi associati con personale e organizzazione interna; il 30% dei medici risponde ai requisiti della medicina di gruppo e molti altri sono associati in rete. Gli studi associati offrono spesso anche la possibilità di consulenze specialistiche, ma in rapporto libero professionale, così come avviene anche ad Osio Sotto. Tra le forme di aggregazione dei medici è utile ricordare che a Bergamo è attiva la più grande cooperativa di medici di medicina generale esistente nel nostro paese (oltre 200 soci) operativa nella sperimentazione Creg, modello gestionale avanzato per la cura delle cronicità (con oltre 22.000 pazienti interessati dalla sperimentazione e oltre 12.000 piani di cura già attivi e in costante aumento).

Certo, si può concordare con il dott. Remuzzi sull'utilizzo di strumenti già esistenti per garantire un livello di efficacia di prim'ordine senza alcun stravolgimento degli attuali assetti organizzativi. Ma dovrebbero esistere, appunto, e questo non è il caso di Osio Sotto.
A mio avviso il cittadino bergamasco (ma anche il medico) ha bisogno di sicurezza e di poter utilizzare al meglio gli ottimi servizi già esistenti, lontano da ogni fantasia e strumentazione.
Un cordiale saluto
Il Presidente
Dott. Emilio Pozzi

In soldoni, i medici di CA, secondo quanto scritto qui, entrerebbero nella graduatoria MMG, quella stessa graduatoria a cui prima si accedeva solo ed esclusivamente tramite il concorso MMG (e che era l'unico motivo per parteciparvi, in fin dei conti). Certamente chi possiede il titolo ottenuto tramite concorso avrebbe più punti, ma data la scarsità dei MMG che si verrà a creare, questo equivale ad una sanatoria.
O forse si sbaglia il presidente dell'ordine dei medici di Bergamo.
O forse ho capito male io.