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PILLOLA DEL GIORNO DOPO SI' o NO ?

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11 Anni 9 Mesi fa #186101 da berserker
Dunque, nell'ultimo periodo ho visto/sentito di 3 (tre! non uno!) casi di embolia polmonare a carico di soggetti infratrentenni e non gravati da altri fattori di rischio per TEP se non dall'assumere la pillola estroprogestinica.
Tralascio i discorsi di significatività statistica (piccola zona nella quale opero o vivo, il fatto che le EP diagnosticate sono un numero sensibilmente più basso rispetto a quelle che realmente si verificano etc.), ma questa cosa mi ha un po' impressionato.

Il levonorgestrel, tuttavia ha, se non erro, il medesimo profilo di rischio di una normale terapia contraccettiva ormonale.
Aggiungiamoci pure che prima di somministrare contraccettivi 'classici' il medico - se non proprio incosciente - fa effettuare alle proprie pazienti quantomeno una batteria di esami ematochimici, se non anche visita ginecologica ed eco.

Quello che mi chiedo dunque è: mi comporto in maniera prudente (e con il termine 'prudente' voglio significare anche la valenza legale del termine, se contrapposto all''imprudente') se somministro un farmaco a una persona che magari non ha mai preso 'quell'altro' tipo di farmaco, che non ha mai preso un farmaco del genere etc.? Posso fare tutte le anamnesi e tutti gli esami obiettivi del caso, ma certe problematiche senza uno straccio di prelievo del sangue possono risultarmi ardue.

E' vero che lo "scaricabarile" è vergognoso, ma è anche vero che una Guardia Medica lavora per poco più di 22 euro lordi all'ora e si aspetterebbe, a fronte di questa misera retribuzione (misera in rapporto al rischio) di non essere esposta a rischi ulteriori.

Mi chiedo dunque: non sarà per caso venuto il momento di liberalizzare completamente la vendita del Norlevo come già avviene in altri paesi dell'UE? Così si caricherebbe di responsabilità chi assume il farmaco, non chi lo prescrive "alla cieca" fidandosi delle affermazioni, magari, di una ragazzina spaventata...

Un'ultima nota: ho letto del collega al quale è stato consigliato di "rifiutarsi e di inviare al PS". Sottolineo ancora una volta che questa è una posizione a rischio di procedura per rifiuto di atto d'ufficio, in quanto per la Legge Italiana (fa ridere ma è così...) c'è differenza fra il dire "Mi spiace io non la prescrivo. Vada in PS." e dire "Guardi, io gliela prescriverei pure, ma non sono in grado di giudicare in maniera scevra da dubbi il suo stato di salute, quindi richiedo per la sua sicurezza un consulto ginecologico, per effettuare il quale dovrà rivolgersi al PS con il modulo che io le fornirò".

ciao!

- berserker -

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11 Anni 9 Mesi fa - 11 Anni 9 Mesi fa #186103 da
"Il levonorgestrel, tuttavia ha, se non erro, il medesimo profilo di rischio di una normale terapia contraccettiva ormonale."
Errato.


"Quello che mi chiedo dunque è: mi comporto in maniera prudente (e con il termine 'prudente' voglio significare anche la valenza legale del termine, se contrapposto all''imprudente') se somministro un farmaco a una persona che magari non ha mai preso 'quell'altro' tipo di farmaco, che non ha mai preso un farmaco del genere etc.? Posso fare tutte le anamnesi e tutti gli esami obiettivi del caso, ma certe problematiche senza uno straccio di prelievo del sangue possono risultarmi ardue."
Vale per tutti i farmaci, antibiotici compresi che tu (tu retorico) prescrivi con tanta sicurezza.

"E' vero che lo "scaricabarile" è vergognoso, ma è anche vero che una Guardia Medica lavora per poco più di 22 euro lordi all'ora e si aspetterebbe, a fronte di questa misera retribuzione (misera in rapporto al rischio) di non essere esposta a rischi ulteriori.

[iMi chiedo dunque: non sarà per caso venuto il momento di liberalizzare completamente la vendita del Norlevo come già avviene in altri paesi dell'UE?"

Sono d'accordo.

"Un'ultima nota: ho letto del collega al quale è stato consigliato di "rifiutarsi e di inviare al PS". Sottolineo ancora una volta che questa è una posizione a rischio di procedura per rifiuto di atto d'ufficio, in quanto per la Legge Italiana (fa ridere ma è così...) c'è differenza fra il dire "Mi spiace io non la prescrivo. Vada in PS." e dire "Guardi, io gliela prescriverei pure, ma non sono in grado di giudicare in maniera scevra da dubbi il suo stato di salute, quindi richiedo per la sua sicurezza un consulto ginecologico, per effettuare il quale dovrà rivolgersi al PS con il modulo che io le fornirò"."
Il medico il quale non intenda prescrivere o somministrare il LNG in riferimento ai suoi possibili effetti post-fertilizzazione ha comunque il diritto di appellarsi alla “clausola di coscienza”, e proprio in riferimento alla clausola di coscienza il Comitato Nazionale per la Bioetica ha riconosciuto in modo unanime, nella Nota sulla contraccezione di emergenza approvata il 28 maggio 2004, la possibilità per il medico di rifiutare la prescrizione o la somministrazione di Levonorgestrel (LNG): la cosa importante è che chi si rifiuta di prescrivere indichi alla paziente indichi un collega, una struttura disposta a prescriverla, così non si corre il rischio di incorrere in sanzioni e/o denunce. (Aggiungo però che di fatto non vengono comminate sanzioni e che se pure si dovesse arrivare in giudizio il medico sarebbe assolto perchè spetta alle Autorità competenti e alle Istituzioni fare in modo che tale diritto per le donne sia fruibile).

In sostanza ai medici (così come ai farmacisti) è consentito di appellarsi alla clausola di coscienza ma la donna deve avere in ogni caso la possibilità di ottenere la realizzazione della propria richiesta farmacologica.
www.zenit.org/article-31353?l=italian

Riporto in fine una dichiarazione del Dr. Joe DeCook, vice presidente dell'Associazione americana di ostetrici e ginecologi pro-life, (sottolineo pro-life e non pro-aborto) che condivido e che di fato descrive la realtà: "l'effetto post fertilizzazione era una pura speculazione diventata verità a forza di ripeterla".

Non esiste al momento nessuna evidenza farmacologica che faccia ipotizzare un'azione post-fertilizzazione del levonorgestrel (discorso diverso per la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo), e per confutare ciò sono stati fatti anche degli studi scientifici, uno dei quali ho tra l'altro postato tempo fa sul forum, e che appunto dimostra, ad oggi, che il LNG non inficia con il processo di fertilizzazione ne di post fertilizzazione.
Si lo so nel bugiardino trovate scritto qualcosa di un pò diverso, ma le indicazioni e le avvertenze presenti in scheda sono figlie, purtroppo, non solo di evidenze scientifiche ma di compromessi economico-politici.
Stessa cosa, ma con risultati opposti, sulla pillola dei 5 giorni dopo, che viene indicata in scheda come non abortiva mentre di fatto lo è.

Ribadisco infine l'ultimo concetto, ripetuto più volte nel forum, che dovete avere più timore a prescrivere un antibiotico che non il LNG.

Un'ultima chiosa: non sono un fautore o sostenitore del LNG, mi preme solo fare informazione corretta riguardo all'argomento, che se forse può essere comprensibile che un normale cittadino non comprenda a pieno la situazione, è inconcepibile che un medico si faccia fuorviare da credenze che a furia di ripeterle diventano evidenze scientifiche.
Ultima Modifica 11 Anni 9 Mesi fa da .

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11 Anni 9 Mesi fa #186159 da ari
grazie delle info, fradoctor! ;)

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