la vostra prima esperienza..

Ciao a tutti!!!! ho bisogno di un consiglio...anzi forse più di un incoraggiamento...ormai sono iscritta all'Ordine dei Medici e ho fatto la domanda di disponibilità per guardie e sostituzioni................tra un pò, penso, mi chiameranno per fare delle guardie,magari affiancando qualcuno con più esperienza o addirittura per sostituire un medico, dove io mi troverò praticamente sola.....con una miriade di argomenti studiati alla perfezione nel mio cervello...ma con nessuna esperienza pratica!!!!!!!!!ho comprato il libricino di Guardia medica di Antonicelli, ma i dubbi e le paure mi assalgono cmq!!!!com'è stata la vostra prima esperienza di guardia o sostituzione...non so...devo inparare a memoria un tipo di farmaco per ciascuna categoria, con i relativi dosaggi? voi come avete fatto?????? vi prego di aiutarmi...grazieeeeeeee

ma quando si fa una guardia medica, non si è da soli? o ci sono delle situazioni in cui è previsto una sorta di affiancamento?

Io per le prime guardie avevo chiesto un minimo di affiancamento (tipo andare alcune ore durante un turno per vedere un po'come funzionava), ma nessuno dei colleghi aveva dato disponibilità  ...quindi sono andata a frequentare un po' il Pronto Soccorso della mia città per farmi un'idea meno vaga della pratica clinica e in qualche modo (con una buona dose di incoscienza) mi sono buttata! L'Antonicelli è stato un valido aiuto, poi tieni conto che in genere hai il tempo per raccogliere le informazioni e rifletterci mentre vai dal paziente...e quindi anche per consultare prontuario e manuale 
In caso di dubbio meglio mandare un pz in PS per niente piuttosto che sottovalutare un quadro clinico, oppure contatta i medici di guardia dei singoli reparti per problemi specifici (impari qualcosa e al paziente piace vedere che ti informi per lui). Fatti sempre dare il numero di tel del paziente così se ti accorgi di aver fatto/detto qualche cavolata puoi rimediare.
Dai MMG arrivano poche cose davvero gravi...se hai dei dubbi imposta la terapia che ti pare più corretta (o prescrivi gli esami opportuni) e chiedi al paziente di tornare/richiamarti dopo qualche giorno, così lo ricontrolli, stai più tranquilla e anche qui correggi eventuali "sviste".
Io personalmente mi ero fatta un elenco delle patologie che più di frequente possono capitare, e per ognuna avevo cercato di scrivermi bene la terapia (che alla fine è la cosa più difficile per noi "pivelli", la diagnosi in genere è abbastanza agevole per cose comuni come faringite, bronchite, scompenso cardiaco, gastroenterite, IVU e robe simili...).
L'inizio è traumatico sempre e comunque, ma ti assicuro che al momento del bisogno scoprirai di avere risorse inaspettate!In bocca al lupo!

Grazie Michela, sei molto carina ad incoraggiarmi..   diciamo che la diagnosi non mi fa paura, non penso sia difficile...il problema è il dosaggio dei farmaci, spt quello per i bambini espressi in ml/Kg/dose....come faccio a ricordare tutto??e l'idea di dover  consultare il manuale difronte al pz non mi fa piacere...e quando non lo si può consultare durante il viaggio perchè il pz viene direttamente in ambulatorio????...

Citando l'Antonicelli, basta dire di controllare se un farmaco è mutuabile o meno così intanto controlli sul prontuario la posologia... nei casi pediatrici cmq se devi calcolare il dosaggio x il peso del bambino è evidente che non puoi ricordarteli a memoria, quindi affermi di voler fare le cose per bene e di voler calcolare la dose precisa e le mamme sono felici...
Cmq se ti leggi tutto l'Antonicelli hai un'idea di quello che può capitare, poi (io almeno ho fatto così) per ogni problema/patologia leggi la soluzione proposta dal libro, pensi alla soluzione che hai imparato all'università, decidi qual'è la tua linea di comportamento fondendo i due dati e vai sul prontuario a guardare bene il farmaco che hai scelto...

ciao! dunque, in linea di massima la mia linea di pensiero è questa, meglio passare per inesperta e incompetente che fare errori da vera incompetente. per cui ho affrontato la mia prima sostituzione con un bel foglio che tenevo sotto la scrivania con una serie di patologie e di fianco la terapia piu idonea. naturalmente non è bastato ma un pochino mi ha aiutato. per tutte quelle cose che non sapevo risolvere mi è capitato piu e piu volte di controllare il prontuario  o di fare telefonate a colleghi piu esperti davanti al paziente. di sicuro qualcuno non si sarà fidato e si sarà rivolto a qualche altro medico, ma qualcunaltro sicuramente avrà capito che da neolaureata non posso conoscere i rimedi per ogni cosa e avrà apprezzato che comunque ho cercato in ogni modo di aiutarli. per i bambini a maggior ragione, preferisco passare per completa imbecille davanti alle mamme che sbagliare un dosaggio, per cui tranquillamente prendo il prontuario dicendo"controllo il dosaggio perchè con le dosi dei bambini non sono pratica", mi leggo tutto per bene e poi prescrivo. mi è capitato anche di sbagliare, nonostante metta sempre la massima attenzione in quello che faccio, e mi è capitato di chiamare il paziente e dirgli di modificare qualcosa in quello che avevo detto, o anche di ritornare a casa di qualcuno perchè non ero convinta di averlo lasciato in buone condizioni. purtroppo la laurea non basta, ma ti posso dire che ogni giorno che passa, nonostante il panico sia sempre presente, sento di aver imparato una cosa nuova e ne sono felice.
per cui quello che ti posso dire è:
visita sempre e comunque tutti i pazienti in maniera accurata, anche se sei stanca, se palesemente non hanno nulla, anche se sei gia convinta della diagnosi prima di toccarli;
ricorda sempre di fare un'attenta anamnesi, chiedi tutto quello che ti viene in mente anche se ti sembra stupido, chiedi le cose piu volte se perdi il filo;
prendi tempo quando è possibile, chiedi un esame in piu e quando tornano a fartelo vedere fatti trovare preparata;
stai tranquilla, come dice mia mamma, pensa che se tu non facessi questo lavoro, qualche imbecille lo farebbe al posto tuo
In bocca al lupo!!