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Master Universitario di II livello in Medicina Generale

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13 Anni 6 Mesi fa #168178 da dahlia
Caro Bogdani, grazie per tutto quello che fai, grazie per l'impegno, grazie per la passione che metti nel tuo e nel nostro lavoro.

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13 Anni 6 Mesi fa #168183 da Bogdani
Ragazzi, vi ringrazio di cuore per gli attestati di stima che, credetemi, rappresentano davvero molto per me e mi spingono a fare del mio meglio ed a perseguire in questa strada: ho molto fiducia nel futuro perchè finalmente vedo una generazione con ideali ben precisi e grandi motivazioni a fare il medico di medicina generale.
Io vi aggiornerò su tutto, voi intanto fatevi sempre sentire e collaborate nelle vostre sedi e sul forum per migliorare questo corso MMG.

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13 Anni 6 Mesi fa #168196 da Bogdani
Ecco intanto cosa è apparso su medweb lo scorso 28 ottobre:

Altri due anni per il post-laurea
L’addio al triennio di medicina generale è sempre più vicino. E si va verso la specializzazione. Adesso c’è infatti la possibilità di un master universitario di secondo livello: due anni post-triennio per i neo-generalisti usciti dal tirocinio, con la benedizione del ministro della Salute Ferruccio Fazio (nella foto)



L’addio al triennio di medicina generale è sempre più vicino. E si va verso la specializzazione. Adesso c’è infatti la possibilità di un master universitario di secondo livello: due anni post-triennio ( un week end al mese fino al 2012) per i neo-generalisti usciti dal tirocinio che si sperimentano a Roma al Campus Biomedico, con il patrocinio di sindacati e società scientifiche (Fimmg e Simg in primis) e la benedizione del ministro della Salute Ferruccio Fazio, che parla di muro abbattuto tra atenei e medicina generale e annuncia: «Bisogna ora riconoscere la formazione specialistica universitaria in termini di punteggio per l’accesso alla professione». Ma in questo caso la notizia è forse nella promessa del presidente del Campus Biomedico, Paolo Arullani: «Siamo pronti a estendere i corsi nel resto d’Italia anche in joint venture con altre Università».
Il master darà sessanta crediti universitari.

Sostegno Fimmg ai giovani
Al congresso Fimmg il neoeletto segretario Giacomo Milillo nella relazione dava tre punti programmatici:
• sostenere il già attivo osservatorio sul tirocinio per monitorare l’attuale sistema;
• creare dipartimenti misti di formazione specifica, diretti dalla professione, in collaborazione atenei-regioni;
• rendere appetibile il triennio alzando le retribuzioni.
L’obiettivo è scongiurare l’esodo di 25 mila medici di famiglia in 15 anni che, se non sostituiti per lacune del triennio, potrebbe lasciare scoperti 11 milioni di italiani (si veda Corriere Medico del 14 ottobre, pagina 4). Dice Francesco Carelli, comitato scientifico del master: «Rispetto all’eventualità-esodo, l’antidoto è nella possibilità di diventare specialisti a parità di trattamento rispetto ai colleghi aspiranti ospedalieri. Tutto, grazie a un contratto di formazione e stipendi adeguati rispetto all’attuale borsa di studio. Il primo passo verso l’equiparazione a specialità, presente in altri paesi europei, è l’accordo tra sindacati, società scientifiche e università sull’esigenza di un 4° e un 5° anno di formazione con cappello universitario, propedeutico ad un accordo tra professione ed ateneo». Per Arullani, l’iniziativa è il primo passo per un incontro università-scuole regionali, «finalizzato a promuovere la medicina del territorio ponendola al centro del sistema sanitario».
L’iter formativo dei generalisti italiani si ferma oggi al triennio gestito dalle Regioni con il rilascio del diploma di formazione che, per quanto valido, non può essere comparato ai diplomi universitari di specializzazione, necessari a intraprendere la professione in altre branche della medicina. «Al termine dei tre anni gestiti dalle regioni – spiega Carelli – l’aspirante medico di famiglia presenta una tesina, non equiparabile a una tesi universitaria. Poi, occorre accumulare punti (ma non attraverso ricerca e pubblicazioni) e trovare finalmente in graduatoria una qualche zona carente L’accesso ai corsi regionali è reso complesso: in passato, per ragioni economiche, i corsi sono stati avviati anche ogni tre anni, cioè al completamento del precedente corso». Perso il treno, bisognava attendere 36 mesi per iniziare l’iter formativo. L’iter è completato da due tirocini di sei mesi ciascuno in studi di medici di famiglia abilitati come tutor.

Lontani gli standard Ue
L’obiettivo è arrivare agli standard medi dei paesi europei. «I medici di famiglia italiani devono contare su una formazione specifica di alto livello», conferma Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), tra gli artefici del master. E solo l’Università può garantire una nuova veste “europea” ai corsi, «mediante l’istituzione di Dipartimenti di medicina generale nel rispetto delle norme dell’Ue». «Il superamento dei corsi universitari – rimarca l’onorevole Paola Binetti, docente di Storia della medicina al Campus Biomedico- dovrebbe essere discriminante nel formulare le graduatorie d’accesso». Stesso augurio si fa la Fimmg, «fermo restando – dice Pierluigi Bartoletti (Fimmg Lazio) – che la mission dell’ateneo è in ultima analisi favorire la massima integrazione di mmg con specialisti ed ospedalieri».

Scarsa integrazione tra mmg
In proposito, un’indagine di Fiaso, Federazione italiana di Asl e ospedali, dimostra come l’integrazione da raggiungere con il nuovo quinquennio universitario sia non solo con gli specialisti ma anche nella medicina generale. In una scala di valori da 0 a 5 – calcolata da Fiaso pesando accessibilità dei servizi, qualità delle relazioni medico-paziente e unitarietà diagnostico terapeutica percepita dagli assistiti – l’“indice di integrazione” è risultato per gli ospedalieri pari a 3,24 per la cura del diabete, al 3,06 per le insufficienze respiratorie gravi connesse a Bpco e al 3,17 per i tumori. Gli indici di integrazione sono però molto più modesti se l’indagine si concentra sui medici di famiglia. Per il diabete i generalisti non vanno infatti al di là del 2,40 contro il 4,03 degli specialisti, e il rapporto – sempre a vantaggio degli specialisti – è di 2,39 contro 3,65 per le insufficienze respiratorie gravi e di 2,69 contro 3,68 per i tumori. Scarti dovuti soprattutto alla frequenza degli scambi informativi, migliore per gli specialisti.

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13 Anni 6 Mesi fa #168202 da Jekyll
Tutto questo è molto bello,da un determinato punto di vista direi anche auspicabile...ma mi pare che nessuno tenga in considerazione chi ha già terminato il corso o chi lo sta facendo che sarebbero penalizzati. E soprattutto...chi ha terminato il triennio prima dell'eventuale apertura della scuola, verrà poi considerato ugualmente specialista?Sono 16 anni che esiste questo corso e oggi si accorgono che non rispecchia gli standard europei. E allora lo trasformassero pure in specializzazione,ma a casa mia gli specializzandi vengono pagati e non sono costretti a pagare 3000 euro dopo un triennio in cui i medici sono trattati peggio di un impiegato al Mcdonald. Capisco che questo è il primo passo verso l'universitarizzazione del corso e sua trasformazione in specializzazione,ma mi spiegate a che serve un master come passo intermedio? Come hanno fatto per la scuola di emergenze che ha aperto da un paio d'anni (dopo un decennio di programmazione) aprissero direttamente la scuola di medicina generale anzichè inventarsi l'assurdità di un master che veramente non ha nè capo nè coda(ho letto il programma ed è molto simile a quello del triennio).

PS: altra cosa che sarebbe bene ricordare oltre alla paga vergognosa (che da me è 780 €,mentre ho sentito altre asl che pagano 870 netti)è la detrazione dell'irpef, che secondo me è cosa molto più scandalosa del recente inserimento in quota B dell'enpam(almeno questo ce lo ritroveremo un giorno).

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13 Anni 6 Mesi fa #168203 da Bogdani
Jeckill quanto alla paga credo che poi ti verrà dato qualcosa di più a partire da gennaio: noi i primi mesi prendevamo 870 euro e dal secondo anno sono scesi a 850 euro quindi credo che a voi daranno poi qualcosa di più.
Riguardo al resto, vi volevo dire che sto inviando a ciascuno di voi dei messaggi privati su una cosa importante che, se dovesse ricevere il maggior numero di adesioni, vedrà la luce.
A presto e buon lavoro a tutti,
Luca

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13 Anni 6 Mesi fa - 13 Anni 6 Mesi fa #168205 da einaz80
L’iter formativo dei generalisti italiani si ferma oggi al triennio gestito dalle Regioni con il rilascio del diploma di formazione che, per quanto valido, non può essere comparato ai diplomi universitari di specializzazione, necessari a intraprendere la professione in altre branche della medicina.

Chissà che valore aggiunto darà mai questo master, capace di trasformare un diploma che "per quanto valido" alla fine viene implicitamente definito di serie B, tanto da indurre alcuni  persino a pensare che sia una cosa da non medici laureati, una sorta di corso professionalizzante insomma.

Il corso triennale (ricordiamo tra l'altro per molti anni biennale!) quand'è nato sembrava un chissà cosa, capace di dare una marcia in più ai giovani futuri MMG, per differenziarli da quegli ignorantoni (è ironico, sia chiaro, ma applicando il loro ragionamento, sembra che le capacità e la bravura dei medici siano esclusivamente dettate dal numero di anni di studio post-laurea, proporrei al proposito di portare almeno a 10 anni tutte le specialità) dei medici di base attuali, che non so proprio come facciano a non vergognarsi per il fatto di non avere nemmeno una preparazione post-laurea.  [ Eppure sono loro, i "vecchi MMG", che secondo il ragionamento demente che si sta facendo dovrebbero essere gli ultimi degli ultimi, sono quelli che reggono la fila del corso e che dovrebbero LORO in primo luogo sdegnarsi di queste concezioni deliranti. ]

Ora, sedici anni dopo, ci stanno dicendo senza neanche troppi giri di parole che il triennio è un pò pochino, alla fine c'è la tesina (e non la tesi, scherzi?), è tutto un po' troppo -INO, insomma i cuginetti sfigati degli specialisti.
Ma ca...... mica l'abbiamo creato noi 'sto percorso!!! Non l'abbiamo deciso noi che durasse prima 2 e poi 3 anni, per poi sentirci dire che non siamo abbastanza "preparati"!
Ultima Modifica 13 Anni 6 Mesi fa da .

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