Dubbio sul significaro di "equipollente a medicina generale"

Credo sia stato già detto che nelle tabelle delle equipollenze, poichè sono state redatte diversi anni fa, la dicitura "medicina generale" intende l'attuale "medicina interna", visto che in passato i nomi dati alle specializzazioni erano diversi! Infatti se notate bene nella tabella del 1998 sono citate la specializzazioni di "clinica medica", "angiologia", ecc..., che oggi non esistono più ma sono state inglobate in altro tipo di specializzazione (med interna, chir vascolare,....). L stessa cosa vale per medicina generale, che non esiste come specializzazione vera e propria, ma è vero che esistono dei reparti di med interna chiamati "medicina generale", in cui per lavorare serve la specializzazione in medicina interna o equipollenti!!! E dopo aver ripetuto 2000 volte "medicina interna" e "medicina generale"  , spero di essere stata chiara! 

Caro Diego, innanzitutto sono felice di trovare chi la pensa esattamente come la penso io, ossia che non sono i fogli di carta quanto l'esperienza a fare un medico di un tipo piuttosto che di un altro ...
Se un chirurgo generale, trascorsi 6 anni di specializzazione a compilare cartelle e reggere i ferri a primario e strutturati, si viene a trovare di fronte ad un addome da operare come primo operatore, mi spiegate cosa se ne fa del prezioso foglietto di carta che attesta che ha speso SEI anni della sua vita ad imparare a fare il chirurgo? 
[ Parlo di casi reali, vissuti personalmente da colleghi che conosco bene. ]

Una volta anche in Italia si lavorava come assistenti medici in una disciplina e nel contempo ci si perfezionava (in quel senso dunque percorso specialistico, cioè approfondimento di un settore a partire dalla medicina in senso lato), poi hanno riformato tutto rendendo molto ardui i possibili passaggi da un settore all'altro una volta scelto un percorso. Forse è tutto dipeso dalla pletora medica di quegli anni, sinceramente non so.
Purtroppo da allora le regole si sono fatte sempre più rigide e le varie branche sono sempre più a "compartimenti stagni".

Poi però succedono dei fenomeni "curiosi", quale quello in atto dei medici del 118 che dopo tot anni di attività pratica (5 mi risulta) possono entrare come dirigenti medici del DEA, alla pari quindi di specialisti in medicina interna o equipollenti, pur avendo "soltanto" un corso semestrale e tanta pratica alle spalle.
Sono casi particolari di "sanatoria" che possono incuriosire o indignare, ma che sono possibili perché si inseriscono in ambiti, come quello dell'urgenza/emergenza, che fino a poco tempo fa neanche avevano un settore specialistico dedicato.

Purtroppo, nel caso della medicina generale, da tempo è stato deciso che la formazione in materia è appannaggio esclusivo del corso regionale, autonomo e distaccato dall'Università e come tale non in grado di fornire un titolo specialistico. E' stato concepito come percorso a sé stante, con tutte le conseguenze che ne sono derivate.

Volendo lanciarmi in paragoni azzardati (sia chiaro, al di là di ogni opinione personale al proposito), noi del corso MMG siamo come le "coppie di fatto", che vorrebbero ottenere la stessa dignità di una coppia sposata ma posti di fronte ad un giudice, codice civile alla mano, con la legislazione attuale non possono rientrare nella categoria "sposati" e pertanto non possono fruire di determinati diritti o doveri.

Mi fa piacere avere ricevuto subito risposte a questo argomento, certo è che non insistevo per una mia opinione ma per una speranza fradoctor ....nella convinzione che di fatto la formazione medica  è decisamente da rivalutare nel complesso, perchè a sentire tutti si parla sempre di medicina di serie A e medicina di serie B, e che questa suddivisione arbitraria ormai sia diventata una scusante per poter tranquillamente ammettere o meno le proprie responsabilità in campo medico....io penso che soprattutto noi giovani medici abbiamo il dovere di riportare la nostra figura ad essere veramente tale senza più dover ricorrere a giustificazioni che mille volte ho visto...(la leggenda vera o presunta dei medici di famiglia semplici prescrittori di ricette, limitati nell'operare....),la medicina è una branca sempre più vasta ma bisogna tornare a fare i medici .....e la formazione soprattutto specilistica dovrebbe essere davvero qualcosa in più....mere opionioni le mie di  sicuro..ma guardo anche con malinconia a quei vecchi medici del passato che non erano solo cardiologi,chirurghi,anestesisti ecc e se ne lavavano le mani di fronte a problemi non di loro competenza....erano medici prima di tutto e questa "formazione" oggi ci sta dividendo in quanto medici non solo dal punto di vista dei titoli ma anche delle competenze portando ad una diversa considerazione della professione medica a seconda che sia rivolta alla specialità o alla medicina di famiglia... è proprio questo che ha portato a classificare i medici in due categorie a far sentire i medici non specilisti come medici di serie B, come se fossero anche meno preparati, come semplici ,ripeto di nuovo, prescrittori di ricette.....per fortuna ho avuto esempi diversi nel mio territorio di medici che fanno i medici .....ma ricadere in questa categoria mi da un po fastidio e non  per invidia ma perchè vorrei un corso che si possa definire tale e che mi dia competenza.....e finora ho potuto constatare che la migliore scuola è l'esercizio....il resto sono solo porcherie per politici e politicanti per spartire finanziarie e titoli e riconoscimenti in questa Italia ormai senza più regole.
un corso deve essere un corso che sia regionale o meno se devo formarmi voglio essere riconosciuto altrimenti lasciamo che si faccia come in altri paese ....vedi svizzera,germania.ecc dove conta la pratica dove per poter esere specilista devi praticare fare certe cose ....i medici italiani sono preparati ma a parte tutto limitarci nella nostra formazione e portarci a classifiche di merito di sicuro non è fare medicina

caro Diego sottoscrivo in pieno quanto hai detto!

sottoscrivo anch'io