chirurgia ambulatoriale

Camillo ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

perchè la tecnica percutanea si chiama \"cardiologia interventistica\" e non \"cardiochirurgia mininvasiva\"? il cardiologo non aveva già più lavoro del cardiochirurgo?sostengo ormai che le barriere degli scompartimenti li fa chi per primo si accalappia il paziente!dalle mie parti in questi casi si dice:ccu spatti ci\'avi a megghiu patti!

:lol: sono perfettamente d\'accordo sulla \"citazione\" finale. Dai noi funziona in effetti così. Però attenzione, questo tipo di tendenze e competenze spesso vengono decise da \"guerre\" nascoste che si svolgono per lo + all\'estero, anche se non è la regola.L\'accenno all\'angioplastica è emblematico. Tecnica inventata da radiologi (in USA), strappata a questi ultimi dai cardiologi, con cardiochirurghi che sono rimasti a guardarsi negli occhi.Per mille fattori sarebbe potuta andare in tanti modi diversi, a favorire l\'una piuttosto che l\'altra specialità. MA ormai la situazione è concretizzata. Con il risultato che la cardiologia oggi è una branca in parte interventistica, quando ieri non lo era.La stessa cosa è vera x dermo. Se guardate alla situazione all\' estero (USA, UK, Francia...) è facile vedere come la figura del \"chirurgo\" dermatologo è ormai da anni la normalità...Si potrebbero fare altri esempi. Non dico che sia una evoluzione costruttiva, non dico nemmeno che sia giusto, ma la tendenza è quella...

Valeriotta ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

Per quanto riguarda l\'ospedale dove frequento io i pz giungono in ambulatorioin seguito alla visita del dermatologo e qui il chirurgo generale (o plastico quando è presente) interviene sui pz.Pensavo fosse la normalità...

Da noi a Bari al policlinico nevi, tumori cutanei ecc. sono tutti mandati in dermato. Ma come ho detto dipende dall\' organico. Abbiamo ben 3 dermatochir. (Per non parlare del Di Venere dove l\'attività è essenzialmente chirurgica, vedi il mitico Lospalluti...)Non sorprendetevi se altrove il reparto di dermatologia è essenz. \"medico\", e dunque la comp. chir. viene indirizzata altrove.

ragazzi, forse siete un pò più giovani di me e non ne avete viste così tante......ma avete mai visto le cicatrici che lasciano alcuni dermatologi? Mi permetto di dire che è una questione di tecnica.Per non parlare dei parametri di radicalità...

FPMR ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

ragazzi, forse siete un pò più giovani di me e non ne avete viste così tante......ma avete mai visto le cicatrici che lasciano alcuni dermatologi? Mi permetto di dire che è una questione di tecnica.Per non parlare dei parametri di radicalità...

Quanto dici è vero, possono rimanere brutte cicatrici. Ma parliamo di melanomi o tumori particolarmente infiltranti, non certo di nevi, angiomi o verruche (che ormai non lasciano traccia di sè).Negli ultimi anni, poi, con l\'attenzione all\' estetica che è cresciuta a dismisura le ultime generaz di dermatologi hanno interesse (molto più dei chir. gener.) a \"deturpare\" il meno possibile il paz. (e a proporre trattamenti aggiuntivi x eliminare la cicatrice residua).Sulla tecnica non mi esprimo, nel senso che quella ideale (e ormai routine altrove) sarebbe la micrografica mohs, di competenza dermatologica, ma qui non se ne vede nemmeno l\'ombra...negli USA c\'è una fellowship appropriata. Vi propongo questo link x ulteriori info sulla mohs. www.dermatology.ucsf.edu/skincancer/mohs.aspxSui parametri di radicalità esprimo il mio dissenso. Inverosimilmente un chir. dermatologico preparato ignora tali parametri che la sua stessa scienza specialistica ha provveduto a stabilire.Detto questo è kiaro, in giro si vede di tutto...a prescindere da dermo, chir. o altro...se uno è incapace o impreparato il risultato sarà mediocre.