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Di cosa si occupa?
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12 Anni 2 Mesi fa #189640
da Mike996
Di cosa si occupa? è stato creato da Mike996
Di cosa si occupa anatomia patalogica, e per un laureato medico, in ambito lavoratovo, si sta in laboratorio o si elaborano risultati (dati da analisi svolte dai tecnici)??
Grazie in anticipo
Grazie in anticipo
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- Giuseppe Bartelli
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12 Anni 2 Mesi fa #189645
da Giuseppe Bartelli
Risposta da Giuseppe Bartelli al topic Re:Di cosa si occupa?
Si passa tutta la giornata in laboratorio ad analizzare al microscopio e poi fare il referto dei campioni bioptici dei tessuti che ti mandano i medici ospedalieri.
Lavoro tranquillo, ma ti deve piacere enormemente l'istologia, la patologia generale e la biologia molecolare e soprattutto passare ore al microscopio a vedere i vetrini...
Lavoro tranquillo, ma ti deve piacere enormemente l'istologia, la patologia generale e la biologia molecolare e soprattutto passare ore al microscopio a vedere i vetrini...
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12 Anni 2 Mesi fa #189647
da Bosch
Risposta da Bosch al topic Re:Di cosa si occupa?
Oddio.. tranquillo si fa per dire!
In realtà il patologo non è in alcun modo assimilabile ad un medico laboratorista che "elabora" dei dati.
L'attività consiste nell'esaminare campioni citologici, biopsie endoscopiche e pezzi operatori.
L'esame si compone di una parte macroscopica, che concerne i pezzi operatori, i quali vengono esaminati, descritti e campionati. Si tratta di un attività piuttosto difficile, faticosa e di responsabilità, essendo alla base della stadiazione delle neoplasie, per le patologie oncologiche ovviamente.
Alla parte macroscopica segue quella microscopica in cui i preparati citologici, bioptici od istologici sulle campionature eseguite sui pezzi operatori vengono esaminati al microscopio.
A quel punto non c'è nessuna macchina da cui esce automaticamente una diagnosi... la diagnosi è frutto dell'interpretazione umana del patologo, della sua esperienza e della sua cultura, anche e soprattutto CLINICA. I reperti microscopici spesso sono ambigui e di difficile interpretazione. Sbagliare è tutt'altro che difficile e le conseguenze di un errore su un referto possono portare a conseguenze catastrofiche.
A questo si aggiungono gli esami estemporanei intraoperatori al congelatore
(per eseguire i quali si corre e si sudano 7 camicie!!) ed i riscontri diagnostici che, in alcune sedi, sono ancora richiesti ed eseguiti in gran numero.
E' un mestiere faticoso, per nulla tranquillo (almeno da noi) e carico di responsabilità.. ma bellissimo perchè richiede e fornisce una sapere in campo medico incredibile, a 360°.
L'anatomia patologica rientra nell'iter diagnostico-clinico. Questo impone un dialogo ed una collaborazione interpretativa con radiologi, medici clinici e chirurghi costante. Certe diagnosi corrette possono uscire tali solo quando questa collaborazione funziona come si deve.
E' ben diverso che determinare la sideremia e la colesterolemia, (con tutto il massimo rispetto per chi lo fa), insomma.
In realtà il patologo non è in alcun modo assimilabile ad un medico laboratorista che "elabora" dei dati.
L'attività consiste nell'esaminare campioni citologici, biopsie endoscopiche e pezzi operatori.
L'esame si compone di una parte macroscopica, che concerne i pezzi operatori, i quali vengono esaminati, descritti e campionati. Si tratta di un attività piuttosto difficile, faticosa e di responsabilità, essendo alla base della stadiazione delle neoplasie, per le patologie oncologiche ovviamente.
Alla parte macroscopica segue quella microscopica in cui i preparati citologici, bioptici od istologici sulle campionature eseguite sui pezzi operatori vengono esaminati al microscopio.
A quel punto non c'è nessuna macchina da cui esce automaticamente una diagnosi... la diagnosi è frutto dell'interpretazione umana del patologo, della sua esperienza e della sua cultura, anche e soprattutto CLINICA. I reperti microscopici spesso sono ambigui e di difficile interpretazione. Sbagliare è tutt'altro che difficile e le conseguenze di un errore su un referto possono portare a conseguenze catastrofiche.
A questo si aggiungono gli esami estemporanei intraoperatori al congelatore
(per eseguire i quali si corre e si sudano 7 camicie!!) ed i riscontri diagnostici che, in alcune sedi, sono ancora richiesti ed eseguiti in gran numero.
E' un mestiere faticoso, per nulla tranquillo (almeno da noi) e carico di responsabilità.. ma bellissimo perchè richiede e fornisce una sapere in campo medico incredibile, a 360°.
L'anatomia patologica rientra nell'iter diagnostico-clinico. Questo impone un dialogo ed una collaborazione interpretativa con radiologi, medici clinici e chirurghi costante. Certe diagnosi corrette possono uscire tali solo quando questa collaborazione funziona come si deve.
E' ben diverso che determinare la sideremia e la colesterolemia, (con tutto il massimo rispetto per chi lo fa), insomma.
I seguenti utenti hanno detto grazie : daydreamer, ugo11
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12 Anni 2 Mesi fa #189648
da Bosch
Risposta da Bosch al topic Re:Di cosa si occupa?
In riferimento al tuo interesse per il "lavoro di laboratorio", si tratta di una specialità che vive in laboratorio e richiede una conoscenza delle tecniche di laboratorio che si applicano nell'anatomia patologica (processazione, inclusione, taglio e colorazione dei preparati istologici, tecniche immunoistochimiche etc). Ma queste ultime mansioni vengono svolte dai tecnici di laboratorio e non dall'anatomo-patologo (medico), il quale già ha abbondantemente il SUO da fare nel partorire una diagnosi corretta per ciascun paziente
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