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terapia anticoagulante nella fibrillazione atriale cronica.

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13 Anni 8 Mesi fa #167040 da cate83
Salve sono una collega specializzanda di anestesia e vorrei porre un quesito. Stamattina ero in ambulatorio a fare visite per la preospedalizzazione in day surgery. Si presenta un signore che deve essere sottoposto ad intervento per ernia inguinale ed ombelicale. Il soggetto presentava diverse patologie (cardiomiopatia ipertensiva, diabete mellito, BAV di II grado con impianto di PM, BPCO grave) tali da far propendere verso una anestesia di tipo nevrassiale (spinale). Il pz inoltre è affetto da fibrillazione atriale cronica trattata con digossina per il mantenimento della frequenza ventricolare e con, cosa che a me ha destato qualche dubbio, arixtra sc come terapia anticoagulante che prendeva ormai da circa 5 mesi. Ho cercato di approfondire la cosa su internet ma non ho trovato questo tipo di indicazione per tale farmaco ma solo come profilassi e trattamento della TVP ed EP nel periodo post operatorio. Siccome per poter effettuare un anestesia nevrassiale c'è bisogno di un periodo più lungo di sospensione (48 ore) dell'arixtra (rischio di ematoma subdurale) rispetto all'enoxeparina (12 ore) mi chiedevo: sospendo arixtra 48 ore prima e lascio il paziente scoperto con eventuale rischio di eventi tromboembolici; o è preferibile sostituire l'arixtra con eparina a basso peso molelcolare e sospenderla 12 ore prima dell'intervento?
e se è preferibile sostituire arixtra con enoxaparina quanto tempo devo far passare dall'ultima somministrazione di arixtra?. Spero di essere stata abbastanza chiara, vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.

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