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Med Interna (non) è una specialità per indecisi?

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9 Anni 7 Mesi fa #201391 da Pterion
Ciao a tutti. Sono uno studente che si avvicina al sesto anno. Studio a Udine.

Vorrei tanto confrontarmi con qualcuno che ha vissuto realtà diverse dalla mia, che ha fatto internati in med int o che è già un internista..

mi preme più che altro che confutiate le mie teorie..

Sono lacerato dai dubbi. Tutte le volte che ho messo piede nella clinica di medicina interna ero in brodo di giuggiole, pendevo dalle labbra di chiunque per il fatto che sanno così tante cose, così tante diagnosi differenziali, così tante patogenesi (salvo rinsavire nel periodi intercritici, dicendomi che è una specialità per gente nè carne nè pesce, per gli ignavi e per gli indecisi, come me d'altronde).

Il mio problema è che mi piace (quasi) tutto delle cliniche.
Adoro interpretare ECG, adoro scervellarmi sulle malattie autoimmuni, adoro la ricerca immunologica, i GVHD, mi piace addiruttura inventarmi mentalmente terapie sperimentali per l'acidosi acuta. mi piace la semeiotica neurologica e vado matto per la neurofisiologia..

Ma il mio problema è che mi piace anche mettere le mani addosso alla gente, mi immagino di ricostruire visi e fare plastiche di aorta. Odio la laparoscopia, ma mi affascinano tutti quei trucchetti che si inventano per fare le suture anche senza saperle fare (tanto c'è la sparapunti taglia-e-cuci).

E poi penso: se voglio fare il chirurgo puro che è il mago delle suture e delle ricostruzioni dovrei fare il plastico, ma quanto ne saprei di medicina (risp: NIENTE).

Se voglio fare il medico puro che sa qualsiasi cosa potrei fare l'internista, ma quando mai mi capiterebbe un vero caso completo (risp. MAI, perchè sono tutti dai rispettivi specialisti che in ogni ambito ne sanno sicuramente più di me).
All'internista ormai arrivano solo i vecchi poli-patologia, con tutte le terapie già impostate e il mio compito è solo rattopparlo con altri farmaci per correggere gli effetti collaterali dei precedenti..
se anche fossi un internista che ne sa di cardiologia (o anche endocrino o anche autoimmunità), non mi verranno mai indirizzati quei pazienti deliberatamente..

Certo al letto del paziente posso fare ecografie io stesso, ma potrò mai fare la vera diagnosi specialistica non essendo uno specialista in diagnostica (o in cardiologia per gli ecocardio o in ch vascolare per le ecografie venose eccc)? Posso prescrivere tutti i test autoimmuni che voglio, ma idem forse non potrò fare diagnosi di lupus o di sjogren..

Infine, un internista che si sub-specializzi in una o più discipline, può avere uno studio privato di quelle discipline pur non essendo legalmente specialista?

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  • Guido T.
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9 Anni 7 Mesi fa #201398 da Guido T.
Secondo me, se impari a fare bene le ecografie (con o senza una specialità in Medicina Interna), e apri uno studio nella tua città, e inizia a spargersi la voce che fai bene le ecografie, senza le liste d'attesa del SSN, puoi già iniziare a lavorare... Se esci da Medicina Interna, ma non sai fare ecografie... ok, puoi inventarti terapie fantasiose per la acidosi, come tu scrivi (metabolica o respiratoria?), ma se non fai il ricercatore in una Università le puoi giusto proporre sulla tua pagina Facebook...

Specialità per indecisi? Nel tuo caso sembra di sì: io non l'avrei scelta neanche con una calibro 45 puntata alla fronte, ma qui va a gusti... ;)

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9 Anni 7 Mesi fa #201400 da Pterion
grazie per la risposta!
quindi secondo te sarebbe meglio specializzarsi direttamente in qualcosa, perchè tanto poi medicina interna la si può esercitare cmq?

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  • Guido T.
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9 Anni 7 Mesi fa - 9 Anni 7 Mesi fa #201401 da Guido T.
Direi così!

Due colleghe che conosco hanno fatto Medicina Interna (credo con massimi voti, sia di laurea che di specialità): ora sono MMG. Non dico che debba essere questo il destino di tutti gli specialisti in Medicina Interna, ma di fatto, loro (a meno che non si siano divertite come matte durante quei 5 anni di specialità) hanno "buttato via" ben 5 anni di vita.
Poi magari finisci a lavorare in un reparto di Medicina di un ospedale, piccolo o grande che sia. Ma ti piacerebbe? Solo pazienti anziani, e prevalentemente bronchiti, broncopolmoniti, diabete, scompensi cardiaci e tanti pazienti terminali e tante morti a cui dover assistere. Abbiamo scelto di fare i medici, è vero, ma un reparto di Medicina non deve essere la nostra condanna: se a uno piace, perfetto, ma io, in un reparto così, scoppierei di noia e di depressione solo dopo pochi giorni!

Vedi tu: io mi specializzerei in qualcosa di più specifico fin da subito... O se si vuol rimanere sul "generale", perché non fare subito i MMG? :-)
Ultima Modifica 9 Anni 7 Mesi fa da Guido T..

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9 Anni 7 Mesi fa - 9 Anni 7 Mesi fa #201428 da lololo
Ciao Pterion, anche io laureato a Udine, ora specializzando a Verona :P

La risposta più corretta è:

-in un ospedale grande con molte cliniche specialistiche --> medicina interna = magazzino di vecchi bavosi in attesa o di decesso o di essere trasferiti in qualche altro reparto una volta che viene sospettata anche solo per sbaglio qualcosa di minimamente interessante.

-in un ospedale piccolo di provincia dove mancano reparti per esempio di pneumologia, ematologia, nefrologia..ti devi sapere arrangiare e il campo delle tue competenze a quel punto spazia molto.

Dipende dai gusti e dipende molto da dove la fai. Nel tuo caso, a Udine, non potrai formarti in maniera dovuta perchè i casi sono troppo selezionati. Per come la vedo io alla fine si ristudia 100 volte quello che hai già studiato nei 6 anni e arriverà sempre una specialista in grado di farti le scarpe su tutto. Tieni anche presente che molto spesso esistono specialisti (tipo ematologi, endocrinologi e soprattutto nefrologi) che sono assolutamente in grado di fare gli internisti avendo quotidianamente a che fare con pluripatologie.
Ultima Modifica 9 Anni 7 Mesi fa da lololo.

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1 Anno 10 Mesi fa #209828 da Canepa
Anche se non pochi Dirigenti sanitari ( Direttori Generali di ASL o Aziende Ospedaliere o anche medici attivi in politica) vorrebbero "eliminare" la Medicina Interna ospedaliera, bisogna riconoscere che , soprattutto fra la popolazione anziana, molti sono i pazienti "pluripatologici" ed è richiesta una particolare competenza che gli specialisti d'organo non possono possedere, non perché "ignoranti" ( anzi, tutt'altro), ma proprio perché specialisti. Ciò rende necessario, almeno da un punto di vista prettamente medico, che continuino ad esserci reparti di Medicina Interna Generale "omnibus" . Ciò detto, non si può negare che per chi si specializza in medicina Interna esista un serio problema di disoccupazione e non mi meraviglia sapere che parecchie neo specialiste abbiano dovuto ripiegare, proprio perché non trovavano impiego, sulla Medicina Generale con ricette e certificati. 

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