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SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA INTERNA: QUALI LIMITI
Il problema dell'internista è il privato, a meno che non faccia le ecografie per esempio, a per il pubblico io non credo che avrà mai problemi a trovare lavoro.
Poi tieni in considerazione una cosa: ora c'è la tendenza alla superspecializzazione. Arriverà un momento tuttavia che ci sarà un'inversione di tendenza necessaria, perchè nessuno ha la visione globale del paziente e non si riusciranno a mettere insieme i pezzi.
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sei un internista, illuminami!
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Ottimo msg, faccio osservare che è praticamente come dici tu, ormai con le conseguenze penali che uno sbaglio medico possa avere si è sempre portati a chiedere consigli allo specialista per essere sicuri di non sbagliare anche se il dubbio che avevi era corretto. L'internista in teoria sa tutto di tutto ma la grande conoscienza non puo essere dettagliata 5 anni di tutto contro 5 anni di solo studio del cuore hanno delle differenze. del resto di fronte a un paziente che non abbia problemi di cuore il cardiologo e pressoche inutile. Ormai con la grande settorializzazione del campo medico per organi il medico tuttologo rimarra sempre fuori.. il suo destino? in ps a fare lo smista pacchi.. quello li e quelli di la! un consiglio e specializzarti
quello che mi ha preoccupato la settimana scorsa durante un tirocinio in medicina interna (tirocinio in realtà di semeiotica) è stata proprio questa necessità dell' internista di richiedere consulti presso altri reparti..(cardiologia,nefrologia ecc)
la specialità in medicina interna era quella che preferivo proprio perchè , grazie alla conoscenza "globale" , permetteva un approccio al paziente diverso da quello delle altre specialistiche,
la possibilità di formulare diagnosi e somministrare la terapia in corso di patologie multiorgano ,
o di altre patologie non immediate all' occhio di un clinico che si occupa di un organo in particolare
...il discorso di "sintomatologia cardiaca dovuta ad una malattia dell'esofago causata da un problema epatico"
d' altro canto...in qualità di internista , non vorrei essere visto come una sorta di medico di base ospedaliero
(nel caso non scelga la sub-specialità di PS...dove comunque il compito resta quello di smistare il paziente con un sospetto clinico fatto senza troppi esami)
dato che, nella maggior parte dei casi , i pazienti arrivano all' internista con una diagnosi già fatta (solitamente di scompenso cardiaco e/o di insufficienza renale) ,
oppure sono pazienti in attesa di trasferimento presso altri reparti (oncologia ecc)
fatemi sapere
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