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Scuola in medicina d'emergenza-urgenza: a che punto siamo?
- Georgebest86
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Quello che non capisco io è per quale motivo si accetta che si possa formare una qualsiasi figura professionale sanitaria in una branca e non di avere un percorso razionale che conduca un medico a gestire le prime ore di un paziente in una struttura ospedaliera. Nel mondo statunitense, australiano etc etc il medico d'emergenza è una realtà da tempo, riconosciuta ed apprezzata per la sua professionalità. i resident americani che sono venuti grazie ai programmi di scambio a trovarci ci dicevano che le stesse obiezioni che muovete ora voi erano le stesse che venivano mosse 20 anni fa li.. eppure i numeri hanno premiato il cambiamento. Il problema è di verificare se i programmi di formazione sono congrui e razionali! magari nei grossi centri è anche superfluo perchè si hanno tutti gli specialisti 24/24h, ma nei piccoli centri c'è bisogno di decidere magari di notte se è più indicato organizzare un trasporto presso un centro di riferimento immediatamente o se si può soprassedere per qualche ora e nel frattempo quali trattamenti iniziali fare..
Io credo che un medico di PS "nativo" con un percorso dedicato di formazione sia anche una figura con cui collaborare meglio, oppure preferivate la situazione con l'allergolo (per dire una specializzazione a caso) che vi chiamava in consuelenza anche per mettere una radiale per eseguire degli ega seriati? il medico di ps ben preparato è uno che per prima cosa sa gestire più razionalmente i consulenti, sapendo o meglio prevedendo, quando la situazione travalica le proprie competenze e c'è la necessità di avvalersi di uno specialista.
poi se si deve ritornare al solito discorso che comunque il malato da "codice rosso" è ipso facto di competenza di altri credo che sia inutile proseguire nella discussione..
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Del fatidico elenco che avete riportato a firenze siamo in difetto per quanto riguarda i PM temporanei transvenosi e in parte per parti. Per i PM si ricorre al transcutaneo e poi il cardiologo si preoccupa del posizionamento del transvenoso. E' ovvio che lo specialista di riferimento (oculista, neurologo etc) sia una figura imprescindibile e nessuno vuole "giocare" soprattutto per il bene del paziente. Il medico del PS ha la funzione di organizzazione di un percorso, di una gestione che si avvale dei vari specialisti temporizzando anche l'intervento delle varie figure.
Quello che non capisco io è per quale motivo si accetta che si possa formare una qualsiasi figura professionale sanitaria in una branca e non di avere un percorso razionale che conduca un medico a gestire le prime ore di un paziente in una struttura ospedaliera. Nel mondo statunitense, australiano etc etc il medico d'emergenza è una realtà da tempo, riconosciuta ed apprezzata per la sua professionalità. i resident americani che sono venuti grazie ai programmi di scambio a trovarci ci dicevano che le stesse obiezioni che muovete ora voi erano le stesse che venivano mosse 20 anni fa li.. eppure i numeri hanno premiato il cambiamento. Il problema è di verificare se i programmi di formazione sono congrui e razionali! magari nei grossi centri è anche superfluo perchè si hanno tutti gli specialisti 24/24h, ma nei piccoli centri c'è bisogno di decidere magari di notte se è più indicato organizzare un trasporto presso un centro di riferimento immediatamente o se si può soprassedere per qualche ora e nel frattempo quali trattamenti iniziali fare..
Io credo che un medico di PS "nativo" con un percorso dedicato di formazione sia anche una figura con cui collaborare meglio, oppure preferivate la situazione con l'allergolo (per dire una specializzazione a caso) che vi chiamava in consuelenza anche per mettere una radiale per eseguire degli ega seriati? il medico di ps ben preparato è uno che per prima cosa sa gestire più razionalmente i consulenti, sapendo o meglio prevedendo, quando la situazione travalica le proprie competenze e c'è la necessità di avvalersi di uno specialista.
poi se si deve ritornare al solito discorso che comunque il malato da "codice rosso" è ipso facto di competenza di altri credo che sia inutile proseguire nella discussione..
C'è un aspetto che stiamo condividendo tutti, ossia il discorso dell'equipollenza tra le varie branche mediche. In pronto non ci possono stare ematologi, allergologi, medici del 118 scartati da chiunque o chirurghi che facciano gli internisti.
Quel che alcuni di noi, me compreso, affermano è che l'internista a indirizzo d'urgenza era una figura già presente e adeguatamente preparata. Secondo me andava sfruttata questa possibilità formativa per eliminare le figure improprie che intasano il pronto e gestire BENE l'inquadramento diagnostico-terapeutico del malato acuto.
In ogni caso sì, il malato da codice rosso vero è di fatto di competenza "di altri", ossia di coloro che lavorano tutti i santi giorni per sostenere l'ABC dei malati critici. Non ditemi che un politrauma shockato può essere gestito completamente dall'internista d'urgenza.....e che l'anestesista debba essere chiamato solo per la valutazione anestesiologica se il Pz deve andare in sala....
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- stefanodik
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grazie
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