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Scuola in medicina d'emergenza-urgenza: a che punto siamo?

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11 Anni 7 Mesi fa - 11 Anni 7 Mesi fa #186939 da des
A Firenze; certo poi ovviamente sono il primo a riconoscere che si potrebbe apportare dei miglioramenti (negli anni ne abbiamo proposti molti ed alcuni sono stati accolti), però da qualche parte bisogna pure iniziare no?
è che a tutti gli effetti stiamo parlando di un percorso che è da ottimizzare (a questo guardando solo nella nostra sede i ragazzi che attualmente sono al 4 hanno avuto un percorso in parte diverso dal nostro e alcune variazioni ulteriori saranno introdotte credo/spero anche per i prox anni).
Io questo "antagonismo" se mi passate il termine non lo vedo, anzi credo debba e possa esserci un ottimo gioco di squadra! Personalmente tra i vari "tutor" avuti quelli che più mi hanno fatto crescere da un punto di vista professionale sono stati alcuni medici di ps (internisti o cardiologi) e diversi A/R.
Per quanto riguarda le organizzazioni delle altre scuole di Med. E-U non posso dire di conoscerle nel dettaglio (solo per voci riportate) ma, almeno sul forum, mi sembra che la scarsa preparazione specifica in alcune aree sia la maggior critica che viene mossa da alcuni..
sarei interessato a sapere dagli specializzandi di altre sedi come è organizzata la loro scuola e eventualmente cosa vorrebbero cambiare nel loro percorso
Ultima Modifica 11 Anni 7 Mesi fa da .

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11 Anni 7 Mesi fa #186963 da
Non mi pare che nessuno abbia detto che i medici del PS servono solo a smistare i vari codici, almeno per me non è così.
Io ho qualche dubbio che questa nuova figura, che se andiamo a leggere il programma didattico previsto, dovrebbe creare una sorta di supermedico, che sinceramente mi pare fuori dalla realtà.
Io credo potesse restare medicina interna con un trennio comune e poi formare nell'ultimo biennio il medico di medicina d'urgenza. Ovviamente è una mia idea, e un mio parere il fatto che di questa scuola non se ne sentiva il bisogno, non certamente che chi esce da questa scuola non sia formato, ci mancherebbe!

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11 Anni 7 Mesi fa #186990 da DocSimo

Non mi pare che nessuno abbia detto che i medici del PS servono solo a smistare i vari codici, almeno per me non è così.
Io ho qualche dubbio che questa nuova figura, che se andiamo a leggere il programma didattico previsto, dovrebbe creare una sorta di supermedico, che sinceramente mi pare fuori dalla realtà.
Io credo potesse restare medicina interna con un trennio comune e poi formare nell'ultimo biennio il medico di medicina d'urgenza. Ovviamente è una mia idea, e un mio parere il fatto che di questa scuola non se ne sentiva il bisogno, non certamente che chi esce da questa scuola non sia formato, ci mancherebbe!


Perfettamente d'accordo, ribadendo il fatto che gli internisti della "vecchia scuola" (med. interna a indirizzo d'urgenza) sono professionisti molto preparati.
Non credo sia questione di "rubare" il lavoro ad altri, tuttavia c'è stato un allargamento di competenze verso manovre e situazioni che precedentemente erano gestite solo dai rianimatori...e non mi sembra che fossero gestite male.
Il programma ministeriale della scuola di Medicina d'E/U prevede una serie di obiettivi da raggiungere:


Sono attività professionalizzanti obbligatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche della tipologia Medicina
d’Emergenza-Urgenza:
- avere partecipato, per almeno 3 anni, all’attività medica - compresi i turni di guardia diurni, notturni e festivi - nelle
strutture di Emergenza-Accettazione - e nelle strutture collegate- identificate nell’ambito della rete formativa regionale;
- avere redatto e firmato almeno 300 cartelle cliniche di pazienti delle strutture di Emergenza-Accettazione e nelle
strutture collegate;
- avere partecipato attivamente alla gestione di almeno 50 traumatizzati maggiori e sapere gestire il “Trauma Team”;
avere trascorso almeno 3 settimane all’anno per almeno 3 anni in turni di emergenza territoriale;
- sapere attuare il monitoraggio elettrocardiografico, della pressione arteriosa non-cruenta e cruenta, della pressione
venosa centrale, della saturazione arteriosa di ossigeno;
- avere eseguito almeno 10 disostruzioni delle vie aeree, 30 ventilazioni con pallone di Ambu, 20 intubazioni orotracheali
in urgenza;
- sapere praticare l’accesso chirurgico d’emergenza alle vie aeree: cricotiroidotomia;
- sapere eseguire la ventilazione invasiva e non-invasiva meccanica manuale e con ventilatori pressometrici e
3
volumetrici;
- sapere somministrare le varie modalità di ossigenoterapia;
- avere posizionato almeno 20 cateteri venosi centrali (giugulare interna, succlavia e femorale);
- avere posizionato almeno 10 agocannule arteriose (radiale e femorale);
- avere interpretato almeno 100 emogasanalisi arteriose, con prelievo arterioso personalmente eseguito;
- avere praticato almeno 5 toracentesi dirette ed ecoguidate, con posizionamento di aghi e tubi toracostomici;
- avere posizionato almeno 20 sondini nasograstrici, compreso il posizionamento nel paziente in coma;
- sapere eseguire pericardiocentesi;
- avere interpretato almeno 50 radiografie del torace, 20 radiogrammi diretti dell’addome, 50 radiogrammi ossei, 20 TC
(cranio, cervicale, toracica, addominale) e 10 RMN del cranio;
- avere praticato ed interpretato almeno 40 esami ecografici per le emergenze cardiache ed addominali;
- avere praticato ed interpretato almeno 30 eco-Doppler venosi ed arteriosi;
avere eseguito ed interpretato almeno 200 ECG;
- avere eseguito almeno 20 cardioversioni e 20 defibrillazioni elettriche;
- avere praticato almeno 40 massaggi cardiaci esterni con applicazione delle manovre di rianimazione;
- avere posizionato almeno 10 pace-makers esterni ed 5 pace-makers transvenosi;
- avere praticato almeno 10 sedazioni-analgesie per procedure;
- avere praticato almeno 20 anestesie locali e regionali;
- avere disinfettato e suturato almeno 40 ferite superficiali;
- sapere realizzare fasciature, splints e gessi per immobilizzazione di fratture ossee;
- avere praticato almeno 5 immobilizzazioni per la profilassi delle lesioni midollari;
- sapere eseguire la riduzione di lussazioni;
- sapere eseguire punture lombari;
- avere praticato almeno 20 cateterismi vescicali (catetere di Foley, sovrapubici);
- avere esaminato almeno 10 pazienti con urgenze oculistiche;
- avere praticato ed interpretato almeno 10 otoscopie;
- avere praticato almeno 5 tamponamenti anteriori e posteriori per il controllo dell’epistassi;
- avere partecipato attivamente ad almeno 10 parti;
- sapere eseguire le procedure di decontaminazione (cutanea e gastrica compreso il posizionamento dei sondini
nasogastrici per eseguire il lavaggio gastrico ed intestinale);
- avere partecipato direttamente ai processi gestionali e decisionali della centrale operativa del 118
.


Sarei curioso di sapere se questi obiettivi vengono realmente raggiunti o se è l'ennesimo giochino all'italiana.

Secondo me questo non è un passo avanti, proprio perchè il supermedico non può esistere. Ognuno deve avere le proprie competenze e il malato deve essere gestito in equipe.
Altrimenti si diano le rianimazioni agli urgentisti e gli anestesisti si facciano solo la sala.

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11 Anni 7 Mesi fa #187022 da
DocSimo, pienamente d'accordo con te!

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11 Anni 7 Mesi fa #187042 da Giuseppe Bartelli
Io rimango della mia idea: non c’era il bisogno di creare questa nuova figura professionale, che vuole fare troppe cose, secondo me… vorrebbe gestire tutto l’universo delle emergenze, ma ciò è umanamente impossibile.

Te hai detto che frequenti gli ambulatori dove gestiscono le urgenze di oculistica, otorino, ortopedia…  ma che senso ha? Se ci sarà un un problema ad un occhio, tale da richiedere l’accesso al p.s. , ci sarà sempre bisogno di un oculista, per la salute del paziente sarebbe sempre meglio farsi vedere l’occhio da un oculista che avrà un’esperienza molte volte maggiore dellavostra, così vale per le altre specialistiche… arriva una persona con un ictus, mettiamo una sindrome alterna di quelle rare, che fai? La sapresti riconoscere al volo?  Non chiami il neurologo? Non riesco a capire… poi alla fine si ritorna al punto di partenza: lo specialista vero di quella branca serve quasi sempre, anche solo per una conferma.
Lo stesso vale per pediatria, i pronto soccorso pediatrici sono gestiti dai pediatri, che studiano per 5 anni tale materia e credono che sappiano meglio di voi  le problematiche acute di un neonato rispetto ad un urgentista.
Poi frequenti le varie ECO, anche qui è vero che puoi imparare diverse cose, ma alla fine un pz. per esempio con un addome acuto è meglio se lo guarda un radiologo che sicuramente ha molto più “occhio” di voi, ma non perché voi urgentisti siete scemi (bada bene che non voglio certo offendervi!!) ma semplicemente perché per 5 anni ha fatto solo radiologia e quindi ha molta più esperienza di uno che ha fatto 5 anni saltellando da un reparto di oculistica a una rianimazione…
Per non parlare degli anestesisti, secondo me l’esperienza che ha un anestesita sulla gestione delle vie aeree e dei vari casi di shock, non è paragonabile a nessun altro specialista, quindi credo che la persona più adatta per lavorare nei codici rossi sia l’anestesista.
Poi che senso ha frequentare anche una rianimazione, tanto poi le rianimazione sono gestite dagli anestesisti –rianimatori e non dall’urgentista e non penso che le cederanno tanto facilmente a voi urgentisti.

Dici che si lavora in un team dove ci sono varie figure, hai ragione, ma io non capisco infatti la figura dell’urgentista che ci sta a fare nei codici rossi:
es. politrauma,  incidente in moto (evento comunissimo)  pz. arriva con milza rotta e femore rotto  : c’è bisogno dell’ortopedico, del chirurgo generale e dell’anestesista rianimatore … stop … il medico d’urgenza che fa? Nulla.  Davanti all’emergenza vera, l’urgentista non fa niente…  al massimo potrà essere il medico del 118 che ha accompagnato il pz. in p.s. , ma io ci vedo comunque meglio un anestesista che, nonostante voi giriate un po’ tutti i reparti,  ha sempre più esperienza di voi a mettere CVC, intubare, gestione dei liquidi  ecc.

Secondo me è una figura che sa fare un po’ di tutto sulla gestione delle emergenze finchè si rimane sulla difficoltà lieve-media … quando la situazione diventa di media- elevata difficoltà c’è comunque bisogno di chiamere  l’anestesista, l’oculista, l’ortopedico, il radiologo… a meno che non si voglia mettere a rischio la vita del malato e la vostra sicurezza dal punto di vista legale.

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11 Anni 7 Mesi fa #187046 da
Giuseppe ma credo che alla fine DocSimo convenisse col tuo pensiero, almeno io così l'ho inteso. Altro è dire che il nuovo specialista in emergenza/urgenza è impreparato, altro è dire che è una figura di cui si poteva fare a meno, e come dici tu alla fine in PS non potranno lavorarci da soli senza più consulenze, affiancamento da pare degli altri specialisti come hai ben detto tu.
Poi allargando il discorso, secondo me in Italia di specializzazioni ce ne sono anche troppe, con sovrapposizione di ruoli, o con sconfinamenti preoccupanti (vedi allergologo in PS), certamente prima devi superare un concorso ma questo mi garantisce fino ad un certo punto.
Come detto prima bastava formare l'internista in un biennio per medicina d'urgenza, gli altri che ne so in lungodegenza o per pazienti cronici/medicina del territorio, e poi affiancare il chirurgo d'urgenza. Insomma qualcosa del genere, ma certo "creare" un medico dai superpoteri, per altro solo sulla carta. Magari sarò smentito dai fatti a breve ma io ritengo che alla fine le modalità di lavoro e di approccio dei medici del PS non muterà e quando serve una gestione adeguata delle vie aeree si ricorrerà all'anestesista, ecc. ecc. staremo a vedere.

Se poi invece quello che si propone questa nuova specializzazione non è quella di creare un superman ( a parte che sulla carta alcune operazioni che dovrebbe fare sono di competenza legale dell'anestesista e non vedo come lui le potrà fare, ma tant'è altre stranezze tutte italiane) ma un medico che si occupi solo di PS, togliendo tutte quelle figure improprie che a mio parere ci stazionano, allora ok.

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