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AR o Medicina d'urgenza?
- federica83
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1. che differenza c'è tra medico della terapia intensiva e rianimatore? praticamente non sono la stessa cosa? (domanda scema non mi fustigate troppo..... )
2. invace usciti dalla specilità la differenza tra anestesista e riaminatore è praticamente solo basata sulla tua esperienza e attività che svolgi preferenzialmente perchè alla fine esci che sei anestesista/rianimatore e pui fare tutte e due le cose (almeno sulla carta) giusto? per esempio un medico che lavora in una terapia intensia può anche collaborare con una clinica privata come anestesista in libera professione...
grazie e ciao ciao
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ciao, mi sembra di aver capito che molti di voi frequentano/hanno frequentato rianimazione e/o anestesia... volevo chiedervi una cosa che non ho ben chiara a rischio di fare una, anzi due domande stupide...
1. che differenza c'è tra medico della terapia intensiva e rianimatore? praticamente non sono la stessa cosa? (domanda scema non mi fustigate troppo..... )
2. invace usciti dalla specilità la differenza tra anestesista e riaminatore è praticamente solo basata sulla tua esperienza e attività che svolgi preferenzialmente perchè alla fine esci che sei anestesista/rianimatore e pui fare tutte e due le cose (almeno sulla carta) giusto? per esempio un medico che lavora in una terapia intensia può anche collaborare con una clinica privata come anestesista in libera professione...
grazie e ciao ciao
Lo specialista anestesista rianimatore può lavorare in tutte le aree di sua competenza: sala operatoria e anestesia per manovre invasive, rianimazione, terapia del dolore, pronto soccorso per le emergenze rianimatorie e alcuni aspetti dell'emergenza territoriale come l'elisoccorso e, in alcune (purtroppo poche) realtà anche i mezzi terrestri.
In alcuni ospedali lo specialista si dedica a una sola attività (sala o rianimazione o antalgica), in altri (generalmente quelli periferici) ruota sui diversi servizi.
La libera professione, così come l'attività in elicottero, viene generalmente gestita indipendentemente dalla professione abituale.
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- federica83
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2) In rianimazione/terapia intensiva l'anestesista è indipendente o ha sempre bisogno del consulto di uno specialista specifico (es:è in grado di fare un'antibioticoterapia,di diagnosticare e trattare una polmonite o una meningite, di diagnosticare un edema cerebrale, di trattare un'insufficienza renale,di intervenire in un'aritmia cardiaca,...)?
3) Il rianimatore viene chiamato nei vari reparti solo per mettere cvc e terapia del dolore,o segue il post-operatorio in tutti i sensi? (es: se il paziente è anemico,se ha insuff.renale)...
4) Ma in sala operatoria,l'anestesista non si rompe le scatole?
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1) Ma l'anestesista può lavorare contemporaneamente in un ospedale pubblico e in una clinica privata?
Sì, certo. Legalmente, firmando un contratto con l'ospedale pubblico con opzione aperta per la libera professione extra-moenia; la stessa cosa la può fare il chirurgo. Oppure illegalmente, firmando un contratto con il pubblico e poi marchettando in nero.
2) In rianimazione/terapia intensiva l'anestesista è indipendente o ha sempre bisogno del consulto di uno specialista specifico (es:è in grado di fare un'antibioticoterapia,di diagnosticare e trattare una polmonite o una meningite, di diagnosticare un edema cerebrale, di trattare un'insufficienza renale,di intervenire in un'aritmia cardiaca,...)?
In ICU il rianimatore ha la stessa libertà di manovra che ha il medico internista, e spesso addirittura maggiore. Chiaro che può fare diagnosi e può impostare terapie, se ne è capace. Tuttavia vista la complessità dei pazienti, spesso si ricorre all'aiuto di specialisti per determinate cose (nefrologo se serve dialisi, cardiologo per impiantare PM, plastico per le lesioni da decubito, ecc..). Non ho mai visto chiamare un cardiologo per la terapia dell'FA, per esempio, mentre lo chiama se il pz ha bisogno di una PTCA. Altrettanto vero che il rianimatore svolge autonomamente manovre che in medicina interna solo spesso delegate allo specialista, come puntura lombare, drenaggio toracico, centrale, ecc..
3) Il rianimatore viene chiamato nei vari reparti solo per mettere cvc e terapia del dolore,o segue il post-operatorio in tutti i sensi? (es: se il paziente è anemico,se ha insuff.renale)...
In teoria segue il post-operatorio dal punto di vista medico (non da quello chirurgico). In pratica, siccome il reparto è quello dei chirurghi, la territorialità di questi ultimi ne determina il confinamento alla semplice terapia del dolore (e a volte nemmeno questa viene seguita...). Sarebbe interessante vedere l'outcome di alcuni pazienti ricoverati in una "degenza anestesiologica" (non intensivistica) per la chirurgia di elezione...
4) Ma in sala operatoria,l'anestesista non si rompe le scatole?
Dipende. E non solo dall'anestesista in questione. Questa domanda è un pò come chiedere: "la sera non ti rompi le scatole?" Dipende da ciò che fai... Esistono diversi tipi di sala, di chirurgia, di tecniche anestesiologiche, e spesso ogni anestesista ne preferisce qualcuna. Per esempio io difficilmente mi annoio nella NORA, nella chirurgia Fast track o in quella ad alta complessità, mentre mi annoio quasi sempre in quella a media complessità... Poi, oddio, è una cosa personale, un mio collega esattamente il contrario...
l'anestesia ha gli stessi orari ma è noiosissima xkè ti ritrovi in sala, una volta che hai addormentato il pz, a cambiare i cd x i chirurghi e fare il sudoku..
Assolutamente falso. Di nuovo, dipende dal tipo di chirurgia. Gli orari sono sempre più brevi in sala che in ria (tranne eccezioni come cardiochirurgia, trapianti, ecc...). E poi dal tipo di paziente. Ci sono pz che non ti puoi fermare un attimo, mentre ci sono pz che una volta iniziato "..vanno da soli..." Però addormentare il pz è solo l'inizio, ma colpisce perchè si fa con le mani... tutto il resto lo fai di testa (se ce l'hai, chiaramente) e sembra che non fai niente, ma siccome il medico medico ha una conoscenza dell'anestesia pari a zero non se ne rende conto... Certo, a volte ti basta applicare la matrice di Gurman con un po' di scazzo, ma ci sono pz che fatichi come sansone a tenerli in quadro...
Basti pensare che la maggior parte della gente (ahimè, anche quella che lavora in S.O.) pensa che la soglia di coscienza dell'A.G. possa essere rappresentata da una linea retta e che basti somministrare abbastanza anestetico per superarla e stop, poi sei a posto. In realtà la profondità dell'anestesia necessaria a mantenere il pz addormentato varia nel corso dell'intervento, seguendo uno schema tipico (quindi non una linea retta, ma un grafico) e si suddivide in realtà in tre soglie distinte (ovvero il MAC-awake, il MAC-95 ed il MAC-BAR nell'anestesia inalatoria). E la perdita di coscienza è solo uno dei tre aspetti dell'anestesia generale (gli altri sono analgesia e miorisoluzione), i quali a loro volta hanno un andamento non lineare (diverso da quello della coscienza) e che spesso si influenzano l'un l'altro. In più c'è da curare la perdita di sangue, la perdita di liquidi, l'ipotermia da esposizione (o da pneumoperitoneo), l'effetto degli anestetici sul miocardio, la ventilazione meccanica, le lesioni posizionali,... Ah, e gli eventuali problemi medici del paziente (è diabetico... beh, è digiuno da un po' quindi magari è ipoglicemico... aspetta, ha fatto dei cortisonici, la glicemia è salita... ha ancora l'effetto degli ipoglicemizzanti orali di ieri, la glicemia scende... risposta delle surrenali allo stress chirurgico, la glicemia si alza... Ah, nel frattempo è anche iperteso in terapia cronica, lieve BPCO che non dialoga bene la ventilazione meccanica => e i pz ipertesi, diabetici e BPCO sono ormai la norma in sala op...).
Insomma, è vero che con gli anni tutti questi ragionamenti vengono automatici, ma da qui a dire che l'anestesista non fa nulla, insomma...
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