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Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
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13 Anni 3 Mesi fa #169934
da DocSimo
Quindi ritieni che il medico d'urgenza in pronto possa gestire in autonomia dall'addome acuto all'ARDS, per fare degli esempi, senza collaborare con lo specialista di riferimento? Non lo chiedo per polemica, ma per interesse.
Leggo inoltre il tuo piano di frequenze in reparti, che è molto fitto e che fornisce una buona preparazione internistica. Ma la frequenza in sala operatoria non è prevista?
Risposta da DocSimo al topic Re:Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
Il medico d'urgenza è un medico d'urgenza....non esiste parlare di internista , chirurgo ,pneumologo o anestesista.. l'urgenza è urgenza..punto. La scuola serve per uniformare le diverse estrazioni e creare la figura che esiste in tutto il mondo e che in Italia non esiste.
Quindi ritieni che il medico d'urgenza in pronto possa gestire in autonomia dall'addome acuto all'ARDS, per fare degli esempi, senza collaborare con lo specialista di riferimento? Non lo chiedo per polemica, ma per interesse.
Leggo inoltre il tuo piano di frequenze in reparti, che è molto fitto e che fornisce una buona preparazione internistica. Ma la frequenza in sala operatoria non è prevista?
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13 Anni 3 Mesi fa #169990
da ania
Risposta da ania al topic Re:Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
Ciao DocSimo, figurati , non ho pensato che fossi polemica . Non ho mai detto che non deve collaborare con nessuno, anzi ho proprio scritto il contrario "mentre chi lavora seriamente ha capito l'importanza di questa figura che non ha alcuna intenzione di sostituirsi a nessuno ma di colmare una grossa lacuna e di lavorare con lui per il bene del paziente."
In pronto soccorso puoi solo stabilizzare un ARDS e poi lo devi trattare nel reparto più adeguato, dove sono io il reparto di medicina d'urgenza con la semiintensiva esiste e lo tratti li finche ci riesci se le condizioni peggiorano lo trasferisci in rianimazione...mi ripeto, qui c'è un ottimo rapporto tra la medicina d'urgenza e la rianimazione. é ovvio che l'addome acuto non lo puoi gestire in pronto soccorso e se è chirurgico meno che mai in una medicina d'urgenza. Il problema secondo me nasce perchè si pensa che la medicina d'urgenza sia solo pronto soccorso...non è cosi..stanno nascendo i DEA , ci sono i reparti semintensivi e l' OBI . Pensa solo al dolore toracico con ecg e prima troponina negativa...se li mandassi tutti in cardiologia non ci sarebbe più spazio per nessuno e allo stesso tempo non puoi mandarlo a casa senza una curva ...lo tieni in OBI e lo dimetti il giorno dopo...e il posto in cardiologia lo lasci all'infarto vero..
In sala operatoria la frequenza è prevista sopratutto in relazione alle procedure di intubazione ( anche perchè non ha senso che si assista ad una colecistectomia se non per interesse personale !) mentre ci sarà il polo in chirurgia finalizzato sopratutto al posizionamento dei drenaggi (anche se in realtà i drenaggi toracici li fanno anche in anche in pneumologia.) , il polo in ortopedia per i politraumi (che il medico d'urgenza deve stabilizzare mica curare nello specifico..non mi sognerei mai piantare viti nel femore...potrei morire d'infarto..), il polo in orl per le tracheostomie e i tamponamenti ( non sempre negli ospedali periferici hai l'orl disponibile) e poi non mi sembra nient'altro.
In pronto soccorso puoi solo stabilizzare un ARDS e poi lo devi trattare nel reparto più adeguato, dove sono io il reparto di medicina d'urgenza con la semiintensiva esiste e lo tratti li finche ci riesci se le condizioni peggiorano lo trasferisci in rianimazione...mi ripeto, qui c'è un ottimo rapporto tra la medicina d'urgenza e la rianimazione. é ovvio che l'addome acuto non lo puoi gestire in pronto soccorso e se è chirurgico meno che mai in una medicina d'urgenza. Il problema secondo me nasce perchè si pensa che la medicina d'urgenza sia solo pronto soccorso...non è cosi..stanno nascendo i DEA , ci sono i reparti semintensivi e l' OBI . Pensa solo al dolore toracico con ecg e prima troponina negativa...se li mandassi tutti in cardiologia non ci sarebbe più spazio per nessuno e allo stesso tempo non puoi mandarlo a casa senza una curva ...lo tieni in OBI e lo dimetti il giorno dopo...e il posto in cardiologia lo lasci all'infarto vero..
In sala operatoria la frequenza è prevista sopratutto in relazione alle procedure di intubazione ( anche perchè non ha senso che si assista ad una colecistectomia se non per interesse personale !) mentre ci sarà il polo in chirurgia finalizzato sopratutto al posizionamento dei drenaggi (anche se in realtà i drenaggi toracici li fanno anche in anche in pneumologia.) , il polo in ortopedia per i politraumi (che il medico d'urgenza deve stabilizzare mica curare nello specifico..non mi sognerei mai piantare viti nel femore...potrei morire d'infarto..), il polo in orl per le tracheostomie e i tamponamenti ( non sempre negli ospedali periferici hai l'orl disponibile) e poi non mi sembra nient'altro.
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13 Anni 3 Mesi fa #169994
da DocSimo
Risposta da DocSimo al topic Re:Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
Alla luce di quanto hai detto, Ania, ti chiedo:
- ritieni che per la gestione iniziale di un paziente critico in DEA sia più indicato uno specialista urgentista o un rianimatore?
- cancellando per un attimo la realtà del medico 118ista, su un mezzo di soccorso terrestre sarebbe più indicato uno uno specialista urgentista o un rianimatore?
- in generale, riprendendo il titolo di questo topic, quale ritieni possa essere il futuro dell'anestesista in emergenza?
- ritieni che per la gestione iniziale di un paziente critico in DEA sia più indicato uno specialista urgentista o un rianimatore?
- cancellando per un attimo la realtà del medico 118ista, su un mezzo di soccorso terrestre sarebbe più indicato uno uno specialista urgentista o un rianimatore?
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13 Anni 3 Mesi fa #170005
da ania
Risposta da ania al topic Re:Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
Nel DEA il rianimatore non può lavorare perchè la specializzazione in anestesia non ti consente di lavorare in pronto soccorso e nei reparti di medicina d'urgenza..questa è la legge e così è perciò il prolblema a mio parere non si pone perchè tano l'anestesista non può fare il concorso, nel 118 che è nel DEA lavoreranno anche gli urgentisti e non solo in quello terestre ma anche in quello aereo (del resto in elisoccorso conosco internisti e pneumologi c he ci lavorano). Io non so quale potrà essere il futuro dell'anestesita in emergenza , non so proprio, del resto se tra 3 anni vinco un concorso in medicna interna farà l'internista e non l'urgentista basta che si lavori, posso solo dirti che la scuola tra tre anni sfornerà 50 primi specialisti in medicina d'emergenza urgenza che costituirà titolo preferenziale per i concorsi per la medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza (amesso che valga qualcosa dato che i concorsi si vincono con altri sistemi non con i titoli e i concorsi).Scusa se sono stata breve ma devo scappare
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13 Anni 3 Mesi fa #170006
da DocSimo
Risposta da DocSimo al topic Re:Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
Già, siamo in un Paese in cui il concorso per medico di DEA può essere fatto praticamente da chiunque, ma non dall'anestesista, ovvero la figura meglio formata nella gestione di qualsiasi paziente critico.
Mah.
Discorso elisoccorso. Non so quale sarà il futuro, ma ad oggi, con l'eccezione della sola Liguria (credo), l'unico medico che può lavorare in elicottero è l'anestesista.
Mah.
Discorso elisoccorso. Non so quale sarà il futuro, ma ad oggi, con l'eccezione della sola Liguria (credo), l'unico medico che può lavorare in elicottero è l'anestesista.
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13 Anni 3 Mesi fa #170010
da ania
Risposta da ania al topic Re:Quale futuro per l'anestesista in EMERGENZA?
Anche in Sardegna ( dove poi se serve si va pure a recuperare gli asini e si lasciano gli infarti o i politraumi in mano alla divina provvidenza
archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001038770
va beh) e se non sbaglio in Campania.
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