Materiale costruzione BITE...

Salve, vi scrive un paziente che ha un dubbio:Sto seguendo una terapia che prevede l\'utilizzo di un bite rigido in resina autopolimerizzante , a cui occorre aggiungere modifica dopo modifica, della resina autpolimerizzante a freddo;ora, quello che mi preoccupa è che l\'odontotecnico mi ha riferito che la tecnica di costruzione del bite che prevede l\'uso dell\'articolatore (si chiama così ?), dei calchi in gesso delle arcate dentarie, e del morso sulla cera rossa come guida per costruirlo è obsoleto, e che esiste una nuova tecnica(da lui utilizzata) prevede l\'utilizzo di una macchina che \"stampa il bite, ed il materiale mi ha fatto intendere che non è in resina autopolimerizzante.il mio quesito è se voi (professionisti del settore), conoscete questa nuova tecnica di costruzione del bite, di che materiele è fatto il bite, e se aggiungendo resina autopolimerizzante a freddo su quest\'utlimo, anche se il bite non è del medesimo materiale, riesce comunque a far aderire la resina che si va ad aggiungere in seguito con le modifiche.Grazie dell\'eventuale risposta.

La metodica di cui parla l\'odontotecnico (e perché poi te ne parla lui? Non dovrebbe essere l\'odontoiatra l\'unico tuo referente?) non è particolarmente innovativa, le termostampatrici sottovuoto (le più note sono le Brega) si usano da almeno dieci anni per realizzare cucchiai portaimpronta, mascherine per sbiancamento, paradenti e positioner. Un bite è per sua natura di spessore variabile da paziente a paziente, ed invece i fogli di policarbonato (credo siano di tale materiale) che vengono utilizzati nelle Brega sono di spessore fisso, mi pare da 2 a 4 mm, e non molto rigidi.Un bite costruito in quel modo è difficilmente personalizzabile ed è moooolto più veloce ed economico da realizzare, senza contare che le aggiunte in resina sarà abbastanza difficile che rimangano a lungo adese al bite se sottoposte alla masticazione.In conclusione: lascia perdere quel tecnico perché quello che ti propone non è un bite ma un paradenti per bruxisti, ed inoltre per una riabilitazione gnatologica lo studio in articolatore è imprescindibile.