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VIT D E MORBO DI ALZHEIMER

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9 Anni 7 Mesi fa #201925 da SauroClaudio
Individuo del 1927: Morbo di Alzheimer avanzato, Vit D3 3 ng/ml normale (30-100)

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ricetta rid by claudiosauro , on Flickr

Alzheimer: dopo l'osteoporosi, la protezione della vitamina D

Tutte queste notizie ci giungono dopo che è stato appurato che la Vit. D previene le malattie cardiovascolari, l'aterosclerosi, le malattie autoimmuni quali la Sclerosi a Placche e la SLA, ed inoltre la sua grave carenza è alla base di 17 tipi di cancro.



Prendete il sole signori, più che potete, e durante il periodo invernale usate pure una volta alla settimana il lettino abbronzante.

Oltretutto è ormai appurato che i bagni di sole e pure il lettino abbronzante sono i migliori antidepressivi, molto più degli antidepressivi di sintesi che troppo spesso peggiorano la situazione ed hanno un tal numero di controindicazioni da mettersi le mani nei capelli.


Due studi diversi pubblicati entrambi su Journals of Gerontology, un solo risultato: la vitamina D protegge le donne di mezza età, oltre che dal rischio di osteoporosi, dal rischio di sviluppare la demenza di Alzheimer.


Il primo studio - Il primo dei due studi, realizzato da Cedric Annweiler dell'Angers University Hospital (Francia), hanno analizzato i dati provenienti da circa 500 donne coinvolte in uno studio sull'osteoporosi: in particolare, hanno rilevato che le donne che hanno sviluppato l'Alzheimer avevano livelli più bassi di vitamina D rispetto a coloro che non avevano sviluppato al malattia (le donne che avevano sviluppato il morbo di Alzheimer avevano una media di vitamina D pari a 50,3 microgrammi a settimana, mentre coloro che non hanno sviluppato la demenza avevano, in media, 59 microgrammi.


La seconda ricerca - Nell'altro studio i ricercatori guidati da Yelena Slinin del Centro VA Medical negli Stati Uniti ha rilevato che le donne con un basso apporto di vitamina D avevano più probabilità di incorrere nel declino cognitivo. Slinin e colleghi hanno analizzato i livelli della vitamina presente nei campioni di sangue di 6257 donne sottoposte, in contemporanea, a test di abilità mentale. Ed è emerso che bassi livelli di vitamina D - inferiori a 20 nanogrammi per millilitro di siero di sangue - sono risultati associati a maggiori probabilità di declino mentale.

C'è da tener presente che il sole e gli UV se presi con molta gradualità non invecchiano la pelle e non presentano nessun rischio di sviluppo di melanomi. Sono stati eseguiti sei studi che hanno evidenziato che gli UV se presi con molta gradualità non hanno nessun effetto collaterale. Gli UV di un lettino abbronzante è pari a quello del sole a mezzogiorno in una giornata limpida (questo per legge). Si devon sempre seguire i protocolli iniziando da pochi minuti ed arrivando a 15 minuti MAX; lo stesso vale per il sole. Se preso a tutto corpo 15 minuti di sole a mezzogiorno sintetizzano a livello cutaneo 30.000 UI di colecalciferolo, e sembra attivino anche altri ormoni. In tre studi si è evidenziata un azione protettiva per lo sviluppo di melanomi. Oltre al fatto che possono risultare utilissimi in certe forme di eczema e nella psoriasi.

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